Andrea Zotti

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Andrea Zotti
SoprannomeBiondi
NascitaAsiago, 17 ottobre 1905
MorteMar Tirreno, 16 marzo 1940
Cause della morteincidente aereo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
GradoTenente Colonnello
GuerreGuerra civile spagnola
Comandante diXVIII Gruppo Caccia “Asso di Bastoni”
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Aeronautica di Caserta
dati tratti da Fiat CR.32 Aces of the Spanish Civil War[1]
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Andrea Zotti (Asiago, 17 ottobre 1905Mar Tirreno, 16 marzo 1940) è stato un aviatore italiano Asso dell'Aviazione Legionaria durante la Guerra civile spagnola, conseguì 9 vittorie aeree accertate, 2 probabili e 6 in collaborazione, venendo decorato con due Medaglie d'argento al valor militare[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque ad Asiago, provincia di Vicenza, il 17 ottobre 1905,[1] e all'età di venti anni si arruolò nella Regia Aeronautica, frequentando la Regia Accademia Aeronautica di Caserta, Corso Centauro, da cui uscì nel 1927 con il grado di sottotenente pilota.[1]

Dopo aver frequentato la Scuola di addestramento caccia di Ghedi venne assegnato al 1º Stormo caccia Terrestre[3] di stanza sull'aeroporto di Campoformido.[1] Presso questo reparto si mise subito in luce per le sue doti di pilota acrobatico. Il 22 luglio 1932, il Tenente Zotti a bordo di un addestratore Breda Ba.19 si esibì come Capo formazione della Squadriglia folle insieme ad altri piloti[N 1] al III Meeting aeronautico Internazionale di Acrobazia Aerea di Zurigo-Dubendorf.[4] Promosso capitano di squadriglia, nel gennaio 1934 fu trasferito presso il 5º Stormo Assalto[5] di stanza sull'aeroporto di Ciampino Sud (Roma).[1]

Nel luglio dello stesso anno partì per la Cina come membro della missione aeronautica italiana, diretta dapprima dal colonnello Roberto Lordi e poi da Silvio Scaroni, che doveva addestrare i piloti cinesi.[1] Egli venne assegnato alla Scuola caccia della Chung-Hua Min-Kuo K'ung-Chün che doveva formare ed addestrare i piloti alle moderne tecniche di combattimento.[N 2] Rientrò in Italia nel 1936 frequentando successivamente la Scuola di guerra aerea di Firenze,[1] e venendo promosso al grado di maggiore nell'aprile 1937. Subito dopo partì volontario per la Spagna, assumendo il comando del XXIII Gruppo (poi 23º Gruppo) Caccia "Asso di Bastoni"[N 3] dell'Aviazione Legionaria costituito a Siviglia il 22 dello stesso mese.[1] Il 6 luglio ottiene la sua prima vittoria, abbattendo un caccia Polikarpov I-16 a Villanueva de la Cañada.[6] Il giorno successivo conseguì una nuova vittoria, abbattendo un Polikarpov I-15 nell'area di Brunete, ma subito dopo aver danneggiato un altro velivolo fu costretto ad un atterraggio di emergenza con il proprio aereo seriamente danneggiato.[7] Il 23 luglio 1938[1] lasciò il comando del XXIII Gruppo al parigrado Aldo Remondino e rientrò in Patria promosso tenente colonnello per merito di guerra. A quella data era accreditato di 9 vittorie,[2][N 4] 2 probabili e sei in collaborazione,[2] e decorato con due medaglie d'argento al valor militare.[8]

Durante il periodo trascorso in terra iberica aveva conosciuto, e poi sposato, la signorina Isabela Kindelán Duany, sorella del generale Alfredo Kindelán Duany comandante dell'aviazione nazionalista.[8] Assegnato allo Stato maggiore della 3ª Squadra aerea, perì il 16 marzo 1940; il trimotore Savoia-Marchetti S.M.73 (I-SUTO) delle Avio Linee Italiane su cui volava come passeggero, in servizio tra Tripoli e Roma, precipitò sull'isola di Stromboli a seguito di un urto con un costone roccioso in località Forgia Vecchia. Nel medesimo incidente perse la vita anche la scrittrice Maria Assunta Giulia Volpi Nannipieri. Lo stadio comunale di Asiago è a lui dedicato.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di gruppo da caccia, ripetutamente distintosi in precedenti cicli operativi, compiva alla testa del suo reparto, molte altre difficili azioni belliche, conseguendo risultati brillantissimi e dando costante esempio ai suoi dipendenti di cosciente audacia e di freddo sprezzo del pericolo. Cielo di Spagna, aprile-maggio 1937
— Regio Decreto 15 aprile 1940.
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, comandante di un gruppo da caccia, durante una offensiva sferrata dal nemico con poderosi mezzi terrestri ed aerei, sosteneva arditamente numerosi combattimenti aerei, conquistando con il suo valore il dominio del cielo nel territorio minacciato. Ferito in combattimento aereo, non desisteva dalla lotta che a vittoria ottenuta. Malgrado la menomazione, nello stesso giorno e nei successivi, partecipava, alla testa del suo gruppo ad altre azioni, ottenendo brillanti successi ed infliggendo perdite al nemico. Cielo di Spagna, maggio-giugno 1937
Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Si trattava dei tenenti Willy Bocola, Giuseppe Melandri, del Maresciallo Pierino Colombo, e dei sergenti Andrea Citi, Elio Scarpini, Silvio De Giorgi, Angelo Marasco, Ettore Wengi, Mario Sansone e Giuseppe Magli.
  2. ^ Assieme alla missione arrivarono numerosi velivoli italiani, tra i quali 16 caccia Fiat C.R.32.
  3. ^ Formato dalla 18ª Squadriglia (Capitano Guido Nobili), 19ª Squadriglia (Capitano Enrico Degli Incerti), 20ª Squadriglia (Capitano Antonio Larsimont Pergameni).
  4. ^ Tra cui due bombardieri Tupolev SB.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • I reparti dell'Aeronautica Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1977.
  • (EN) Jesus Salas Larrazabal, A Spain ir War over, Shepperton, Ian Allan Ltd, 1974, ISBN 0-7110-0521-4.
  • (EN) Alfredo Logoluso, Fiat CR.32 Aces of the Spanish Civil War, Oxford, Osprey Publishing, 2010, ISBN 978-1-84603-983-6.