Anatra

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Moretta (Aythya fuligula)
Anatra dal piumaggio chiaro

Anatra (o anitra, dal latino anas) è il nome comune di un importante numero di uccelli anseriformi, generalmente migratori, appartenenti alla famiglia degli Anatidi.

Si tratta di una definizione priva di valore sistematico, in quanto raggruppa specie appartenenti a svariati generi e sottofamiglie diverse; in linea generale il termine "anatra" si applica alle specie di Anseriformi di dimensioni inferiori e con spiccato dimorfismo sessuale, in contrapposizione ad oca, che definisce al contrario specie di grande mole e prive di dimorfismo.

Abitudini[modifica | modifica wikitesto]

Le anatre hanno abitudini diverse a seconda della specie, ma sono, assai più delle oche, legate all'acqua; tutte le specie sono infatti ottime nuotatrici. Gli ambienti più frequentati dalle anatre sono gli stagni e i laghi, ma possono trovarsi anche lungo le coste marine, i piccoli corsi d'acqua o addirittura le fontane e i laghetti artificiali dei parchi urbani. Alcune specie sono appositamente allevate nei giardini quali uccelli ornamentali, in virtù della colorazione variopinta, soprattutto dei maschi.

Le specie più spiccatamente acquatiche non hanno un buon coordinamento dei movimenti sulla terraferma; altre si trovano invece a proprio agio in entrambi gli ambienti.[1]

Anatre nel Tevere, 11 settembre 1992

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Anche il nutrimento delle anatre dipende dalla specie e dalle abitudini: quelle che vivono negli stagni hanno generalmente un'alimentazione prevalentemente vegetariana e raccolgono il cibo sulla terraferma o poco al disotto della superficie dell'acqua, immergendo solo la testa, il collo e parte del corpo, restando con il posteriore in posizione verticale; quelle marine o che abitano in laghi estesi e profondi sono invece tuffatrici e si nutrono anche di pesci. Le specie esclusivamente piscivore hanno becchi dal bordo seghettato, atti a trattenere la preda.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

L'anatra non è una specie monofiletica. La maggior parte delle razze deriva infatti dal germano reale, ma esistono varietà che discendono invece dall'anatra muta; molti incroci industriali utilizzati per la produzione di carne e di foie gras sono incroci sterili tra le due specie precedenti.

La sottofamiglia dei Tadornini si colloca a metà strada tra anatre e oche: gli uccelli che vi appartengono hanno infatti, come le anatre, colori brillanti e abitudini strettamente acquatiche, ma hanno grande mole e dimorfismo sessuale molto ridotto (vedasi volpoca e casarca).

Tra le anatre osservabili in Italia si ricordano:

Due Anas platyrhynchos Anatre - Puerto Ayora- Galápagos.
Testa di anatra comune

Elenco delle anatre presenti in Europa e nell'area mediterranea:

Le anatre nella cultura[modifica | modifica wikitesto]

Un'anatra mandarina
Dendrocygna bicolor

L'anatra è un animale piuttosto comune nella letteratura e nell'arte, spesso antropomorfizzato. Fra gli esempi più celebri possiamo ricordare:

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

La carne di anatra è molto apprezzata come alimento e il volatile è soggetto ad allevamento a scopo culinario. Particolarmente apprezzata in Francia, è famosa la cottura di ali, cosce e petto d'anatra nel grasso del volatile stesso, piatto noto come confit de canard, così com'è nota la preparazione culinaria del petto di anatra, il magret.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Per molto tempo si è creduto che il verso dell'anatra non producesse l'eco. Tale fatto è stato smentito da studi specifici che hanno dimostrato che il verso produce un'eco come qualunque altro suono, ma che tale eco è solitamente difficile da rilevare a causa delle sue peculiarità timbriche.[2]
  • L'anatra, per tenersi le uniche parti del corpo scoperte (becco e zampe) al caldo, le inserisce sotto l'ala.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luana Leonini, Il mondo degli animali dalla A alla Z, LibrItalia. pag.10
  2. ^ Duck Quack Echo | Acoustics, Audio and Video | University of Salford - A Greater Manchester University, su acoustics.salford.ac.uk. URL consultato il 3 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2011).

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