An-Ki
Nella mitologia sumera, il termine An-Ki è formato dai nomi di "An" che significa "cielo", e "Ki" che significa "terra". Esso indica l'insieme degli opposti, l'universo ancora informe, composto dai due dèi An e Ki (potenze divine rispettivamente del Cielo e della Terra).
L'atto della creazione consiste nella separazione del Cielo (An) dalla Terra (Ki)
(SUX)
«an ki-ta ba-da-ba9-ra2-a-ba |
(IT)
«quando il cielo fu separato dalla terra; |
(Gilgameš, Enkidu e gli Inferi (versione di Nibru/Nippur in sumerico: ud re-a ud su3-ra2 re-a; lett. In quei giorni, in quei giorni lontani) 1-20. Traduzione di Giovanni Pettinato, in La Saga di Gilgameš, p. 362-363.) |
Separazione che in un testo sumerico datato all'inizio del II millennio a.C. vien attribuita a un atto del dio Enlil:
(SUX)
«1. en-e niĝ2-du7-e pa na-an-ga-mi-in-e3 |
(IT)
«In verità è il Signore (Enlil) che ha fatto apparire tutto ciò che vi è di perfetto! |
(Il poema della zappa, 1-6. Traduzione di S. N. Kramer, p. 541) |
(SUX)
«ud re-a ud su3-ra2 re-a |
(IT)
«In quei giorni, in quei giorni lontani, |
(Gilgameš, Enkidu e gli Inferi (versione di Nibru/Nippur in sumerico: ud re-a ud su3-ra2 re-a; lett. In quei giorni, in quei giorni lontani) 1-20. Traduzione di Giovanni Pettinato, in La Saga di Gilgameš, p. 362-363.) |
Questi testi sumerici risalgono a partire dal XX secolo a.C. (Ur III), anticipando quindi di circa quindici secoli il testo ebraico del Bereshit (בראשית, "Principio", in italiano anche "Genesi") contenuto nella Bibbia, il quale reciterebbe:
(HE)
«בראשית ברא אלהים את השמים ואת הארץ» |
(IT)
«In principio Dio separò il cielo e la terra» |
(Bereshìt, 1,1) |
Infatti, secondo gli studiosi[1], il termine ebraico ברא (bara) andrebbe reso, in questo contesto, come "separare" piuttosto che "creare". Il primo a concepire la "creazione" dal "nulla" (creatio ex nihilo) fu infatti l'apologeta cristiano del II secolo Taziano[2] (probabilmente con una lettura radicale del testo conosciuto in greco dei Maccabei II, 7,28) e tale intervento lo si riscontra nel suo Discorso ai Greci (V,3). Più chiaro Teofilo nel II libro Ad Autolico. Gli altri autori cristiani del periodo, compreso Giustino (Apologia I, 10) e Atenagora (Supplica, 19, 1, 4), consideravano ancora la materia informe coesistente a Dio. Successivamente, a partire da Maimonide, anche l'ebraismo iniziò a rendere il lemma ברא come "creare" anziché "separare", seguito in questo anche dall'islām che ne fece un punto dell' ʿilm al-kalām.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Cfr. ad esempio qui Archiviato il 14 gennaio 2016 in Internet Archive..
- ^ Per una sintesi sul tema si rimanda a Claudio Moreschini, Storia del pensiero cristiano tardo antico, Milano, Bompiani, 2013, pp. 263 e sgg., e, soprattutto, pp. 275 e sgg.