Anelli di Saturno

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Voce principale: Saturno (astronomia).
Vista di Saturno con gli anelli, foto del Voyager 2
La luna pastore Prometeo attira materiale dall'Anello F (in questa immagine ripresa dalla Sonda spaziale Cassini il 29 ottobre 2004)
(LA)

«Altissimum planetam tergeminum observavi.»

(IT)

«Ho osservato che il pianeta più alto è triplice.»

(Galileo Galilei, Lettera a Keplero sulla prima osservazione degli anelli di Saturno, scambiati per due astri più piccoli, 1610)

Gli anelli di Saturno sono anelli planetari che ruotano attorno al pianeta Saturno. In teoria potrebbe essere considerato come un singolo anello, ma viene volutamente suddiviso in diversi anelli separati. Sono composti da miliardi di piccoli frammenti, della grandezza che varia dal micrometro al metro, orbitanti sul piano equatoriale attorno al pianeta e organizzati in un grande anello piatto molto sottile (rispetto al diametro del pianeta). A seguito dell'esplorazione ravvicinata fatta dalla sonda spaziale Cassini-Huygens, il loro spessore è stato misurato mediamente in circa 10 m e sono quindi estremamente sottili. In compenso gli anelli non sono completamente piatti, in alcune zone le particelle sono addensate in strutture che si estendono da 3 a 5 km sopra e sotto il piano del anello, proiettando così lunghe ombre in particolari momenti di inclinazione rispetto al sole.[1] Poiché, come per la Terra, l'asse di rotazione di Saturno è inclinato rispetto al piano orbitale, anche gli anelli risultano inclinati e li possiamo vedere. Gli anelli iniziano ad un'altezza di circa 6600 km dalla superficie di Saturno e si estendono per più di 100 000 km, fino a 120000 km di altezza (poco meno di un terzo della distanza Terra-Luna). Per poter intravedere (percepire minimamente) lo spazio di separazione tra l'anello e il pianeta, è mediamente necessario usare un binocolo con circa 20 ingrandimenti (18x-21x), ma dipende anche dagli individui (acutezza visiva). Con un binocolo di almeno 34x la divisione è netta per quasi tutti gli osservatori, ma usando un cannocchiale o un telescopio è normalmente necessario dover aumentare gli ingrandimenti. Gli anelli furono scoperti da Huygens nel 1655. In precedenza Galileo aveva notato che Saturno presentava delle protuberanze ai lati, che inizialmente aveva scambiato per pianeti vicini.

Gli anelli sono suddivisi in sette fasce separate da divisioni (spazi) che sono quasi vuote di detriti. L'organizzazione in fasce e divisioni risulta da una complessa dinamica ancora non ben compresa, ma nella quale giocano sicuramente un ruolo i cosiddetti satelliti pastori, lune di Saturno che orbitano all'interno o subito fuori dall'anello.

L'origine degli anelli è sconosciuta. Ci sono due ipotesi principali: che siano il risultato della distruzione di un satellite di Saturno, ad opera di una collisione con una cometa o con un altro satellite, oppure che siano un "avanzo" del materiale da cui si formò Saturno che non è riuscito ad assemblarsi in un corpo unico. Solo dell'anello E si conosce l'origine: su Encelado si verificano fenomeni di criovulcanismo continuo, di conseguenza si presuppone che l'abbondante materiale emesso abbia formato l'anello E. Le teorie attuali suggeriscono che gli anelli siano instabili e abbiano una vita relativamente breve: in pochi milioni di anni dovrebbero disperdersi o precipitare sul pianeta stesso. Questa osservazione sarebbe coerente con l'ipotesi di un'origine recente degli anelli.

Una ricerca NASA[2] effettuata nel 2018 in collaborazione con l'osservatorio Keck ha confermato le stime effettuate sulle osservazioni delle due sonde Voyager, in base alle quali il sistema di anelli dovrebbe precipitare completamente entro 300 milioni di anni, a causa della gravità e dell'intenso campo magnetico del pianeta. Osservazioni effettuate con la sonda Cassini sulla precipitazione di materiale[3] presso l'equatore del pianeta stimano l'età degli anelli inferiore ai 100 milioni di anni.

La divisione più grande (la più visibile) fu scoperta già da Cassini nel 1675, ed è oggi chiamata divisione di Cassini. Successivamente Bond scoprì che l'anello interno era anch'esso suddiviso (1850). Anche l'anello esterno risultò suddiviso da quella che è chiamata Divisione di Encke.

I diversi anelli vengono chiamati anche con le lettere dell'alfabeto. Originariamente la sequenza partiva dal più esterno (A) verso l'interno (B, C, ecc.), ma con la scoperta di nuovi anelli sia all'interno che all'esterno le lettere sono ora piuttosto mescolate.

Nel 1983 una cometa o un asteroide colpì l'anello D di Saturno, causando nella materia degli anelli oscillazioni che durarono più di 30 anni.

Nome Distanza dal centro di Saturno (km) Larghezza (km) Chiamato in onore di
Anello D 60000–72600 12600
Divisione di Guerin 72600–73800 1200
Anello C 73800–92000 17500
Divisione di Colombo 77800 100 Giuseppe Colombo
Divisione di Maxwell 87500 270 James Clerk Maxwell
Anello B 92000–117500 25500
Divisione di Cassini 117500–122200 4700 Giovanni Cassini
Separazione di Huygens 117680 285–440 Christiaan Huygens
Anello A 122200–136800 14600
Divisione di Encke 133570 325 Johann Encke
Divisione di Keeler 136530 35 James Keeler
R/2004 S1 137630 190 (?)
R/2004 S2 138900 (?)
Anello F 140210 30-500
Anello G 165800–173800 8000
Anello E 180000–480000 300000
Anello di Febe 16 milioni 10000000

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cornell University News Service, Researchers Find Gravitational Wakes In Saturn's Rings, su sciencedaily.com, ScienceDaily, 10 novembre 2005. URL consultato il 24 dicembre 2008.
  2. ^ (EN) Bill Steigerwald, NASA Research Reveals Saturn is Losing Its Rings at “Worst-Case-Scenario” Rate, su nasa.gov, 17 dicembre 2018.
  3. ^ (EN) Groundbreaking Science Emerges from Ultra-Close Orbits of Saturn, su nasa.gov, 4 ottobre 2018.

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