Dino Ferrari

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Alfredo "Dino" Ferrari

Alfredo Ferrari, detto Dino (Modena, 19 gennaio 1932Milano, 30 giugno 1956), è stato un ingegnere e progettista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Enzo Ferrari, fondatore dell'omonima casa automobilistica, e di sua moglie Laura Garello, nonché fratellastro da parte del padre di Piero Ferrari (nato nel 1945 dalla relazione extra-coniugale di Enzo Ferrari con Lina Lardi), era affetto da distrofia di Duchenne e morì a 24 anni. A Dino Ferrari è stata attribuita la progettazione del celebre motore V6 di 1.986 cc, ideato per la partecipazione della Scuderia Ferrari alle gare di Formula 2. Questo propulsore aveva una peculiarità: era un V6 che possedeva l'angolo tra le due bancate di 65°. Fu progettato e realizzato con questa caratteristica per limitare gli ingombri.[1] Fu sviluppato poi in diverse cilindrate.

Il motore V6 "Dino"

La malattia di cui soffriva lo stroncò a Milano il 30 giugno 1956. In sua memoria, nel 1965 venne creato il marchio automobilistico Dino, utilizzato da Ferrari e FIAT fino al 1980. Nel 1979 venne disputato il Gran Premio Dino Ferrari sul circuito di Imola che, dal 1970, era stato denominato "Autodromo Dino Ferrari" e dal 1988, alla morte del padre, è stato rinominato Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Sempre in memoria del figlio, nel 1981 Enzo Ferrari si adoperò per fondare il Centro Dino Ferrari, una struttura medica dell'Università di Milano, specializzata nella cura e nella ricerca scientifica inerenti alla distrofia muscolare.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ferrari 196 S Dino Fantuzzi Spyder, su ultimatecarpage.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luca Dal Monte, Umberto Zapelloni, La Rossa e le Altre, Baldini & Castoldi, 2000.
  • Luca Dal Monte, Il Tedesco Volante e la Leggenda Ferrari, Baldini Castoldi Dalai, 2004.

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