Allenatori e presidenti dell'Associazione Sportiva Roma

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Voce principale: Associazione Sportiva Roma.

Nella presente pagina sono riportate informazioni sugli allenatori e i presidenti dell'Associazione Sportiva Roma, società calcistica italiana per azioni con sede nella città di Roma.

Allenatori[modifica | modifica wikitesto]

Allenatori celebri[modifica | modifica wikitesto]

Nils Liedholm
Luciano Spalletti

Lo svedese Nils Liedholm allenò la Roma in quattro periodi differenti. Durante il primo periodo, tra il 1974 e il 1977, sotto la presidenza di Gaetano Anzalone riuscì a conseguire uno storico terzo posto (il miglior risultato in Serie A dal campionato 1954-1955).[1] Dopo aver vinto nel 1979 con il Milan lo scudetto "della stella", Dino Viola riuscì a riportarlo a Roma dove rimase fino al 1984: in questi cinque anni raggiunse lo scudetto nel campionato 1982-1983, tre Coppe Italia (1979-1980, 1980-1981, 1983-1984) e la finale di Coppa dei Campioni 1983-1984 persa ai rigori contro il Liverpool.[1][2][3]

Tornò a Roma per altre due stagioni (1987-1988 e 1988-1989) raggiungendo un terzo posto. Infine, nel 1997 il presidente Franco Sensi lo richiamò per sostituire l'esonerato Carlos Bianchi in tandem con l'allenatore della squadra Primavera Ezio Sella. Con dodici stagioni è non solo l'allenatore più longevo ma anche quello più vincente della storia della Roma.[3]

Luciano Spalletti ha guidato la squadra per sette campionati, dal 2005 al 2009 e dal 2016 al 2017 conquistando due Coppe Italia (2006-2007, 2007-2008) e una Supercoppa. Durante questo periodo ha raggiunto quattro secondi posti, un terzo posto e un sesto posto, due quarti e un ottavo di finale in UEFA Champions League, un ottavo di finale di UEFA Europa League. Durante la sua quinta stagione, si è dimesso dopo sole due giornate, per ritornare a gennaio 2016 dopo l'esonero di Rudi Garcia.[4]

Con cinque stagioni, Fabio Capello e Helenio Herrera sono al terzo posto tra i mister più longevi della storia Roma: il primo, dopo aver vinto quattro campionati col Milan, conquistò nella capitale il terzo scudetto e una Supercoppa italiana; raggiunse inoltre due secondi posti,[5][6] il secondo conquistò la Coppa Italia 1968-1969 e la Coppa Anglo-Italiana 1972.[7]

I restanti sette trofei romanisti sono stati vinti da altrettanti allenatori. L'ungherese Alfréd Schaffer portò nella capitale il primo scudetto della storia.[8] Reduce da due Coppe dei Campioni col Real Madrid, Luis Carniglia vinse la finale della Coppa delle Fiere 1960-1961 raggiunta dalla squadra giallorossa nella stagione precedente sotto la guida tecnica di Alfredo Foni, arrivato dall'Inter dopo la conquista di due scudetti. La vittoria della Coppa Italia 1963-1964 avvenne sotto il tecnico argentino Juan Carlos Lorenzo, approdato dalla Lazio, il quale, pur vincendo la finale, non riuscì ad evitare l'esonero da parte del presidente Francesco Marini-Dettina.[9] Josè Mourinho ha conquistato la UEFA Europa Conference League 2021-2022, primo trofeo internazionale riconosciuto dalla UEFA conquistato dal club.[10]

Il tecnico francese Rudi Garcia nel campionato 2013-2014 ha raggiunto il record assoluto di dieci vittorie nelle prime dieci giornate ad avvio stagione,[11] mentre lo svedese Nils Liedholm, tra le stagioni 1980-1981 e 1981-1982, stabilì il proprio record di 30 risultati utili consecutivi in campionato, frutto di quindici vittorie e quindici pareggi.[12]

Elenco cronologico[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito l'elenco cronologico degli allenatori della Roma.[13]

Allenatori

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

I dati, aggiornati al 22 aprile 2024, includono tutte le partite ufficiali.

Nome Nazionalità Stagioni Periodo/i G V N P % V Note
Aurelio Andreazzoli Bandiera dell'Italia Italia 1 2013 17 9 4 4 52,94
Guido Ara Bandiera dell'Italia Italia 3 1937-1940 93 41 17 35 44,09
János Baar Bandiera dell'Ungheria Ungheria 2 1931-1932 31 14 7 10 45,16
Guido Baccani Bandiera dell'Italia Italia 1 1929 7 2 2 3 28,57
Adolfo Baloncieri Bandiera dell'Italia Italia 1 1950-1951 15 2 4 9 13,33
Luigi Barbesino Bandiera dell'Italia Italia 4 1933-1937 137 63 30 44 45,99
Fulvio Bernardini Bandiera dell'Italia Italia 1 1949-1950 35 11 16 18 31,42
Carlos Bianchi Bandiera dell'Argentina Argentina 1 1996-1997 31 12 9 10 38,71
Ottavio Bianchi Bandiera dell'Italia Italia 2 1990-1992 103 44 37 22 42,72
Vujadin Boškov Bandiera della Jugoslavia Jugoslavia 1 1992-1993 52 19 19 14 36,54
Luigi Brunella Bandiera dell'Italia Italia 3 1948-1949, 1950 56 69 13 25 32,14
Herbert Burgess Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 3 1929-1931 74 40 14 20 54,05
Fabio Capello Bandiera dell'Italia Italia 5 1999-2004 238 118 73 47 49,58
Luis Carniglia Bandiera dell'Argentina Argentina 2 1961-1962 48 24 11 13 50,00
Jesse Carver Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 2 1953-1955 62 23 22 17 37,10
Bruno Conti Bandiera dell'Italia Italia 1 2005 15 2 5 8 13,33
Giovanni Degni Bandiera dell'Italia Italia 2 1945-1947 72 26 19 27 36,11
Luigi Delneri Bandiera dell'Italia Italia 1 2004-2005 31 11 8 12 35,48
Daniele De Rossi Bandiera dell'Italia Italia 1 2024- 18 11 4 3 61,11
Eusebio Di Francesco Bandiera dell'Italia Italia 2 2017-2019 87 46 18 23 52,87
Sven-Göran Eriksson Bandiera della Svezia Svezia 3 1984-1987 123 58 36 29 47,15
Alfredo Foni Bandiera dell'Italia Italia 4 1959-1961, 1962-1963 134 61 33 40 45,52
Paulo Fonseca Bandiera del Portogallo Portogallo 2 2019-2021 102 53 21 28 51,96
William Garbutt Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 2 1927-1929 65 32 16 17 49,23
Rudi Garcia Bandiera della Francia Francia 3 2013-2016 118 61 34 23 51,69
Gustavo Giagnoni Bandiera dell'Italia Italia 2 1977-1978 44 14 13 17 31,82
Helenio Herrera Bandiera dell'Argentina Argentina 5 1968-1971, 1971-1973 192 65 73 54 33,85
Géza Kertész Bandiera dell'Ungheria Ungheria 1 1942-1943 23 10 0 13 43,48
Lajos Kovács Bandiera dell'Ungheria Ungheria 1 1932-1933 28 12 10 6 42,86
Naim Krieziu Bandiera dell'Albania Albania 1 1963 2 2 0 0 100,00
Luis Enrique Bandiera della Spagna Spagna 1 2011-2012 42 17 9 16 40,48
Nils Liedholm Bandiera della Svezia Svezia 12 1973-1977, 1979-1984, 1987-1989, 1989, 1997 443 194 137 112 43,79
Juan Carlos Lorenzo Bandiera dell'Argentina Argentina 1 1964-1965 42 11 18 13 26,19
Luciano Lupi Bandiera dell'Italia Italia 1 1989 4 0 2 2 0,00
Guido Masetti Bandiera dell'Italia Italia 3 1943-1945, 1951, 1957 42 27 8 7 64,29
Carlo Mazzone Bandiera dell'Italia Italia 3 1993-1996 121 52 39 30 42,98
Luis Miró Bandiera della Spagna Spagna 1 1963-1964 39 15 12 12 38,46
Vincenzo Montella Bandiera dell'Italia Italia 1 2011 16 7 4 5 43,75
Josè Mourinho Bandiera del Portogallo Portogallo 3 2021-2024 138 68 31 39 50,81
Gunnar Nordahl Bandiera della Svezia Svezia 1 1957-1959 69 25 20 24 36,23
Oronzo Pugliese Bandiera dell'Italia Italia 3 1965-1968 115 37 38 40 32,17
Luigi Radice Bandiera dell'Italia Italia 1 1989-1990 40 18 13 9 45,00
Claudio Ranieri Bandiera dell'Italia Italia 3 2009-2010, 2019 93 51 20 22 54,84
György Sárosi Bandiera dell'Ungheria Ungheria 2 1955-1957 63 20 24 10 31,75
Alfréd Schaffer Bandiera dell'Ungheria Ungheria 4 1940-1942 84 36 29 19 42,86
Manlio Scopigno Bandiera dell'Italia Italia 1 1973 10 2 4 4 20,00
Ezio Sella Bandiera dell'Italia Italia 1 2004 1 0 0 1 0,00
Imre Senkey Bandiera dell'Ungheria Ungheria 1 1947-1948 25 8 5 12 32,00
Pietro Serantoni Bandiera dell'Italia Italia 1 1950-1951 18 5 3 10 27,78
Angelo Sormani Bandiera dell'Italia Italia 1 1987 2 0 0 2 0,00
Luciano Spalletti Bandiera dell'Italia Italia 7 2005-2009, 2016-2017 299 172 63 64 57,53
Alec Stock Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 1 1957 11 4 6 1 36,36
Luciano Tessari Bandiera dell'Italia Italia 1 1971 14 5 5 4 35,71
Antonio Trebiciani Bandiera dell'Italia Italia 1 1973 7 0 4 3 0,00
Ferruccio Valcareggi Bandiera dell'Italia Italia 1 1978-1979 24 7 9 8 29,17
Mario Varglien Bandiera dell'Italia Italia 2 1952-1953 42 15 15 12 35,71
Giuseppe Viani Bandiera dell'Italia Italia 1 1951-1952 38 22 9 7 57,89
Rudi Völler Bandiera della Germania Germania 1 2004 5 1 1 3 20,00
Zdeněk Zeman Bandiera della Rep. Ceca Rep. Ceca 3 1997-1999, 2012-2013 112 52 30 30 46,43

Record[modifica | modifica wikitesto]

Helenio Herrera

Di seguito gli allenatori della Roma che hanno ottenuto record con la squadra capitolina.[13]

Presenze in partite ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Serie B

Vittorie in partite ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Fabio Capello
Serie B

Stagioni e trofei[modifica | modifica wikitesto]

Stagioni

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito i nominativi degli allenatori militanti nella Roma destinatari di riconoscimenti conferiti dagli organismi calcistici nazionali e internazionali.[13]

A livello nazionale[modifica | modifica wikitesto]

(*) Trofeo assegnato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) dal 1955 al 1990 al miglior allenatore del calcio italiano.
(**) Trofeo assegnato dall'Associazione Italiana Calciatori (AIC) dal 1997.
(***)Trofeo assegnato dall'Associazione Italiana Allenatori Calcio (AIAC) dalla stagione 1990-1991 al miglior allenatore del campionato italiano di Serie A.

Presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Presidenti celebri[modifica | modifica wikitesto]

Nella storia romanista si sono avvicendati 24 presidenti; il più longevo è stato Franco Sensi, a capo della Magica dal 1993 al 2008, anno della sua morte. È anche il più vincente per trofei, alla pari di Dino Viola: quest'ultimo ha vinto uno scudetto (1982-1983) e quattro Coppe Italia, mentre Sensi uno scudetto (2000-2001), due Coppe Italia e due Supercoppe italiane.[19] Gli unici presidenti ad aver vinto un trofeo internazionale sono Gaetano Anzalone (Coppa Anglo-Italiana 1972)[7], Anacleto Gianni (Coppa delle Fiere 1960-1961) e Dan Friedkin (UEFA Europa Conference League 2021-2022).[9] Thomas DiBenedetto, dopo l'acquisizione del club nel 2011, è diventato il primo presidente straniero della storia giallorossa.[4]

Italo Foschi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Italo Foschi.
Italo Foschi

Nato a Corropoli, sportivo praticante (lotta greco-romana in particolare, ma anche scherma e calcio), approdò al fascismo dopo aver militato durante la prima guerra mondiale nelle file dell'interventismo e del nazionalismo italiano, partecipò alla fondazione sia della Sambenedettese (1923, per fusione di altre tre squadre) sia della Società Sportiva Giuliese, la prima società calcistica di Giulianova (1924).[8]

A Roma, Foschi diventò presidente della Fortitudo Pro Roma e nella primavera del 1927 avviò con l'Alba Audace del deputato Ulisse Igliori e con il Roman dell'avvocato Vittorio Scialoja le trattative per la fusione di tre squadre capitoline: il 7 giugno a Roma, nella palazzina acquistata dalla Famiglia Foschi nel 1911, sita in Via Forlì 16 (adiacente a Viale Regina Elena), fu ratificato l'accordo che diede vita all'Associazione Sportiva Roma (il primo ordine del giorno con la divisione delle cariche societarie è stilato il 22 luglio 1927, in via degli uffici del vicario 35), di cui venne nominato primo presidente lo stesso Italo Foschi.[8]

Renato Sacerdoti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Renato Sacerdoti.
Renato Sacerdoti

Sacerdoti ebbe un ruolo molto importante nella trattativa tra le società Alba, Fortitudo e Lazio che nel 1927 avrebbe portato alla nascita della Lupa; la difficile trattativa sulla fusione aveva nei debiti che le tre società volevano vedersi riconosciuti un ostacolo che poteva essere decisivo per far fallire la trattativa.[8] L'ostacolo fu superato allorché i dirigenti del Roman vennero convocati da Italo Foschi in sostituzione dei dirigenti della Lazio. Renato Sacerdoti e Pietro Crostarosa (tramite le banche delle quali erano referenti) garantirono le somme di denaro necessarie per colmare i debiti ed immisero nel nascituro club il denaro necessario per rinforzare la nuova squadra.[8]

Subentrò nel 1928 ad Italo Foschi come commissario straordinario e sotto la sua presidenza che la Roma affrontò l'ultimo campionato prima dell'avvento del girone unico e venne costruito Campo Testaccio.[8] La sua prima presidenza terminò nel 1935, anno in cui, poiché ebreo, venne fatto vittima di campagne di stampa ed in seguito arrestato e mandato al confino.[9] Terminata la seconda guerra mondiale Renato Sacerdoti rientrò nell'organico della società sportiva, dapprima come "eminenza grigia", poi, nel 1949, come vicepresidente; con la Roma nella serie cadetta Renato Sacerdoti venne richiamato alla presidenza della società e ne rimarrà a capo fino al 1958.[9]

Antonio Scialoja[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Antonio Scialoja (1879-1962).

Dopo il primo abbandono di Sacerdoti, Scialoja farà da traghettatore nel 1935 prima dell'arrivo di Betti.[8]

Igino Betti[modifica | modifica wikitesto]

In seguito alla breve presidenza di Sciajola, nel novembre 1935 Betti passò al comando. Portò nella capitale Alfréd Schaffer, l'allenatore del primo scudetto. Nel 1941 lasciò la presidenza giallorossa ma nel 1957 creò la fondazione omonima, per donare i fitti del suo immobile a chi ne aveva veramente merito.[8]

Edgardo Bazzini[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Edgardo Bazzini.

Nato a Parma, successore di Betti dal 10 giugno 1941, ex funzionario dell'Agip noto soprattutto per essere il presidente del primo scudetto romanista nella stagione 1941-1942. Seguirono stagioni difficili e nel 1944 Bazzini lasciò la presidenza.[9]

Pietro Baldassarre[modifica | modifica wikitesto]

Nel giugno 1944 venne nominato commissario straordinario, mentre il 18 novembre diventò ufficialmente presidente. Il periodo a capo della Lupa fu difficile, trovandosi la squadra a elevata distanza dalle squadre che occupavano le prime posizioni e non riuscendo a superare il 14º posto.[9]

Pier Carlo Restagno[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Pier Carlo Restagno.
Pier Carlo Restagno

Il 20 giugno 1949 Restagno e altri soci rilevarono la società e il torinese ne diventò presidente, per poi dimettersi nel 1952. Degna di nota durante la sua presidenza la prima e unica retrocessione dei Capitolini in Serie B nella stagione 1950-1951 e la sua immediata promozione l'annata successiva.[9]

Romolo Vaselli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Romolo Vaselli.

Pochi giorni dopo la promozione giallorossa, Romolo Vaselli diventò il nuovo presidente, ma rimase a capo del club per soli quattro mesi per via delle polemiche da parte dei tifosi che lo spingeranno a dimettersi e a lasciare il posto a Sacerdoti.[9]

Anacleto Gianni[modifica | modifica wikitesto]

Successe a Sacerdoti, nel 1958, e fu soprannominato "Anacleto Quinto" per contrassegnare una serie di piazzamenti della squadra al quinto posto in campionato che caratterizzeranno la sua gestione. Nonostante le spese nel calciomercato, l'unico trofeo ottenuto fu la Coppa delle Fiere 1960-1961. Si dimetterà nel 1962 lasciando il posto a Francesco Marini-Dettina.[9]

Francesco Marini-Dettina[modifica | modifica wikitesto]

Marini-Dettina prese le redini della Lupa dopo Gianni: fu durante la sua gestione che il club capitolino conquistò la sua prima Coppa Italia (stagione 1963-1964).[9] Inoltre fu con lui che si ebbe la "colletta del Sistina", a metà degli anni 1960, ovvero una colletta per la società che era sull'orlo del fallimento; Marini-Dettina aveva rifiutato la somma ottenuta (che era però insufficiente), ma l'immagine del club venne compromessa.[20]

Franco Evangelisti[modifica | modifica wikitesto]

Franco Evangelisti
Lo stesso argomento in dettaglio: Franco Evangelisti (politico).

Politico di professione, Evangelisti diventò presidente giallorosso dopo la lasciata di Dettina, nel 1965, quando la società era in grave crisi finanziaria, è conosciuto per essere stato il presidente che, dopo alcune importanti cessioni, completò il piano di risanamento delle casse societarie, trasformando la Magica in una società per azioni.[7]

Francesco Ranucci e Alvaro Marchini[modifica | modifica wikitesto]

A seguito delle dimissioni nel giugno 1968 di Evangelisti, subentrò Francesco Ranucci che mantenne la carica fino al 20 dicembre, quando gli successe Alvaro Marchini. Durante la sua presidenza è da ricordare la seconda Coppa Italia conquistata dal club capitolino.[7]

Gaetano Anzalone[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Gaetano Anzalone.

Membro del consiglio comunale di Roma e imprenditore edile, giunse nel mondo del calcio come dirigente sportivo dell'Ostia Mare, in seguito diventò massimo dirigente del settore giovanile della Roma. Rilevò il 13 giugno 1971 la proprietà giallorossa divenendone presidente.[7]

Durante il periodo in carica, la Roma, ribattezzata "Rometta", oscillò costantemente in posizioni di media classifica, fatta eccezione per i campionati 1974-1975, quando si classificò al terzo posto, e 1978-1979, durante il quale ottenne la salvezza solo alla penultima giornata. Nonostante i risultati non soddisfacenti, i Giallorossi conquistarono, nel 1972, il loro secondo trofeo internazionale, la Coppa Anglo-Italiana.[7]

Dino e Flora Viola[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dino Viola e Flora Viola.
Dino Viola

Dino Viola nacque a Terrarossa, frazione di Licciana Nardi in Lunigiana, a Roma diventò uno dei dirigenti del club e nei primi anni 1970, sotto la presidenza Anzalone, rilevò la società il 16 maggio 1979.[1] Nei suoi undici anni e otto mesi di presidenza la Roma vinse un campionato italiano (1982-1983) ottenendo inoltre tre secondi posti (1980-1981, 1983-1984 e 1985-86), cinque Coppe Italia (1979-1980, 1980-81, 1983-84, 1985-86 e 1990-1991), una finale di Coppa dei Campioni, una di Coppa UEFA.[1][2][3]

Morì a Roma il 19 gennaio del 1991 per un tumore all'intestino e fino all'aprile dello stesso anno gli successe la moglie Flora, prima donna presidente di una squadra di Serie A.[21]

Giuseppe Ciarrapico e Ciro Di Martino[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Giuseppe Ciarrapico.

A Flora Viola successe Giuseppe Ciarrapico, la cui presidenza fu caratterizzata in un periodo di caos societario, acuito con l'arresto nel 1993 dello stesso presidente.[22] Dal maggio al novembre 1993 si ebbe l'"interregno" di Ciro Di Martino.[23]

Franco e Rosella Sensi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Franco Sensi e Rosella Sensi.
Franco Sensi

La Roma venne rilevata nel 1993 da Franco Sensi, imprenditore di Roma. Sotto la sua gestione la Magica ha vinto uno scudetto (2000-2001), due Supercoppe italiane (2001 e 2007) e due Coppe Italia (2006-2007 e 2007-2008) oltre che cinque secondi posti (2001-2002, 2003-2004, 2005-2006, 2006-2007 e 2007-2008).[4]

Dopo una lunga malattia, morì la sera del 17 agosto 2008 all'età di 82 anni al Policlinico Agostino Gemelli di Roma, dove si trovava ricoverato da qualche settimana per problemi respiratori; gli successe la figlia Rosella, che rimase in carica fino al 2011.[4]

Thomas DiBenedetto e James Pallotta[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Thomas DiBenedetto e James Pallotta.

Al termine della stagione 2010-2011 la squadra venne ceduta a un gruppo di imprenditori statunitensi (con una breve parentesi di presidenza di Roberto Cappelli) guidato inizialmente da Thomas DiBenedetto e dal 2012 al 2020 da James Pallotta, i cui migliori risultati sono tre secondi posti e una semifinale di Champions League.[4]

Dan Friedkin[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dan Friedkin.

Il 17 agosto 2020 un ulteriore gruppo imprenditoriale americano, "The Friedkin Group", ha perfezionato l'acquisizione del pacchetto di maggioranza della Roma, circa l'86,6% del capitale sociale, attraverso la "Romulus and Remus Investments" (società costituita ai sensi delle leggi del Delaware). Il primo presidente della nuova proprietà è Dan Friedkin, amministratore delegato della Gulf States Toyota Distributors[24] che al suo secondo anno di presidenza vince la UEFA Europa Conference League 2021-2022.[10]

Elenco cronologico[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito l'elenco cronologico dei presidenti della Roma.[19]

Presidenti

Record[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito i presidenti della Roma che hanno ottenuto record con la squadra capitolina.[19]

Anni di presidenza

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Romano, 1974-1982 La grande Roma di Nils Liedholm.
  2. ^ a b Romano, 1982-1983 Il secondo scudetto la Roma di Viola.
  3. ^ a b c Romano, 1984-1991 La Roma formato Coppa Italia.
  4. ^ a b c d e Storia, su asroma.com. URL consultato il 31 marzo 2018.
  5. ^ Romano, 2000-2001 Il terzo scudetto.
  6. ^ Romano, 2001-2005 I Giallorossi del terzo millennio.
  7. ^ a b c d e f Romano, 1965-1973 L'era dei maghi: da Oronzo Pugliese a Helenio Herrera.
  8. ^ a b c d e f g h Romano, 1927-1942 Dalla fondazione al primo scudetto.
  9. ^ a b c d e f g h i j Romano, 1942-1964 Gli assi dell'Olimpico.
  10. ^ a b Mourinho: "Abbiamo fato la Storia, sono felice per la famiglia romanista", su asroma.com, 25 maggio 2022. URL consultato il 26 maggio 2022.
  11. ^ Una Roma da 10 e lode, su asroma.it, 1º novembre 2013. URL consultato l'8 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2015).
  12. ^ Albanesi, p. 462.
  13. ^ a b c Cagnucci, Pelosi, p. 327.
  14. ^ La 9ª giornata del campionato viene posticipata a causa dell'incontro della nazionale Italia-URSS. Durante il recupero della partita sulla panchina sedeva gia Miró
  15. ^ a b Eriksson, in mancanza del patentino di allenatore venne nominato direttore tecnico e quindi affiancato nella stagione 1984-1985 da Roberto Clagluna e in quella successiva da Angelo Sormani.Izzi, Valitutti, p.258.
  16. ^ In qualità di Direttore Tecnico. Viene affiancato da Narciso Pezzotti.
  17. ^ Fase a gironi Champions League.
  18. ^ Nelle stagioni 1987-1988 e 1988-1989 (eccetto dalla 19ª alla 22ª giornata del campionato 1988-1989) Nils Liedholm è direttore tecnico con Angelo Benedicto Sormani come allenatore
  19. ^ a b c Cagnucci, Pelosi, p. 329.
  20. ^ Roma, morto Marini Dettina. Il presidente della colletta, in Corriere dello Sport, 16 dicembre 2011. URL consultato il 31 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  21. ^ Morta Flora Viola fu la prima donna presidente in serie A, in Il Giornale, 11 novembre 2009. URL consultato il 31 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2017).
  22. ^ Bianchi vittima delle promesse mancate di Ciarrapico, in Corriere della Sera, 21 gennaio 1992. URL consultato il 31 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  23. ^ Romano, 1992-2000 I primi anni della presidenza Sensi.
  24. ^ Il Friedkin Group è il nuovo proprietario dell'AS Roma, su asroma.com, 17 agosto 2020. URL consultato il 17 agosto 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Valerio Albanesi, 1001 storie e curiosità sulla grande Roma che dovresti conoscere, Roma, Newton Compton, 2013, ISBN 978-88-541-6187-0.
  • Tonino Cagnucci e Luca Pelosi, Dimmi cos'è, Roma, Skira, 2017, ISBN 88-572-3675-7.
  • Massimo Izzi e Francesco Valitutti, Cronologia della grande Roma, Roma, Newton Compton, 2001, ISBN 88-8289-599-8.

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Manuela Romano (a cura di), La storia della A.S. Roma (10 DVD-Video), Corriere dello Sport, Rai Trade, 2006.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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