Andrea di Capua

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Andrea di Capua
Duca di Termoli
Stemma
Stemma
In caricaottobre 1496 – dicembre 1511
PredecessoreNuovo titolo
SuccessoreFerrante di Capua
TrattamentoDuca
Altri titoliConte di Campobasso e Montagano
Signore di Campodipietra, Campomarino, Guglionesi, Fragneto Monforte, Manfredonia, Marcianise, Monacilioni e Montorio nei Frentani
Viceré degli Abruzzi
Gonfaloniere della Chiesa
NascitaCapua, seconda metà XV secolo
MorteCivita Castellana, dicembre 1511
DinastiaDi Capua
PadreFrancesco di Capua
MadreElisabetta Conti
ConsorteMaria d'Ayerbo d'Aragona
FigliFerrante
ReligioneCattolicesimo
Andrea di Capua
NascitaCapua, seconda metà XV secolo
MorteCivita Castellana, dicembre 1511
Cause della morteTerzana
Luogo di sepolturaChiesa degli Incurabili, Napoli
Dati militari
Paese servito Regno di Napoli
Forza armataMercenari
Anni di servizio16 (1495-1511)
GradoCondottiero
ComandantiConsalvo di Córdoba
Guerre
Battaglie
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Andrea di Capua (Capua, seconda metà XV secoloCivita Castellana, dicembre 1511) è stato un nobile e condottiero italiano, 1º duca di Termoli, conte di Campobasso e Montagano, signore di Campodipietra, Campomarino, Guglionesi, Fragneto Monforte, Manfredonia, Marcianise, Monacilioni e Montorio nei Frentani, viceré degli Abruzzi e gonfaloniere della Chiesa[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Appartenente alla famiglia nobile dei Di Capua, Andrea era il figlio di Francesco di Capua, 7º conte d'Altavilla, ed Elisabetta Conti, e fratello – tra gli altri – del condottiero Giovanni[2]. Nacque a Capua nella seconda metà del XV secolo e, una volta raggiunta la maggiore età, venne avviato alla carriera militare agli ordini di Consalvo di Córdoba[1]. La prima vera occasione per mettersi in mostra gli giunse nel 1495, quando prese parte alla battaglia di Seminara del 28 giugno, venendo tuttavia sconfitto[1]. Lo scontro costituì un vero punto dolente per Andrea in quanto vide la morte sul campo di battaglia del fratello Giovanni nell'atto di salvare la vita del re del Regno di Napoli Ferrandino d'Aragona, che era stato disarcionato nel pieno della mischia[3]. Per meglio superare il triste momento, Andrea si stabilì per alcuni mesi a Messina[1]. Fece rientro nei confini del Regno nel mese di novembre e l'anno seguente il re per ricompensare il gesto eroico del fratello lo investì del ducato di Termoli e gli concesse alcuni feudi situati in Molise che erano appartenuti ad Angelo di Monforte-Gambatesa, figlio di Cola[1]. Continuò a militare nell'esercito del Córdoba anche durante il regno di Federico d'Aragona e il 13 febbraio 1503 presenziò alla disfida di Barletta[1]. Si segnalò poi nelle battaglie di Cerignola e del Garigliano rispettivamente del 28 aprile e 29 dicembre 1503[1]. Nel 1505 fu viceré degli Abruzzi[1]. L'anno successivo accolse a Napoli il nuovo sovrano Ferdinando II d'Aragona detto "il Cattolico", ma l'incontro non fu felice perché insieme con Prospero Colonna venne alle mani con Roberto Sanseverino e Troiano Caracciolo[1]. I seguenti periodi trascorsero tranquilli per Andrea, ma due anni dopo, nel 1509, venne inviato in Veneto per aiutare l'imperatore Massimiliano I d'Asburgo nella guerra contro la Repubblica di Venezia[1]. L'anno successivo, dopo essere passato per un breve periodo a Roma e Pescara per cercare rinforzi, tornò ad aiutare l'imperatore negli scontri di Ferrara, Verona, Cesena e Padova, mantenendo tuttavia una condotta ambigua[1]. Gli scontri si protrassero, non senza difficoltà, fino alla fine dell'anno[1]. Nel 1511 fece ritorno in Italia meridionale e venne ricevuto a Roma da papa Giulio II per essere creato gonfaloniere della Chiesa[1]. Tuttavia non poté rispettare con continuità gli impegni previsti dal nuovo incarico poiché nel mese di agosto contrasse la terzana: la malattia lo affliggerà senza tregua fino al mese di dicembre, quando la morte lo raggiunse mentre si trovava a Civita Castellana[1]. La moglie Maria d'Ayerbo d'Aragona lo farà seppellire a Napoli nella chiesa degli Incurabili e nel 1531 farà incidere sulla sua lapide il seguente epitaffio in latino[1]:

«Huic spectata virtus domi forisq.
immortalem gloriam comparavit
Andreæ cognomento de Capua Termulanorum duci.
Regnum Aragoniorium gratiam summa
fide et integritate adepto sacroq.
Sanctæ Romanæ Ecclesiæ exercitus imperatori eximio.
Maria Ayerba coniux munus amoris
Ann. Sal. MDXXXI.
»

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Andrea di Capua Luigi di Capua  
 
?  
Luigi di Capua  
Costanza Chiaramonte Manfredi Chiaramonte  
 
Eufemia Ventimiglia  
Francesco di Capua  
Francesco Pandone Carlo Pandone  
 
Maria Capuano  
Altobella Pandone  
? Carafa ?  
 
?  
Andrea di Capua  
Jacopo/Giacomo Conti Grato Conti  
 
?  
Antonio Conti  
Isabella/Elisabetta Carafa ?  
 
?  
Elisabetta Conti  
? ?  
 
?  
Caterina Orsini  
? ?  
 
?  
 

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Andrea di Capua e Maria d'Ayerbo d'Aragona ebbero un unico figlio, Ferrante, che fu principe di Molfetta e 2º duca di Termoli e si sposò con Antonicca del Balzo[4].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

immagine del nastrino non ancora presente

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Condottieridiventura.it.
  2. ^ Famiglia di Capua, su nobili-napoletani.it.
  3. ^ Guicciardini (1819), p. 226.
  4. ^ Ammirato (1580), pp. 70-72.
  5. ^ Aldimari (1691), pp. 222-223.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Duca di Termoli Successore
(nuovo titolo) 14961511 Ferrante di Capua