Alessandro Sardi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Alessandro Sardi

Sottosegretario di Stato al Ministero dei lavori pubblici
Durata mandato31 ottobre 1922 –
3 luglio 1924
Capo di StatoVittorio Emanuele III di Savoia
Capo del governoBenito Mussolini

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato11 giugno 1921 –
19 gennaio 1934
LegislaturaXXVI, XXVII, XXVIII
Gruppo
parlamentare
ANI, PNF
CircoscrizioneAbruzzi e Molise (XXVII)
CollegioAquila (XXVI)
Sito istituzionale

Sindaco di Sulmona
Durata mandato18 novembre 1920 –
16 aprile 1921
PredecessoreGabriele Cirillo
(Commissario prefettizio)
SuccessorePilade Perrotti

Dati generali
Partito politico
  • ANI (fino al 1923)
  • PNF (dal 1923)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneAvvocato

Alessandro Sardi (Sulmona, 25 gennaio 1889Roma, 2 novembre 1965) è stato un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Sulmona nel 1889 dai nobili Gennaro, barone di Rivisondoli, e Concetta Paduano Colajanni e partecipò alla prima guerra mondiale come ufficiale del Servizio Aeronautico; laureatosi in giurisprudenza, diventò avvocato. Fu membro della Massoneria, in particolare della Gran Loggia d'Italia.[1]

Tra il 1920 e il 1921 fu sindaco della sua città natale, fu anche consigliere provinciale e presidente del consiglio provinciale dell'Aquila. Facente parte dell'Associazione Nazionalista Italiana e confluito poi nel 1923 nel Partito Nazionale Fascista, fu eletto Deputato del Regno d'Italia alle elezioni del 1921 nel collegio di Aquila, venendo riconfermato nella tornata del 1924 nella circoscrizione Abruzzi e Molise e in quella del 1929 nel collegio unico nazionale. Nel 1922 partecipò alla marcia su Roma e da quell'anno fino al 1924 fu Sottosegretario di Stato presso il ministero dei lavori pubblici nel nuovo governo Mussolini. Ritiratosi dalla vita politica, morì a Roma nel 1965.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luca Irwin Fragale, La Massoneria nel Parlamento. Primo novecento e Fascismo, Morlacchi Editore, 2021, p. 222.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN29334293 · ISNI (EN0000 0000 5108 0822 · SBN SBLV031458 · BAV 495/251688 · WorldCat Identities (ENlccn-no2008026068