Amanita proxima

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Amanita proxima
Amanita proxima
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Amanitaceae
Genere Amanita
Specie A. proxima
Nomenclatura binomiale
Amanita proxima
Dumée, 1916
Nomi comuni
  • (DE) Ockerscheidige Eierwulstling
Amanita proxima
Caratteristiche morfologiche
Cappello
convesso
Imenio
Lamelle
libere
Sporata
bianca
Velo
anello e volva
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
velenoso

Amanita proxima Dumée, 1916 è un fungo basidiomicete della famiglia delle Amanitaceae.[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Dal latino proximus = vicino.

Descrizione della specie[modifica | modifica wikitesto]

Cappello[modifica | modifica wikitesto]

Da 5 a 10 cm di diametro, prima emisferico infine spianato.

Cuticola
da bianco sporco ad avorio, liscia, opaca, sericea, con lembi di velo grigio-brunastri
Margine
appendicolato

Lamelle[modifica | modifica wikitesto]

Alte 8–12 mm, numerose, sottili, libere, di colore bianco crema con riflessi rosati.

Gambo[modifica | modifica wikitesto]

6-10 x 1–2 cm, cilindrico, solido, squamoso, attenuato all'apice, da clavato a bulboso alla base, con bulbo radicante, da bianco a color crema, con sfumature rossastre.

Anello[modifica | modifica wikitesto]

Persistente, membranaceo, ampio superiormente striato di colore crema con riflessi rosati.

Volva[modifica | modifica wikitesto]

Interrata e con i lembi liberi, di colore da ocra-arancio a rossastro.

Carne[modifica | modifica wikitesto]

Bianca, immutabile.

Caratteri microscopici[modifica | modifica wikitesto]

Spore
8-12 x 5-9 µm, bianche in massa, ellittiche, amiloidi .
Giunti a fibbia
assenti.[2]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Fungo simbionte associato a querce e conifere, generalmente termofilo, fruttifica in autunno, preferendo macchie in aree sabbiose e calcaree. Cresce nella macchia mediterranea.[2]

Commestibilità[modifica | modifica wikitesto]


Tossico.[3]
A causa della presenza di norleucina, se ingerito il fungo provoca la sindrome norleucinica, che comporta danni renali reversibili. Gli avvelenamenti da questo fungo danno sintomi molto simili a quelli registrati per l'Amanita smithiana.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sinonimi e binomi obsoleti[modifica | modifica wikitesto]

  • Amanita ovoidea var. proxima (Dumée) Bon & Courtec., Docums Mycol. 18(no. 69): 37 (1987).[1]

Specie simili[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Amanita proxima, in Index Fungorum, CABI Bioscience.
  2. ^ a b c d agraria.org, http://www.agraria.org/funghi/amanitaproxima.htm. URL consultato il 6 dicembre 2014.
  3. ^ Nicola Sitta, Paolo Davoli, Marco Floriani, Edoardo Suriano, Guida ragionata alla commestibilità dei funghi (PDF), su regione.piemonte.it, p. 34. URL consultato il 10 gennaio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rodham E. Tulloss, Dr. Zhu-liang Yang, Amanita proxima, su pluto.njcc.com.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Micologia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di micologia