Amanita virosa
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Amanita virosa | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Basidiomycota |
Classe | Basidiomycetes |
Ordine | Agaricales |
Famiglia | Amanitaceae |
Genere | Amanita |
Specie | A. virosa |
Nomenclatura binomiale | |
Amanita virosa (Secr.) Lamarck | |
Nomi comuni | |
Destroying Angel (EN) |
Amanita virosa Caratteristiche morfologiche | |
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Cappello | |
Imenio | |
Lamelle | |
Sporata | |
Velo | |
Carne | |
Ecologia | |
Commestibilità | |
L'Amanita virosa (comunemente chiamato - in lingua inglese - "Destroying angel" ovvero "angelo distruttore") è un fungo mortale poco diffuso, di colore bianco candido.
È una specie piuttosto interessante in quanto di pericolosità pari alla congenere Amanita phalloides, con cui condivide le letali micotossine.
A differenza di A. phalloides, i primi sintomi di avvelenamento ad opera di questa specie insorgono spesso dopo parecchie ore dal consumo, anche 24. Il danno è di natura epatica, estremamente violento.
Descrizione della specie[modifica | modifica wikitesto]
Cappello[modifica | modifica wikitesto]
45–90 mm ed oltre, di colore bianco candido, si sviluppa rompendo la volva, con un profilo inizialmente ad ogiva ed a maturità campanulato ed irregolare ed alla fine quasi disteso, ricoperto da cuticola setosa e glabra che diviene poco vischiosa a tempo umido.
Lamelle[modifica | modifica wikitesto]
Fitte e sottili libere, sempre bianche anche a maturità, intervallate da lamellule.
Gambo[modifica | modifica wikitesto]
80–120 mm ed oltre × 10–20 mm, slanciato, tendenzialmente cilindrico per continua riduzione del diametro, leggermente eccentrico, bianco ed adornato fin sotto l'anello da fiocchi concolori. Alla base bulboso ed avvolto da una volva vistosa.
Anello[modifica | modifica wikitesto]
Supero, alto quasi all'apice, sottile e poco persistente, anch'esso di colore bianco.
Volva[modifica | modifica wikitesto]
Consistente, avvolgente il bulbo del gambo, bianca.
Carne[modifica | modifica wikitesto]
Fibrosa e bianca, immutabile.
- Odore: di lievito (da "Introduzione alla Micosmologia" - Riccardo Mazza - A.M.B. Brescia); a maturità assai sgradevole, viroso.
- Sapore: repellente.
L'eventuale assaggio non va deglutito ma subito espulso.
Spore[modifica | modifica wikitesto]
8,5-10 × 8-9,5 µm lisce, amiloidi, bianche in massa ed incolori al microscopio.
Habitat[modifica | modifica wikitesto]

Dall'estate all'autunno nei boschi montani ed umidi di conifera, specialmente di abete rosso, su terreno calcareo. Poco diffusa ma abbondante nelle stazioni di crescita.
Commestibilità[modifica | modifica wikitesto]
Mortale.[1]
Causa la sindrome falloidea.[1]
Contiene amatossine.
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Dal latino virosus, fetido, velenoso.
Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

- Si distingue dall'Amanita phalloides f.ma alba (di cui è stata considerata a lungo una varietà) per il bulbo più vistoso, il gambo un po' eccentrico e decorato, il cappello irregolare e mai piano. Diverso l'habitat, che per l'A. phalloides è costituito da latifoglia.
- Amanita citrina f.ma alba.
- Gli esemplari giovani, ancora chiusi ad uovo, possono essere scambiati dai più inesperti con funghi bianchi o biancastri di forma subsferica, come alcune specie di Bovista e Lycoperdon, oppure con quelle specie bianche del genere Agaricus che da giovani hanno un aspetto massiccio e chiuso.
- Amanita bisporiga o Amanita ocreata, specie estremamente simile che cresce in Nord America, nota anch'essa con il nome volgare di Destroying angel.
Nomi comuni[modifica | modifica wikitesto]
- Angelo distruttore/Angelo della morte.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b Nicola Sitta, Paolo Davoli, Marco Floriani, Edoardo Suriano, Guida ragionata alla commestibilità dei funghi (PDF), su regione.piemonte.it, p. 34. URL consultato il 10 gennaio 2023.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Amanita virosa
Wikispecies contiene informazioni su Amanita virosa
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Scheda di Agraria.org, su agraria.org.
- Scheda del Gruppo Micologico Bresadola, su mtsn.tn.it (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2006).
- Discussione sulla specie con svariate fotografie, su naturamediterraneo.com.