Albi (Italia)
Albi comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Salvatore Ricca (lista civica Albi nel cuore) dal 26-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 39°01′N 16°36′E / 39.016667°N 16.6°E |
Altitudine | 710 m s.l.m. |
Superficie | 29,64 km² |
Abitanti | 863[1] (31-5-2020) |
Densità | 29,12 ab./km² |
Frazioni | Buturo, San Giovanni |
Comuni confinanti | Fossato Serralta, Magisano, Sorbo San Basile, Pentone, Sellia, Taverna, Zagarise |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 88055 |
Prefisso | 0961 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 079002 |
Cod. catastale | A155 |
Targa | CZ |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 319 GG[3] |
Nome abitanti | albesi |
Patrono | san Nicola da Tolentino |
Giorno festivo | 10 settembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Albi (Iàrbi in calabrese[4]) è un comune italiano di 863 abitanti della provincia di Catanzaro, situato a 710 metri di altitudine alle pendici della Sila Piccola. Il suo territorio è compreso nel parco nazionale della Sila.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
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Le origini di Albi sono strettamente legate a quelle dell'attuale Taverna alla cui storia, pertanto, bisogna brevemente rifarsi. Un periodo di lotte e di sconvolgimenti aveva investito la Calabria nella seconda metà del secolo XV: alle agitazioni di carattere politico si erano aggiunte rivendicazioni economico-sociali di estrema gravità, preludio alla rivolta che di lì a qualche anno metterà in serio pericolo il trono di Ferdinando II. Se a questi sconvolgimenti si aggiungono gli scontri sanguinosi tra le fazioni di Aragonesi e degli Angioini dei quale la Calabria era stata teatro in precedenza e le discordie tra Antonio Centelles, marchese di Crotone e conte di Catanzaro ed i sovrani di Napoli, discordie che portarono un po' dovunque, ma soprattutto nei paesi facenti parte dell'aggregato feudale dei Ruffo (con i quali il Centelles si era imparentato sposando Enrichetta, contessa di Catanzaro, che il re avrebbe voluto dare in moglie al suo amico Innico Davalos), distruzioni e rovine, si comprenderà come la prima metà del secolo XV e gli inizi della seconda non siano stati per la Calabria tempi tranquilli ma sanguinosamente burrascosi e incerti. Taverna subì distruzioni e rovine tali che i suoi abitanti non credettero più conveniente ricostruire la loro città nello stesso luogo. "Rovinata Taverna — scrive padre Giovanni Fiore, storico capuccino di Cropani — tutte le famiglie principali ci ricoverarono ove meglio poterono, singolarmente in San Pietro, habitatione poco distante et ove haveano le lor possesioni co' loro casini, in Bompignano, villaggio più lontano tanto più sicuro dalle scorrerie nemiche, e negli Albi, che per le qualità del sito eminente trasse molti a popolarlo". È da respingere come fantastica l'opinione che l'origine del nome Albi debba ricercarsi nell'aggettivo latino albus, bianco. I cronisti che sostengono tale interpretazione si copiano l'uno dall'altro senza portare alcuna ragionevole giustificazione alle loro tesi. Il terreno sul quale si decise di costruire il nuovo paese apparteneva ad Agostino Albio, ricco possidente: Albi prese il nome da lui. Dardanise si chiamò così dal nome dell'antica famiglia di Palepoli, in Uria, superstite di Dardano, che i Trischenesi, gli abitanti di Trischene, la primitiva Taverna, chiamavano Dardani. Se si tiene conto che il paese è costantemente nominato nei documenti antichi e negli atti pubblici e privati casale degli Albi, perché sorto sulla sua terra, si comprenderà come la denominazione sia in relazione col ricco Albio e non con l'aggettivo albus. Sulla sinistra del Litrello era l'ospizio di S. Giovanni per i passeggeri; vi si edificarono alcune case ed il luogo fu detto San Giovanni d'Albi. Ad Albi è legata la storia del primo coreano giunto in Europa, tale Antonio Corea che è considerato in patria come uno dei simboli della diaspora coreana nel mondo. Da lui discendono tutti coloro che portano il cognome Corea, tra i quali anche il mitico jazzista Chuck Corea. Albi, sorto come casele di Taverna di cui seguì storia e vicende e rimasto tale fino al 1806, anno in cui divenne comune autonomo, ebbe un tempo giurisdizione, oltre che sui villaggi di San Giovanni, che gli appartiene ancora e Dardanise che ne costituisce un rione con una chiesetta dedicata a San Filippo, su Magisano, San Pietro e Vincolise.
Per le leggi istitutive di Magisano del 1820 e di Sellia Marina del 1956, Albi si vide ridotto il territorio perdendo dapprima San Pietro e Vincolise che passarono a Magisano, poi Cropani Marina che passò al comune di Cropani[5] e infine, nel 1956, buona parte delle terre che possedeva verso il mare con le quali si costituì il comune di Sellia Marina.
Simboli[modifica | modifica wikitesto]
Lo stemma del Comune di Albi è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 9 giugno 1937.[6]
«Partito di rosso e di azzurro, alla verghetta d'argento, attraversante sulla partizione, caricata delle lettere A L B I, disposte l'una sotto l'altra, di nero; nel primo alla stella di sei punte d'argento; nel secondo al castello torricellato di un pezzo al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.» |
(D.C.G. 9 giugno 1937) |
Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]
- Museo della Civiltà agrosilvopastorale, delle Arti e delle Tradizioni[7]
Da poco inaugurato, si colloca nell'ambito di un grande progetto di riqualificazione del territorio della Sila, in particolare della Sila Piccola, e della sua promozione come meta di flussi turistici sia culturali che naturalistici e sportivi, con particolare riferimento al segmento dei visitatori interessati alle aree protette, per valorizzare il legame tra patrimonio storico-culturale, ecologico-ambientale ed enogastronomico.
- Abbazia di Santa Maria di Pesaca
- Chiesa Santa Maria della Misericordia
- Chiesa Santa Maria delle Grazie
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti[8]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Lista Civica "Albi nel Cuore" (in carica dall'8 giugno 2019):
- Sindaco: Salvatore Ricca;
- Vicesindaco: Arturo Rizzo;
- Assessore: Nicola Dardano;
- Consigliere di maggioranza: Giovambattista Cosco;
- Consigliere di maggioranza: Giuseppe Romano;
- Consigliere di maggioranza: Giovanni Demare;
- Consigliere di maggioranza: Giove Bevacqua;
- Consigliere di maggioranza: Pietro Bagalà
Lista Civica "Solidarietà e Progresso" (in carica dall'8 giugno 2019):
- Consigliere di minoranza: Salvatore Dardano;
- Consigliere di minoranza: Tommaso Durante;
- Consigliere di minoranza: Nicola Spagnolo.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 20209.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 16, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Decreto legislativo luogotenenziale 24 gennaio 1946, n. 42, in materia di "Aggregazione della frazione Cropani Marina ai comune di Cropani (Catanzaro)."
- ^ Albi, decreto 1937-06-09 DCG, riconoscimento di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it, Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali, busta 175, fascicolo 2691.6.
- ^ Museo della Civiltà Agrosilvopastorale, delle Arti e delle Tradizioni, su ecomuseoalbi.it. URL consultato il 23 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2012).
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Albi
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su albi.asmenet.it.
- Albi (Catanzaro), su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 123730789 · ISNI (EN) 0000 0001 0656 9482 · GND (DE) 7699138-6 · WorldCat Identities (EN) viaf-123730789 |
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