Amel Larrieux

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Amel Larrieux
Amel Larrieux nel 2008
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereContemporary R&B
Soul
Periodo di attività musicale1991 – in attività
Etichetta550 Music, Epic Records, Blisslife
Album pubblicati5
Studio5
Sito ufficiale

Amel Eliza Stowell (New York, 8 marzo 1973) è una cantautrice e produttrice discografica statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1993 Amel Larrieux, con Bryce Wilson, ha fondato il duo musicale Groove Theory, che ha poi abbandonato dopo alcuni anni.[1] Nel 1999 il suo singolo Get Up è entrato nella top ten della Adult R&B Songs[2] e alla 97ª posizione della Billboard Hot 100.[3] Nel corso degli anni 2000 ha pubblicato quattro album, il primo, Infinite Possibilities, per la Epic Records, il resto in maniera indipendente: sono tutti entrati nella Billboard 200 e nel 2006 Morning le ha regalato il suo piazzamento più alto alla 74ª posizione.[4]

Amel Larrieux ha ricevuto la sua prima candidatura al Grammy Award nel 2004 grazie ad una cover di Where Is the Love, realizzata con Stanley Clarke e Glenn Lewis e contenuta nel disco di Clarke 1, 2, to the Bass.[5]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

  • 2000 – Infinite Possibilities
  • 2004 – Bravebird
  • 2006 – Morning
  • 2007 – Lovely Standards
  • 2013 – Ice Cream Everyday

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Come artista principale[modifica | modifica wikitesto]

  • 1999 – Get Up
  • 2000 – Sweet Misery
  • 2000 – I N I
  • 2000 – Make Me Whole
  • 2004 – For Real
  • 2006 – Weary
  • 2007 – If I Were a Bell
  • 2009 – Orange Glow
  • 2009 – Don't Let Me Down
  • 2013 – Afraid

Come artista ospite[modifica | modifica wikitesto]

  • 1996 – You Will Rise (Sweetback feat. Amel Larrieux)
  • 2000 – Now You Know Better (Mondo Grosso feat. Amel Larrieux)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Steve Horowitz, Amel Larrieux, su PopMatters. URL consultato il 1º giugno 2021.
  2. ^ (EN) Amel Larrieux, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 1º giugno 2021.
  3. ^ (EN) Amel Larrieux, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 1º giugno 2021.
  4. ^ (EN) Amel Larrieux, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 1º giugno 2021.
  5. ^ (EN) Amel Larrieux, su Grammy Award. URL consultato il 1º giugno 2021.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN51892208 · ISNI (EN0000 0000 3872 2560 · Europeana agent/base/70020 · LCCN (ENno00058611 · BNF (FRcb140532183 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no00058611