Andrea Gallerani

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Beato Andrea Gallerani
Il beato Andrea Gallerani in un dipinto del Vecchietta
 

Religioso

 
NascitaSiena
MorteSiena, 19 marzo 1251
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione13 maggio 1798
Santuario principaleChiesa di San Domenico a Siena
Ricorrenza19 marzo

Andrea Gallerani (Siena, ... – Siena, 19 marzo 1251) è stato un religioso italiano, fondatore della Congregazione dei frati della misericordia; il suo culto, con il titolo di beato, fu confermato da papa Pio VI nel 1798.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del nobile senese Ghezzolino Gallerani, in gioventù si diede alla carriera delle armi. Fu esiliato dalla sua città dopo aver ucciso, in un accesso d'ira, un bestemmiatore.

Dopo il suo ritorno a Siena rinunciò a titoli e beni e prese a dedicarsi esclusivamente alle opere di carità: attratti dal suo esempio, numerosi giovani si unirono a lui e verso il 1250 con lui andarono a costituire la Casa della Misericordia,[1] un ospitale con una congregazione di fratelli laici per il servizio agli ammalati poveri. La fondazione potrebbe però essere immediatamente successiva al beato Andrea e dovuta al clima di carità da lui creato in città.[2]

Morì in fama di santità nel 1251 e fu sepolto nella chiesa dei domenicani.

Dopo la sua morte la congregazione di laici, con il nome di Frati della Misericordia, continuò ad operare per circa 150 anni seguendo le norme dei Frati Umiliati,[1] il cui secondo ordine prevedeva una vita comune di laici non coniugati senza però la formulazione di voti espliciti.

Il culto[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1274 il vescovo Bernardo Bandini concesse indulgenze ai pellegrini che avessero visitato la tomba di Andrea Gallerani il lunedì della Settimana santa[3].

Il culto al beato Andrea non si interruppe. Le antiche indulgenze furono confermate da papa Pio V (1566-1572), trasferendole al lunedì dell'Angelo. Papa Pio VI nel 1799 concesse all'arcidiocesi di Siena la facoltà di celebrare la sua festa il 20 giugno, con messa e ufficio propri.

Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 19 marzo.

La Casa della Misericordia dopo la morte del Gallerani[modifica | modifica wikitesto]

La congregazione dei Frati della Misericordia e la Casa della Misericordia stessa furono sciolti nel 1408, ma la loro missione continuò con il conferimento di parte del patrimonio all'Ospedale di Santa Maria della Scala[1].

Nonostante le varie trasformazioni intercorse, il nome di Casa della Misericordia, associato ad attività caritative per l'assistenza dei malati poveri, continuò a vivere a Siena in forme varie, in particolare con l'assistenza della Compagnia di Sant'Antonio Abate. Nel 1835 fu costituita la Confraternita di Misericordia di Siena (poi rinominata "Arciconfraternita"),[1] che riprende in grande misura lo spirito originario di Andrea Gallerani qualificandosi come sia come organizzazione di volontariato che come associazione di fedeli laici della Chiesa.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Storia, su Arciconfraternita di Misericordia ed Istituzioni Riunite in Siena. URL consultato il 19 marzo 2021.
  2. ^ DBI.
  3. ^ Santi e beati.
  4. ^ Identità e missione, su Arciconfraternita di Misericordia ed Istituzioni Riunite in Siena. URL consultato il 19 marzo 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ángel Martínez Cuesta, in G. Pelliccia e G. Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), vol. IV (1977), col. 1016.
  • Carla Zarrilli, GALLERANI, Andrea, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 51, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 19 marzo 2020. Modifica su Wikidata
  • Antonio Borrelli, Beato Andrea Gallerani, su Santi, beati e testimoni. URL consultato il 19 marzo 2020.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN8481662 · ISNI (EN0000 0000 2027 7649 · BAV 495/314072 · CERL cnp00647240 · GND (DE130019798 · BNF (FRcb168439906 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-8481662