Alfredo Dallolio
Alfredo Dallolio | |
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Ministro per le armi e le munizioni | |
Durata mandato | 16 giugno 1917 – 14 maggio 1918 |
Monarca | Vittorio Emanuele III di Savoia |
Capo del governo | Paolo Boselli, Vittorio Emanuele Orlando |
Predecessore | nessuno |
Successore | Vittorio Italico Zupelli, ad interim |
Legislatura | XXIV |
Senatore del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXIV |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | Scuola militare |
Professione | Militare di carriera (Esercito) |
Alfredo Dallolio | |
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Nascita | Bologna, 21 giugno 1853 |
Morte | Roma, 20 settembre 1952 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia |
Forza armata | Regio esercito |
Arma | Esercito |
Corpo | Artiglieria |
Anni di servizio | 1870 - 1923 |
Grado | Tenente generale in comando di corpo d'armata |
Guerre | Guerra italo-turca Prima guerra mondiale |
Studi militari | Accademia militare di Torino |
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Alfredo Dallolio (Bologna, 21 giugno 1853 – Roma, 20 settembre 1952) è stato un generale e politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Uscì dall'Accademia militare di Torino come sottotenente nel 1872. Promosso colonnello nel 1905, fu direttore d'artiglieria del corpo d'armata di Padova e promosso nel 1910 maggior generale per meriti speciali. Nel 1911 divenne direttore generale di artiglieria e genio e nel 1914 promosso tenente generale. Si adoperò da subito per promuove una politica industriale produttrice delle artiglierie che assicurasse l'indipendenza dal ricorso alle forniture estere[1].
Fu dal luglio 1915 sottosegretario alla guerra nel governo Salandra II.
Fu dal giugno 1916 prima sottosegretario e dal 1917 Ministro, delle Armi e Munizioni del Regno d'Italia nei governi Boselli e Orlando fino al 1918. In quella veste promosse lo sviluppo della produzione bellica. Nominato dal re senatore del regno nel 1917.[2] Terminato l'incarico ministeriale fu quindi comandante generale dell'artiglieria fino al 1920, quando fu collocato in ausiliaria.
Richiamato in servizio dal governo Mussolini e promosso generale di corpo d'armata il 1º febbraio 1923, fu Commissario generale per le fabbricazioni di guerra ininterrottamente fino al 28 agosto 1939, quando si dimise a ottantasei anni, in tacita polemica per l'imminente intervento italiano nella seconda guerra mondiale, per le sue convinzioni germanofobe.
Le sue dimissioni fecero impressione negli ambienti militari dell'epoca perché inequivocabile testimonianza dell'impreparazione dell'Esercito, ma non portarono a nessuna pratica conseguenza presso lo Stato Maggiore.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ruggero Zangrandi, Il lungo viaggio attraverso il fascismo. Milano, Feltrinelli, 1976
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alfredo Dallolio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Dallòlio, Alfredo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- DALLOLIO, Alfredo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- DALLOLIO, Alfredo, in Enciclopedia Italiana, III Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1961.
- Mario Barsali, DALLOLIO, Alfredo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 32, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1986.
- Alfredo Dallolio, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
- DALLOLIO Alfredo, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 227089942 · ISNI (EN) 0000 0003 6478 2104 · LCCN (EN) no2012026668 |
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