Analcime
Analcime | |
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Classificazione Strunz | 9.GB.05 |
Formula chimica | NaAlSi2O6·(H2O)[1][2][3][4] |
Proprietà cristallografiche | |
Sistema cristallino | cubico[senza fonte], monometrico[1][2], triclino[3][4] |
Classe di simmetria | pediale[3][4] |
Gruppo puntuale | 1[3][4] |
Gruppo spaziale | P1[3][4] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 2,22-2,29[1] 2,24-2,29[4], 2,3[3] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 5[3][4]-5,5[1][4] |
Sfaldatura | assente[1], indistinta secondo {001}[3], {010}[3] e {100}[3][4] |
Frattura | subconcoide[1][3][4], irregolare[4] concoide[senza fonte] |
Colore | incolore[1][4] (allocromatico), bianco[1][3][4], rosato[1], biancastro[2], carnicino[2], bianco grigiastro[3], bianco verdastro[3], bianco giallastro[3], bianco rossastro[3], grigio[4], rosa[4], verde[4], giallo[4] |
Lucentezza | vitrea[1][3] |
Opacità | da trasparente[1][3][4] a subtrasparente a translucida[3][4], opaco[1] |
Striscio | bianco[3][4] |
Diffusione | molto comune[1] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
L'analcime o anche analcite è un minerale feldspatoide, un silicato alluminifero idrato di sodio, appartenente al genere dei tectosilicati[1]. Abbastanza comune, ha colore chiaro con sfumature rosa o verdi. Cristallizza nella classe esacisottaedrica del sistema monometrico.
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Il suo nome deriva dal greco e significa "debole, senza forza", con evidente allusione alla scarsa capacità del minerale di caricarsi di energia dopo uno strofinamento.[5][3][4]
Morfologia[modifica | modifica wikitesto]
Si trova in forma di cristalli che rivestono le cavità presenti nelle rocce magmatiche. I cristalli possono raggiungere dimensioni decimetriche, ed essere incolori o variamente colorati dal bianco, al rosato, al giallo pallido.
I cristalli sono pseudomonometrici ed otticamente anomali come quelli della leucite[2].
Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]
Il minerale si trova in vari tipi di rocce (magmatiche, sedimentarie, metamorfiche)[5]. Normalmente si trova nelle rocce eruttive tipo i basalti[1][5] amigdaloide[2] e le andesiti.[5] Si trova anche in rocce effusive[1].
Luoghi di rilevamento[modifica | modifica wikitesto]
- Europa: Isole Faer Oer[1][2], Boemia (Repubblica Ceca)[1];
- Italia: Alpe di Siusi nella provincia di Bolzano[1], Val di Fassa in provincia di Trento[1][2]; Montecchio Maggiore[1][2], Lugo di Vicenza, Val dei Zuccanti[2] nella provincia di Vicenza, Roncà in provincia di Verona, Teolo, in provincia di Padova, Roccapietore in provincia di Belluno[1] (Veneto); nell'Isola dei Ciclopi presso Aci Trezza in provincia di Catania[1][2] (Sicilia); Monte Oladri presso Monastir, Punta de Libezzu presso Bosa (Sardegna)[1] Montecatini Val di Cecina in Val di Cecina (Toscana)[2];
- Resto del mondo: Keweenaw County nel Michigan, Bergen Hill e West Paterson nel New Jersey (USA); Flinders nello stato di Victoria (Australia)[1].
Caratteristiche chimico-fisiche[modifica | modifica wikitesto]
- Indice di rifrazione: 1,48-1,49[1]
- Viene decomposto da acido cloridrico[1]
- Fosforescenza: raggi UV lunghi: verde, bianco giallastro crema; raggi UV corti: verde blu bianco[3]
- Peso molecolare: 220,15 gm[3]
- Indice di fermioni: 0,01[3]
- Indice di bosoni: 0,99[3]
- Fotoelettricità: 1,52 barn/elettroni[3]
- Birifrangenza: 0,001[4]
- Dispersione: debole[4], anche isotropo[4]
- Il minerale non ha importanza gemmologica rilevante[6]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa Carlo Maria Gramaccioli, Francesco Demartin e Matteo Boscardin, VIII. Silicati, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 3, Milano, Alberto Peruzzo editore, 1988, p. 761.
- ^ a b c d e f g h i j k l E. Artini, Classe VI. Sali ossigenati, in I minerali, 6ª ed., Milano, Ulrico Hoepli, 1981, pp. 487-488, ISBN 88-203-1266-2.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z (EN) Webmineral.com.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x (EN) Mindat.com, su webmineral.com.
- ^ a b c d AA.VV. Scheda analcime in Il magico mondo di minerali & gemme - guida pratica per scoprirli e collezionarli - De Agostini, Novara, 1993-996
- ^ Mario Fontana, Gemmologia, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 3, Milano, Alberto Peruzzo editore, 1988, p. 816.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Webmineral.com.