Alytes dickhilleni

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Alite betico
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Amphibia
Ordine Anura
Famiglia Alytidae
Genere Alytes
Specie A. dickhilleni
Nomenclatura binomiale
Alytes dickhilleni
Arntzen & García Paris, 1995
Areale

L'alite betico (Alytes dickhilleni Arntzen & García Paris, 1995) è un anfibio anuro appartenente alla famiglia degli Alitidi[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il corpo dell'alite betico sembra quello di un rospo, con forma e colori molto simili a quelli dell'alite ostetrico ma pelle più liscia, inoltre sul dorso non sono presenti verruche rossastre. Le parti superiori sono giallognole, brunastre o verdastre, solitamente con macchie chiare e scure, mentre il ventre è biancastro. Le zampe anteriori sono provviste di 3 tubercoli metacarpali. Non sono presenti membrane interdigitali, inoltre i maschi sono privi di sacche vocali. Ha una lunghezza totale di 4-5,5 cm[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie fu descritta ufficialmente per la prima volta nel 1995. L'accoppiamento, che avviene tra aprile e maggio, segue le stesse modalità descritte per l'alite ostetrico, con il maschio che quindi si occupa di trasportare le uova sul proprio corpo, avvolte in cordoni sulle zampe posteriori, anche per due mesi di tempo. Le larve vengono infine lasciate cadere in corsi d'acqua o pozzi e raggiungono una lunghezza di 6-7 cm. Talvolta possono anche trascorrere l'inverno nell'acqua[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'alite betico è endemico nel sud-est della Spagna, dove popola foreste di querce e pini ma anche habitat aperti e pendici montane boscose ad altitudini medie ed elevate, tra 500 e 2300 m. Durante il giorno vive nascosto sotto pietre nei pressi di corsi d'acqua[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Bosch, J., Tejedo, M., Lizana, M., Martinez Solano, I., Salvador, A., García París, M., Recuero Gil, E., Arntzen, J., Márquez, R., Díaz-Paniagua, C. & Podloucky, R. 2016, Alytes dickhilleni, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Frost D.R. et al., Alytes dickhilleni, in Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 6.0, New York, American Museum of Natural History, 2014. URL consultato il 25 ottobre 2016.
  3. ^ a b c Alytes dickhilleni, su AmphibiaWeb. URL consultato il 25 ottobre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Arntzen & García-París, 1995: Morphological and allozyme studies of midwife toads (genus Alytes), including the description of two new taxa from Spain. Contributions to Zoology, vol. 65, nº 1, p. 5-34.

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