Alleanza austro-serba del 1881
Alleanza austro-serba del 1881 | |
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Europa sud-orientale nel 1881 | |
Firma | 28 giugno 1881 |
Parti | Austria-Ungheria Serbia |
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L'alleanza austro-serba del 1881 (nota anche come Convenzione segreta;[1] in serbo Тајна конвенција?) fu un trattato bilaterale segreto firmato a Belgrado il 28 giugno 1881 da Gabriel Freiherr Herbert-Rathkeal per conto dell'Impero austro-ungarico e da Čedomilj Mijatović[2] per conto del Principato di Serbia. La convenzione trasformò effettivamente la Serbia in uno stato vassallo dell'Austria-Ungheria[3] e determinò la sua adesione per procura alla successiva Triplice Alleanza (1882).
I Balcani erano stati divisi in sfere di influenza, dove l'Austria ne occupava la parte occidentale (compresa la Serbia) e la Russia quella orientale (compresa la Bulgaria). Il trattato subentrò dopo la convenzione ferroviaria del 6 aprile 1881 per la costruzione della sezione Belgrado-Niš della ferrovia Vienna-Costantinopoli, e il trattato commerciale del 6 maggio 1881 che rese l'Austria-Ungheria sostanzialmente l'unico mercato per i prodotti agricoli dalla Serbia e quindi dominante.
In seguito al Trattato di Berlino (1878), la Serbia scelse di accettare l'Austria come suo Stato protettore, mentre la Russia lo divenne per la Bulgaria. Tuttavia, la conclusione della convenzione venne accolta con risentimento e opposizione da parte delle sezioni russofile della classe politica in Serbia, compresa l'opposizione da parte dell'allora primo ministro Milan Piroćanac.
In base al trattato, l'Austria-Ungheria si impegnava a sostenere la dinastia degli Obrenović, a riconoscere il principe serbo come re, e a riconoscere le rivendicazioni territoriali della Serbia verso sud; in cambio, i serbi si impegnavano a non consentire alcuna agitazione o attività militare contraria agli interessi austro-ungarici, che includevano in particolare quelli in Bosnia-Erzegovina e nel Sangiaccato di Novi Pazar; tutti i trattati esteri della Serbia dovevano ottenere la previa approvazione di Vienna.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Antonio D’Alessandri e Rudolf Dinu, Il Sud-est europeo e le Grandi potenze. Questioni nazionali e ambizioni egemoniche dopo il Congresso di Berlino, Roma TrE-Press, 15 dicembre 2020, p. 133, ISBN 979-12-80060-83-9. URL consultato il 17 giugno 2021.
- ^ ″Austro-ugarsko-srpska tajna konvencija g. 1881.″ // Hrvatska Enciklopedija, Zagreb: Naklada Konzorcija Hrvatske Enciklopedije (Kingdom of Yugoslavia), 1941, Vol. I, p. 784.
- ^ Enciklopedija Jugoslavije, 1968, p. 456.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ian D. Armour, Apple of Discord: The "Hungarian Factor" in Austro-Serbian Relations, 1867-1881, Purdue University Press, 2014, pp. 311–, ISBN 978-1-55753-683-9.
- Alfred Francis Pribram e Austro-Hungarian Monarchy, The Secret Treaties of Austria-Hungary, 1879-1914: Texts of the treaties and agreements, with translations by Denys P. Myers and J.G. D'Arcy Paul, Harvard University Press, 1920, pp. 50–52.
- Jan G. Beaver, Collision Course: Franz Conrad Von Hötzendorf, Serbia, and the Politics of Preventive War, Lulu.com, 1º settembre 2009, pp. 67–, ISBN 978-0-557-09600-8.'
- Robin Okey e Senior Lecturer in History Robin Okey, Eastern Europe 1740-1985: Feudalism to Communism, Routledge, 2 settembre 2003, pp. 134–, ISBN 978-1-134-88687-6.
- (SR) Enciklopedija Jugoslavije, Enciklopedija Jugoslavije, Vol. 7 // Sovjetsko-jugoslovenski odnosi, Zagreb, Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, Jugoslovenski leksikografski zavod, 1968.