Andrea Lucchetta

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Andrea Lucchetta
Lucchetta nel 2011
Nazionalità Italia Italia
Altezza 199 cm
Pallavolo
Ruolo Centrale
Termine carriera 2000
Carriera
Giovanili
1979-1980non conosciuta Astori Mogliano Veneto
Squadre di club
1980-1981Pallavolo Treviso
1981-1990Panini
1990-1994Gonzaga Milano
1994-1997Cuneo
1997-1998Roma
1998-2000Daytona
Nazionale
1982-1993Italia Italia292
Palmarès
 Olimpiadi
Bronzo Los Angeles 1984
 Campionati mondiali di pallavolo maschile
Oro Rio De Janeiro 1990
 World League
Oro Osaka 1990
Oro Milano 1991
Oro Genova 1992
 Campionati europei di pallavolo maschile
Oro Svezia 1989
Statistiche aggiornate all'8 febbraio 2009

Andrea Lucchetta (Treviso, 25 novembre 1962) è un telecronista sportivo ed ex pallavolista italiano.

Nel corso degli anni 80 e 90 del XX secolo ha fatto parte della cosiddetta generazione di fenomeni della nazionale italiana, con cui ha vinto il campionato europeo 1989, il campionato del mondo 1990 e 3 World League consecutive, dal 1990 al 1992.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Lucchetta al servizio per la Panini Modena nella stagione 1986-1987

Inizia la carriera da pallavolista nelle file della seconda divisione dell'Astori Mogliano Veneto nel 1979-80, per poi passare alla Pallavolo Treviso nel 1980-81 in A2. L'anno successivo l'approdo nella massima serie nelle file della Panini di Modena dove giocherà per ben nove stagioni fino al 1990, anno in cui passa al Gonzaga Milano. In questi anni vince 4 Scudetti, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle coppe, 5 coppe CEV e 3 Coppe Italia.

Durante il suo soggiorno a Modena ha luogo la prima convocazione in nazionale, avvenuta nel 1983, così come il suo esordio a Chieti, avvenuto il 15 luglio 1982 in Italia-Unione Sovietica 2-3. Gioca a Milano per quattro stagioni vincendo una Coppa delle Coppe e 2 Mondiali per Club. Nel 1994 passa al Cuneo, dove con l'allenatore Silvano Prandi nel 1996 fa il poker vincendo Coppa CEV, Supercoppa italiana, Supercoppa europea e Coppa Italia di Serie A1. Dopo vari ripensamenti, torna a Modena dove chiude la sua carriera nel 2000.

Un muro di Lucchetta per la Mediolanum Milano nel campionato 1990-1991

La sua esperienza con la nazionale italiana, di cui è stato anche capitano, conta 292 presenze. Nel suo palmarès vi sono 1 bronzo olimpico nel 1984, 1 campionato europeo nel 1989, 1 campionato del mondo nel 1990 e 3 World League consecutive tra il 1990 e il 1992. Nel 1993, Julio Velasco, già suo allenatore a Modena e commissario tecnico della nazionale dal 1989 al 1996, lo esclude dalla maglia azzurra per aprire un nuovo ciclo dopo le deludenti Olimpiadi di Barcellona '92.[1][2]

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007, insieme alla cosiddetta generazione di fenomeni, la nazionale che nel corso degli anni 90 del Novecento vinse per 3 volte consecutive il campionato del mondo, aderisce al progetto della CEV di creare un campionato sperimentale Master contribuendo a creare una nazionale Veterans, che riunisca i grandi volti della pallavolo degli anni '90. La nazionale Veterans ha esordito a Modena nell'aprile 2007. Il 13 ottobre 2007 ha vinto con l'Italia il Campionato europeo Veterans, battendo la Russia in finale per 2-1 (25-16, 23-25, 15-12).

Per la stagione 2009-2010 è il commentatore della Serie A Tim su RaiSportPiù insieme a Francesco Pancani ed è commentatore per Rai Sport del Mondiale di pallavolo 2010 e dei campionati di pallavolo maschile e femminile dalla stagione 2010-11. Ha partecipato anche alle telecronache delle Olimpiadi di Londra 2012. Durante le Paralimpiadi 2012 commenta il Sitting Volley, specialità paralimpica istituzionalizzata dall'accordo FIPAV-CIP.

Dal 2012 commenta il campionato maschile e femminile di serie A1 su Rai Sport e tutti gli eventi internazionali della nazionale maschile di pallavolo. Durante le Olimpiadi di Rio 2016 commenta le partite di pallavolo maschile e di beach volley. È inoltre l'ideatore e co-produttore della serie animata Spike Team e del film Il sogno di Brent, realizzati con Rai Fiction, oltreché l'ideatore del docu-reality Spike Girls - Schiacciatrici.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Modena: 1985-86, 1986-87, 1987-88, 1988-89
Modena: 1984-85, 1985-86, 1987-88, 1988-89
Cuneo: 1995-96
Cuneo: 1996

Competizioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Modena: 1989-90
Modena: 1985-86
Milano: 1992-93
Cuneo: 1996-97
Modena: 1982-83, 1983-84, 1984-85
Cuneo: 1995-96
Cuneo: 1996
Milano: 1990, 1992

Nazionale (competizioni minori)[modifica | modifica wikitesto]

Premi Individuali[modifica | modifica wikitesto]

  • Miglior giocatore del mondo nel mondiale 1990
  • Premiato dalla Federazione Internazionale a Buenos Aires come Squadra Nazionale Del Secolo[3]
  • Membro della Hall of Fame della pallavolo italiana

Carriera discografica e radiofonica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1992 pubblica con la RTI Music il singolo Go Lucky Go[4] spinto da Edoardo Hazan, all'epoca direttore di Radio 105[5], parteciperà anche ad una puntata del Festivalbar 1992.[5] Nello stesso anno conduce la trasmissione Go Lucky Go dedicata alla pallavolo italiana, sempre su Radio 105. L'anno seguente pubblica il disco Schiacciamo l'Aids per sensibilizzare i giovani sul problema dell'AIDS.[6]

Carriera televisiva[modifica | modifica wikitesto]

Il personaggio Lucky è ispirato ad Andrea oltre che essere doppiato da lui stesso nelle varie serie.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana
— Roma, 2 giugno 2010. Su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri.[7]
Collare d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria Collare d'oro al merito sportivo
«Campione mondiale 1990»
— 2018[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lucchetta a Velascio: "Esclusione brutale"
  2. ^ Bocciato Lucchetta
  3. ^ Spike Team, su spiketeam.it.
  4. ^ Sito della RTI Music, su discogs.com. URL consultato il 17 luglio 2012.
  5. ^ a b Matteo Persivale, Con Lucchetta volano sotto rete le note del rap, in Corriere della Sera, 19 giugno 1992, p. 46 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2015).
  6. ^ Lorenzo Briani, Oltre la rete (PDF), in l'Unità, 28 dicembre 1993, p. 27 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  7. ^ Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana Sig. Andrea Lucchetta, su quirinale.it. URL consultato il 10 aprile 2011.
  8. ^ Collari d'oro 2018, su coni.it. URL consultato il 21 dicembre 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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