Alberto Gianquinto

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Alberto Gianquinto (Venezia, 29 marzo 1929Jesolo, 17 maggio 2003) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originario di Paceco in provincia di Trapani[1], nasce il 29 marzo 1929 a Venezia e si laurea in Economia e Commercio a Ca' Foscari.

Nel 1954 espose alla Fondazione Bevilacqua la Masa vincendo il primo premio. Del 1957 è la sua prima personale, alla Galleria del Cavallino di Cardazzo. L'anno dopo vince nuovamente il primo premio della Bevilacqua la Masa. È stato invitato alla Biennale di Venezia nel 1956 e nel 1962 con un gruppo di opere e, nel 1978, con una sala personale. Ha fatto parte del gruppo "Il pro e il Contro", con i pittori Attardi, Calabria, Farulli, Guerreschi, Guccione e Vespignani e i critici d'arte Antonio Del Guercio, Dario Micacchi e Morosini. legato all'area del cosiddetto 'realismo esistenziale'.

È presente alla Quadriennale romana nel 1959, 1965, 1969 e 1987.

Nel 1963 una sua opera viene esposta alla mostra Contemporary Italian Paintings, allestita in alcune città australiane[2]. Nel 1963-64 espone alla mostra Peintures italiennes d'aujourd'hui, organizzata in medio oriente e in nordafrica[3].

Nel 1988 collabora con il pittore Natale Addamiano per la realizzazione di un progetto per il comune di Polcenigo. Nel 2005 è stato ricordato con una retrospettiva al Museo Correr. Nel 2012 è uscito un primo catalogo generale della sua opera. Nel 2017 viene ricordato con una mostra al Convento del Carmine di Marsala.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ansa
  2. ^ Contemporary Italian Paintings, su quadriennalediroma.org. URL consultato il 28 febbraio.
  3. ^ Peintures italiennes d'aujourd'hui, su quadriennalediroma.org. URL consultato il 28 febbraio 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • P. Boccuzzi & S. Castelli, Alberto Gianquinto. Opere 1961- 2000. Milano: Edizioni Dep Art, 2006.
  • E. Di Martino, S. Parmiggiani, "Alberto Gianquinto". Flaviostocco, Castelfranco V.to, 2006.
  • S. Troisi, "Gianquinto", Ed. Tecnica Mista. Scicli, 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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