Alberto Lupo
Questa voce o sezione sugli argomenti attori italiani e professionisti televisivi italiani non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
Alberto Lupo, pseudonimo di Alberto Zoboli (Genova, 19 dicembre 1924 – San Felice Circeo, 13 agosto 1984), è stato un attore e conduttore televisivo italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Di famiglia borghese (il padre era preside dell'Istituto Tecnico Gaslini di Genova Bolzaneto) nacque a Bolzaneto in via Nazionale, l'attuale via Bolzaneto, e dimostrò fin dalla prima gioventù trascorsa a Pegli (una targa posta al civico 1 della via Amerigo Vespucci ne ricorda la dimora) un vivo interesse per la recitazione, frequentando a vent'anni corsi impartiti da Andrea Miano e prendendo successivamente lezioni da Lea Zanzi. Si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza per assecondare il desiderio del padre, ma continuò a nutrire la passione per il teatro, al punto da costituire una filodrammatica nella fabbrica di elettrodomestici San Giorgio, dove nel frattempo era stato assunto come impiegato. Con i suoi compagni d'avventura mise in scena Piccola città di Thornton Wilder, riscuotendo un lusinghiero successo. A lui è dedicato con una targa il foyer del Teatro Rina e Gilberto Govi di Bolzaneto.
Nel 1946 fa il suo esordio al Centro Sperimentale Universitario di Genova Luigi Pirandello, successivamente denominato Teatro d'Arte Città di Genova, lavorandovi fino al 1952, in seguito reciterà al Piccolo Teatro di Milano ed al Teatro Nuovo, dove nella stagione 1953-54 reciterà accanto a Gino Cervi nel Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand.
Esordisce come attore cinematografico nel 1954 con un ruolo nel film Ulisse di Mario Camerini. Perlopiù ottiene parti secondarie in film di genere tipici dell'epoca. Recita nel film Il sicario, diretto nel 1960 da Damiano Damiani.
Nel 1955 esordisce in televisione nel romanzo sceneggiato Piccole donne diretto da Anton Giulio Majano. Da allora sarà protagonista di molti altri sceneggiati televisivi come Una tragedia americana del 1962, La cittadella del 1964, nel quale interpreta il ruolo del protagonista dottor Manson. A questo faranno seguito diversi altri romanzi sceneggiati, tra i quali Resurrezione, del 1965, tratto dal romanzo di Lev Tolstoj, Un certo Harry Brent del 1970 e Come un uragano del 1971, e programmi televisivi di intrattenimento ai quali, ormai celebre e famoso, presterà la sua figura di impeccabile presentatore.
Negli anni sessanta è protagonista di vari fotoromanzi pubblicati sui settimanali Bolero Film, Grand Hotel e Sogno; tra i suoi fotoromanzi ci sono Sposa per una notte (1964) con Giulia Lazzarini, Smarrimento (1965) con sua moglie Lyla Rocco, L'impossibile verità (1967) con Leonora Ruffo, e La donna che non era mai nata (1967) con Nadia Marlowa.
Lavora nel doppiaggio di film stranieri (per la C.I.D.), ed aveva anche attratto l'attenzione dei produttori discografici, che gli chiesero di incidere dei brani recitativi quali Io ti amo nel 1967 (cover di I Love You, recitato da Anthony Quinn) e Una telefonata nel 1971. Dal primo dei due venne tratto nel 1968 un film diretto da Antonio Margheriti.

Il successo arriva inaspettatamente nel 1971, quando viene scritturato per presentare insieme a Mina il programma televisivo di varietà della Rai Teatro 10 con la regia di Antonello Falqui. Gli autori della trasmissione Leo Chiosso e Giancarlo Del Re desiderano che entrambi i conduttori incidano la sigla finale del programma e, per adattarla alle corde interpretative dell'attore ligure, decidono insieme al direttore d'orchestra Gianni Ferrio di scrivere una canzone che comprenda una parte recitata da una voce maschile a complemento della melodia cantata da Mina. Nasce così Parole parole, brano che lo porterà alla notorietà anche in campo discografico, salendo al primo posto della hit parade e rimanendovi per diverse settimane. Di questa canzone, che ancora oggi conserva una grande popolarità, verranno anche incise versioni in svariate lingue straniere, la più famosa delle quali è quella francese interpretata da Dalida e Alain Delon. Parimenti, in quello stesso periodo fu testimonial della pubblicità di un noto bagnoschiuma (con il sottofondo musicale proprio di "Parole parole"). Nel 1974 inoltre eseguì una versione ironica del pezzo durante una delle puntate di Milleluci. Durante la sua esibizione, l'attore si guardava allo specchio e recitava - con sarcastico autocompiacimento - "mi guardo ed è come se fosse la prima volta".
Nell'autunno 1976 è uno dei protagonisti, insieme a Nino Castelnuovo, di una serie di gialli polizieschi abbinati alla trasmissione televisiva Chi? dove interpreta la parte del commissario Serra: in ogni episodio non mancava mai una scena nella quale egli, fumatore incallito, al momento di accendersi una sigaretta trova il filtro della stessa sempre rivolto erroneamente verso l'accendino. Fu inoltre l'ultimo presentatore del popolare spettacolo musicale televisivo Senza rete. Nel 1977, all'apice della sua carriera accettò di interpretare in teatro il dramma Chi ha paura di Virginia Woolf?. Durante le prove venne colpito da una trombosi cerebrale. Ricoverato d'urgenza, rimase in coma per un lungo periodo e al suo risveglio si ritrovò afono ed affetto da un'emiparesi. Dovette in seguito sottoporsi ad una lunga e complessa riabilitazione per recuperare la voce e le facoltà motorie aiutato dalla moglie Lyla Rocco.
Fortemente provato, riappare in televisione nel 1978 ospite di Renzo Villa nella trasmissione Il Bingooo in onda su Antenna 3 Lombardia. In quella occasione recita, con voce malferma, If, la celebre poesia di Rudyard Kipling. Il 12 novembre 1979 ritorna in televisione con la trasmissione Buonasera con... Alberto Lupo, programma giornaliero del tardo pomeriggio su Rete 2. Nello stesso anno appare sul grande schermo nel film Action diretto da Tinto Brass; nel 1982, interpreta l'episodio Tre colpi di fucile della serie Dentro una stanza chiusa diretto da Daniele D'Anza; del 1983, è lo sceneggiato televisivo L'amante dell'Orsa Maggiore diretto dal fedele Anton Giulio Majano.
Muore d'infarto il 13 agosto 1984 a 59 anni, a San Felice Circeo dove è sepolto nei pressi della tomba di Anna Magnani[1].
Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]
Cinema[modifica | modifica wikitesto]
- Ulisse, regia di Mario Camerini (1954)
- L'ultima violenza, regia di Raffaello Matarazzo (1957)
- Erode il grande, regia di Arnaldo Genoino e Viktor Turžanskij (1959)
- Lupi nell'abisso, regia di Silvio Amadio (1959)
- La battaglia di Maratona, regia di Bruno Vailati e Mario Bava (non accreditato) (1959)
- Seddok, l'erede di Satana, regia di Anton Giulio Majano (1960)
- Il sicario, regia di Damiano Damiani (1960)
- Teseo contro il minotauro, regia di Silvio Amadio (1960)
- Rocco e le sorelle, regia di Giorgio Simonelli (1961)
- Le baccanti, regia di Giorgio Ferroni (1961)
- La monaca di Monza, regia di Carmine Gallone (1962)
- Gli italiani e le donne, epis. Chi la fa, l'aspetti, regia di Marino Girolami (1962)
- Zorro alla corte di Spagna, regia di Luigi Capuano (1962)
- Lasciapassare per il morto, regia di Mario Gariazzo (1962)
- Un alibi per morire, regia di Roberto Bianchi Montero e Piero Costa (1962)
- Esame di guida (Tempo di Roma) di Denys de La Patellière (1963)
- Rocambole, di Bernard Borderie (1963)
- Coriolano eroe senza patria, regia di Giorgio Ferroni (1964)
- Il leone di Tebe, regia di Giorgio Ferroni (1964)
- Il figlio di Cleopatra, regia di Ferdinando Baldi (1964)
- Genoveffa di Brabante, regia di José Luis Monter (1964)
- Spiaggia libera, regia di Marino Girolami (1965)
- Il tormento e l'estasi, regia di Carol Reed (1965)
- A 008, operazione Sterminio, regia di Umberto Lenzi (1965)
- Le notti della violenza, regia di Roberto Mauri (1965)
- Django spara per primo, regia di Alberto De Martino (1966)
- Io ti amo, regia di Antonio Margheriti (1968)
- Action, regia di Tinto Brass (1979)
Televisione[modifica | modifica wikitesto]
- Piccole donne, regia di Anton Giulio Majano (1955)
- Tessa la ninfa fedele, regia di Mario Ferrero (1957)
- Padri e figli, regia di Guglielmo Morandi (1958)
- Il vicario di Wakefield, regia di Guglielmo Morandi (1959)
- Il caso Maurizius, regia di Anton Giulio Majano (1961)
- Una tragedia americana, regia di Anton Giulio Majano (1962)
- I Giacobini, regia di Edmo Fenoglio (1962)
- La bella addormentata, regia di Eros Macchi (1963)
- La cittadella, regia di Anton Giulio Majano (1964)
- Resurrezione, regia di Franco Enriquez (1965)
- Breve gloria di mister Miffin, regia di Anton Giulio Majano (1967)
- Un certo Harry Brent, regia di Leonardo Cortese (1970)
- Come un uragano, regia di Silverio Blasi (1971)
- Tre colpi di fucile, episodio della serie Dentro una stanza chiusa, regia di Daniele D'Anza (1982)
- L'amante dell'Orsa Maggiore, regia di Anton Giulio Majano (1983)
Varietà televisivi[modifica | modifica wikitesto]
- Partitissima, spettacolo abbinato alla Lotteria Italia, regia di Romolo Siena (1967)
- Teatro 10, varietà televisivo, regia di Antonello Falqui (1971)
- Senza rete (programma televisivo), spettacolo musicale, regia di Gian Carlo Nicotra (1975)
- Chi?, spettacolo abbinato alla Lotteria Italia (1976)
- C'era una volta..., spettacolo musicale (1977)
- Buonasera con..., varietà televisivo in 20 puntate, regia di Adriana Borgonovo, Rete 2 (1979)
Prosa televisiva[modifica | modifica wikitesto]
- La foresta pietrificata di Robert E. Sherwood, regia di Carlo Ludovico Bragaglia, trasmessa il 15 febbraio 1957.
- I masnadieri, di Friedrich Schiller, regia di Anton Giulio Majano, 2 ottobre 1959.
Prosa radiofonica Rai[modifica | modifica wikitesto]
- Il lutto si addice ad Elettra, di Eugene O'Neill, egia di Giulio Pacuvio, trasmessa il 5 marzo 1956.
- Il destino di chiamarsi Zadig di Antonio Passaro, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 18 giugno 1956.
- L'arpa d'erba di Truman Capote, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 22 giugno 1956.
- Il mago della pioggia, di Richard Nash, regia di Guglielmo Morandi (1958)
- Picnic, commedia di tre atti di William Inge, Programma nazionale, trasmessa in 4 maggio 1965.
Teatrografia parziale[modifica | modifica wikitesto]
- La tempesta di William Shakespeare, regia di F. Torriero, 1962
- Ma non è una cosa seria di Luigi Pirandello, regia di Mario Ferrero, 1965.
Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]
Album[modifica | modifica wikitesto]
- 1965 – Pascoli (Cetra, CLC 0834, LP) con Vittorio Gassman e Paolo Carlini
- Leopardi - Canti (Cetra, CLC 0829, LP) con Arnoldo Foà, Vittorio Gassman, Giorgio Albertazzi
Singoli[modifica | modifica wikitesto]
- 1964 – Storia della musica (Presentazione collana) (Fratelli Fabbri Editori, 7" a 33 giri)
- 1967 – Io ti amo (I love you, you love me)/Certe volte (Sometimes) (Cetra, 7")
- 1971 – Love Story/Una telefonata (Cetra, 7")
- 1972 – Parole parole/Adagio (PDU, 7") con Mina, sigla della trasmissione televisiva Teatro 10
- 1972 – Se (If)/Te Deum (Las Vegas, LVS 1061), ristampa 1978 su etichetta Radio Records
- 1977 – C'era una volta.../Storia di una storia d'amore (Cetra, sigla di coda della trasmissione C'era una volta...)
- Due racconti arabi d'amore (Istituto Internazionale Del Disco, SIL 4068, 7") con Francesco Gabrielli
Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]
- Eric Fleming in La conquista dello spazio
- Francisco Rabal in La grande strada azzurra, Tiro al piccione
- Reg Park in Maciste contro i mostri
- Christopher Plummer in Fascino del palcoscenico
- Arthur Franz in Gli invasori spaziali
- Robby il robot in Il pianeta proibito
- John Wayne in La valle dei dannati
- Charles Denner in Landru
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Fabrizio Caccia, Giovanni Russo, Paparazzi e zanzare, la calda estate di Sabaudia, in Corriere della Sera, 20 luglio 2003, p. 48. URL consultato il 19 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2009).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su Alberto Lupo
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alberto Lupo
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Alberto Lupo, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Alberto Lupo, su Discogs, Zink Media.
- Alberto Lupo, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Alberto Lupo, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- Alberto Lupo, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) Alberto Lupo, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Alberto Lupo, su AllMovie, All Media Network.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 8120149198234674940009 · ISNI (EN) 0000 0000 6156 4767 · SBN IT\ICCU\LO1V\183724 · LCCN (EN) no2015147221 · BNF (FR) cb14201097h (data) · BNE (ES) XX1497627 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-no2015147221 |
---|
- Attori italiani del XX secolo
- Conduttori televisivi italiani del XX secolo
- Nati nel 1924
- Morti nel 1984
- Nati il 19 dicembre
- Morti il 13 agosto
- Nati a Genova
- Interpreti di fotoromanzi
- Conduttori televisivi di Rai 1 degli anni 1970
- Attori teatrali italiani
- Attori televisivi italiani
- Attori cinematografici italiani
- Attori radiofonici italiani