Alberto di Hohenzollern
Alberto di Hohenzollern cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Ritratto del cardinale di Hohenzollern, opera di Lucas Cranach il vecchio del 1529, presso il Castello di caccia di Grunewald | |
Concedo nulli | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 28 giugno 1490 a Cölln |
Ordinato presbitero | 4 aprile 1513 |
Nominato arcivescovo | 2 dicembre 1513 da papa Leone X |
Consacrato arcivescovo | 2 luglio 1514 dal vescovo Dietrich von Bülow |
Creato cardinale | 24 marzo 1518 da papa Leone X |
Deceduto | 24 settembre 1545 (55 anni) ad Aschaffenburg |
Alberto di Brandeburgo Hohenzollern, in lingua tedesca Albrecht von Brandenburg (Cölln, 28 giugno 1490 – Aschaffenburg, 24 settembre 1545), è stato un cardinale e nobile tedesco. Già vescovo di Halberstadt e poi Magdeburgo dal 1513, nel 1514 ottenne anche l'elezione ad arcivescovo elettore di Magonza nonostante il divieto di cumulo di cariche ecclesiastiche.
La vendita di indulgenze, promossa per pagare alla Sede Apostolica i diritti dovuti, suscitò forte indignazione e causò la protesta delle 95 tesi da parte di Martin Lutero.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Secondogenito del principe elettore Giovanni I di Brandeburgo e di Margherita di Sassonia, alla morte del padre (1499) ricevette il titolo di margravio e affiancò il fratello maggiore Gioacchino I nel governo dei suoi stati: diede un contributo significativo alla fondazione dell'università Viadrina di Francoforte sull'Oder (1505).
Nel 1506 prese la tonsura ed abbracciò la carriera ecclesiastica iniziando ad accumulare benefici e prebende (canonicati ai capitoli di Magonza, Magdeburgo e Treviri), che gli procurarono grandi ricchezze. Nel 1511 venne eletto coadiutore con diritto di successione del vescovo di Magdeburgo: nel 1513 divenne amministratore apostolico della diocesi e nel 1514, nonostante non avesse ancora raggiunto l'età canonica di 27 anni, ricevette la consacrazione episcopale. Intanto il capitolo cattedrale di Halberstadt l'aveva designato amministratore diocesano e papa Leone X, pur vigendo il divieto di accumulare cariche ecclesiastiche, approvò l'elezione.
La questione delle indulgenze
[modifica | modifica wikitesto]Resasi vacante l'arcidiocesi di Magonza (1514), alla quale era anche collegata la prerogativa di principe elettore dell'Impero, Alberto avanzò la sua candidatura ed ottenne dai Fugger un prestito di 29.000 fiorini per l'acquisto della carica e per ottenere dal pontefice la dispensa dal divieto di cumulare vescovati: per rimborsare la somma, Roma gli concesse di trattenere la metà del denaro ricavato dalla vendita di indulgenze bandita da Leone X nel 1514, a seguito delle spese per le guerre anti-francesi, per finanziare la ricostruzione della basilica di San Pietro. Con la bolla Sacrosancti Salvatoris et Redemptoris (31 marzo 1515) il Papa gli dava il privilegio di dispensare l'indulgenza nei suoi territori per un periodo di otto anni: metà del denaro ricevuto sarebbe stato versato al Papa per il finanziamento della fabbrica di San Pietro in costruzione, e l'altra metà ai Fugger per restituzione del prestito.
Nel 1516 l'arcivescovo affidò l'incarico di predicare l'indulgenza al domenicano Johann Tetzel, il quale coniò il motto «appena una moneta gettata nella cassetta delle elemosine tintinna, un'anima se ne vola via dal Purgatorio». Le sue affermazioni, alquanto arbitrarie, suscitarono l'indignazione di molti teologi, tra i quali il frate agostiniano Martin Lutero, che dall'università di Wittenberg inviò ad Alberto di Hohenzollern, suo vescovo, il testo delle sue 95 tesi, nelle quali, tra le altre cose, negava l'efficacia di tali pratiche in suffragio delle anime dei defunti oltre ad attaccare la ricchezza e la corruzione del clero. Il Tetzel, screditato, fu richiamato ed allontanato dall'arcivescovo. Ma la questione diede inizio ad una contesa tra domenicani ed agostiniani con dispute accademiche e poi polemiche religiose sempre più popolari, fino al richiamo papale ed alla ribellione luterana (1520), seguita da scomunica papale e bando imperiale (1521).
Il cardinalato
[modifica | modifica wikitesto]Fu elevato alla dignità cardinalizia nel concistoro del 24 marzo 1518: fu presbitero dei titoli di San Crisogono e San Pietro in Vincoli, ma non partecipò mai ai conclavi.
In occasione delle elezioni imperiali del 1519, sostenne la candidatura di Carlo d'Asburgo (dal quale ricavò la somma di 103.100 fiorini). Cercò di limitare la diffusione del protestantesimo sostenendo le leghe cattoliche di Dessau (1525) e Norimberga (1538) contro quella di Smalcalda; dopo l'incontro con Pierre Favre, aprì i suoi domini ai gesuiti ma, in cambio di una cospicua somma di denaro, concesse la libertà di culto agli abitanti di Magdeburgo. Fu amico degli umanisti Ulrich von Hutten ed Erasmo da Rotterdam.
Le amanti del cardinale
[modifica | modifica wikitesto]Ebbe numerose amanti, con due delle quali convisse: Isabella Schütz e Agnes Strauß, vedova Pless, ed ebbe una lunga relazione con una certa Ursula Redinger.
Dalla Schütz il cardinale ebbe la figlia Anna, che fece sposare con il suo segretario Joachim Kirchner, e un successivo figlio, Albert. Nominò l'altra concubina, Agnes Strauß, reggente del convento di Schöntal ad Aschaffenburg. Si dice che abbia avuto anche una relazione con una non precisata cantante italiana la quale lo avrebbe tradito con un suo collaboratore, Hans von Schönitz, il quale, per tale motivo, con un pretesto, fu fatto giustiziare.
Del resto il cardinale Albert non fece mai mistero della sua vita amorosa, tanto che le sue amanti fecero da modelle, per essere rappresentate come sante, dei pittori Lucas Cranach e Matthias Grünewald. Albert morì nel 1545 e fu sepolto nel duomo di Magonza.
Genealogia episcopale e successione apostolica
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Vescovo Dietrich von Bülow
- Cardinale Alberto di Hohenzollern
La successione apostolica è:
- Vescovo Georg von Rhein (1515)
- Arcivescovo Christoph von Braunschweig-Lüneburg (1518)
- Vescovo Nikolaus Schigmers, O.S.A. (1529)
- Vescovo Philipp von Flersheim (1530)
- Vescovo Balthasar Merklin (1530)
- Vescovo Michael Helding (1538)
- Vescovo Johannes von Weeze (1542)
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alberto di Hohenzollern
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Alberto di Hohenzollern, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Albèrto di Hohenzollern (arcivescovo), su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Albert, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Alberto di Hohenzollern, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Alberto di Hohenzollern, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Alberto di Hohenzollern, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) David M. Cheney, Alberto di Hohenzollern, in Catholic Hierarchy.
- (EN) Salvador Miranda, BRANDENBURG, Albrecht von, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University. URL consultato il 26 settembre 2019.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 42631444 · ISNI (EN) 0000 0000 6651 8612 · BAV 495/8419 · CERL cnp00397320 · ULAN (EN) 500341656 · LCCN (EN) n80056922 · GND (DE) 118647733 · BNF (FR) cb13321959w (data) · J9U (EN, HE) 987007257399705171 |
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