Andinomys edax

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Andinomys)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Andinomys edax
Immagine di Andinomys edax mancante
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
Ordine Rodentia
Famiglia Cricetidae
Sottofamiglia Sigmodontinae
Tribù Phyllotini
Genere Andinomys
Thomas, 1902
Specie A.edax
Nomenclatura binomiale
Andinomys edax
Thomas, 1902
Sinonimi

A.lineicaudatus

Andinomys edax (Thomas, 1902) è un roditore della famiglia dei Cricetidi, unica specie del genere Andinomys (Thomas, 1902), diffuso nell'America meridionale.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Roditore di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 134 e 149 mm, la lunghezza della coda tra 125 e 132 mm, la lunghezza del piede tra 28 e 29 mm, la lunghezza delle orecchie tra 24 e 25 mm e un peso fino a 80 g.[3]

Caratteristiche craniche e dentarie[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio presenta un rostro lungo, largo e robusto, la zona inter-orbitale è stretta, con i bordi paralleli e priva di creste sopra-orbitali. I fori palatali sono grandi, la bolla timpanica è piccola. Gli incisivi sono robusti e lisci, i molari sono ipsodonti, ovvero con la corona alta.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

3 0 0 1 1 0 0 3
3 0 0 1 1 0 0 3
Totale: 16
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Il corpo è tozzo, la pelliccia è lunga, fine e soffice. Le parti superiori variano dal giallo-brunastro al giallo-fulvo, striate di nero, i fianchi sono più chiari, mentre le parti inferiori sono bianco-grigiastre con la base dei peli scura. Le orecchie sono relativamente grandi, rivestite di densa peluria, marroni con i bordi marcati di bianco. Il dorso delle zampe è densamente ricoperto di peli, le unghie sono parzialmente nascoste da ciuffi di peli bianco-argentati. Il pollice è provvisto di un'unghia larga, mentre il quinto dito è privo di artiglio e raggiunge la metà della seconda falange del quarto dito. Le piante dei piedi sono prive di peli e fornite di grossi cuscinetti arrotondati. La coda è ricoperta di peli, scura sopra e più chiara sotto. Le femmine hanno quattro paia di mammelle.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

È una specie terricola, buona arrampicatrice e notturna. Si rifugia tra le rocce lungo le sponde dei torrenti e tra i cespugli. Costruisce nidi sui rami degli alberi e in buche rivestite finemente di paglia.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di materiale vegetale.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Si riproduce alla fine della stagione secca, in maniera tale che i piccoli possano crescere durante il picco della presenza di piante. Una femmina gravida con tre embrioni sviluppati è stata catturata a dicembre.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nel Perù meridionale, Bolivia centro-occidentale, Cile settentrionale e nell'Argentina nord-occidentale.

Vive nelle boscaglie andine tra 1.500 e 5.100 metri di altitudine. Lungo le sponde del Lago Titicaca è stata osservata anche in zone coltivate.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione presumibilmente numerosa , classifica A.edax come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Dunnum, J., Vargas, J., Bernal, N., Zeballos, H., Vivar, E., Patterson, B, Pardinas, U., D'Elia, G. & Jayat. J.P. 2008., Andinomys edax, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Andinomys edax, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Anderson, 1997.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • John F.Eisenberg & Kent H.Redford, Mammals of the Neotropics, Volume 2: The Southern Cone: Chile, Argentina, Uruguay, Paraguay, The University of Chicago Press, 1992. ISBN 9780226706825
  • Anderson S, Mammals of Bolivia, Taxonomy and Distribution, in Bulletin of the American Museum of Natural History, vol. 231, 1997. URL consultato il 14 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2015).
  • Ronald M. Novak, Walker's Mammals of the World, 6th edition, Johns Hopkins University Press, 1999. ISBN 9780801857898

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi