Alberto Litta Modignani

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Alberto Litta Modignani
NascitaTorino, 19 maggio 1902
MorteIsbuscenskij, 24 agosto 1942
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCavalleria
Anni di servizio1921-1942
GradoMaggiore in s.p.e.
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Russia
BattaglieCarica di Isbuscenskij
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Alberto Litta Modignani (Torino, 19 maggio 1902Isbuscenskij, 24 agosto 1942) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Torino il 19 maggio 1902, all'interno di una nobile famiglia lombarda, figlio di Vittorio e di Anna Incisa della Rocchetta.[2] Completati gli studi classici si arruolò volontario nel Regio Esercito in qualità di allievo ufficiale di complemento dell'arma di cavalleria nel 1921, conseguendo la nomina a sottotenente nel Reggimento Cavalleggeri di Vittorio Emanuele II nel settembre 1922.[1] Nel 1923 fu trasferito, a domanda, nel Regio corpo truppe coloniali della Tripolitania dove prestò servizio dapprima nella specialità meharisti e successivamente negli spahis.[1] Nell'ottobre del 1926 divenne sottotenente in servizio permanente effettivo per meriti di guerra.[1] Promosso tenente, rientrò in Patria nel settembre 1927 venendo inviato presso la Scuola di applicazione d'arma, dove dimostrò quelle attitudini all'equitazione che poi gli consenti di conseguire ambite affermazioni sportive.[1] Promosso capitano nel 1933 fu destinato al Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria" e l'anno dopo ufficiale venne destinato come addetto al generale Mario Caracciolo di Feroleto comandante la 1ª Divisione celere "Eugenio di Savoia" e trasferito contemporaneamente al Reggimento "Savoia Cavalleria".[1] Chiamato nuovamente come istruttore presso la Scuola di applicazione di Pinerolo nel 1937, fu promosso maggiore tre anni dopo.[1] Alla fine dei luglio del 1941, dopo sue insistenti richieste, fu assegnato allo stato maggiore della 3ª Divisione celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta" destinata ad operare in Unione Sovietica in forza al CSIR del generale di corpo d'armata Giovanni Messe.[1] Dopo aver partecipato ai combattimenti svoltisi nelle giornate del Natale di quell'anno, ottenne il comando del II Gruppo squadroni del "Savoia Cavalleria".[1] Al comando di essi partecipò alla carica di Isbuscenskij, il 24 agosto 1942 dove perse la vita.[N 1] Fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Cavaliere che aveva elevato a norma di vita ogni più puro ideale, esaudito nel suo ardente desiderio di ottenere un comando di truppa, trasfondeva nel gruppo di squadroni ai suoi ordini la incrollabile fede che lo animava. In giornata di cruenta, violentissima battaglia, nella quale l’intero reggimento era duramente impegnato, alla testa dei suoi cavalieri, attaccava con indomito slancio il nemico in forze soverchianti. Caduti tutti i componenti il suo seguito, avuto ucciso il proprio cavallo e gravemente ferito egli stesso, con singolare valore si faceva rimettere in sella ad altro cavallo e proseguiva nell’epica carica. Stremato di forze, si abbatteva poi al suolo, ma trovava ancora l’energia per dare ai propri cavalieri, sciabola alla mano, l’ultimo obiettivo d’attacco e dirigeva il fuoco di un gruppo di appiedati. Una raffica nemica lo colpiva al cuore nel momento in cui le ultime resistenze avversarie cadevano sotto l’impeto degli squadroni da lui superbamente preparati e guidati. Pura ed espressiva figura di soldato italiano che indissolubilmente lega all’antico Stendardo del reggimento il proprio nobilissimo nome. Q. 213,5 di Isbuschenskij (Fronte russo), 24 agosto 1942.[3]»
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato del 22 giugno 1949.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A pochi passi da lui cadde anche il suo aiutante, il tenente Emilio Ragazzi.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 72.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Litta Modigliani, Alberto, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marziano Brignoli, Cavalleria a Voghera. I Reggimenti di guarnigione a Voghera dal 1859 al 1943, Voghera, Società Cooperativa Editoriale Oltrepò, 2007.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 72.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]