Al-Ram

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Al-Ram
comune
Al-Ram – Veduta
Al-Ram – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Palestina Palestina
RegioneCisgiordania
GovernatoratoGerusalemme
Territorio
Coordinate31°51′13″N 35°14′00″E / 31.853611°N 35.233333°E31.853611; 35.233333 (Al-Ram)
Altitudine792 m s.l.m.
Abitanti25 595 (2006)
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+2
Cartografia
Mappa di localizzazione: Stato di Palestina
Al-Ram
Al-Ram

Al-Ram (in arabo الرّام?), conosciuta anche come A-Ram, Er-Ram o al-Ramm, è una città dei territori palestinesi, sita a circa sette chilometri a NE di Gerusalemme. È stata identificata con l'antica Ramah in Beniamino.[1][2][3][4]

Si trova a nordest di Gerusalemme, appena fuori dei confini cittadini di quest'ultima. Essa fa parte dell'area urbana di Gerusalemme, della zona industriale di Atarot, ad ovest si trova Beit Hanina e a sud confina con Neve Yaakov,[5] su un'area di 3289 dunum. Secondo l'Ufficio Centrale Palestinese di Statistica, Al-Ram aveva nel 2006 una popolazione di 25.595 abitanti.[6] Il consiglio comunale stima che 58000 persone vivano in questa città e più della metà di essi siano cittadini israeliani.[7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Israele antico[modifica | modifica wikitesto]

Si pensa che Al-Ram sia il luogo dellꞌantica città di Ramah in Beniamino.[8][9][10]

Evidenze archeologiche mostrano che la città era molto popolata durante lꞌEtà del ferro II, sia declinata durante il periodo persiano, e sia rivissuta durante il periodo ellenistico.[11]

Periodo classico[modifica | modifica wikitesto]

Ossuari datati al primo secolo a.C. e d.C. furono scoperti in Al-Ram, riportanti iscrizioni in lingua ebraica con nomi come Miriam, Yehohanan e Shimon ben Zekhariya.[12]

Periodo delle Crociate[modifica | modifica wikitesto]

Secondo fonti crociate, Al-Ram era chiamata Aram, Haram, Rama, Ramatha, Ramitta, o Ramathes.[13] Al-Ram fu uno dei 21 villaggi dati da Goffredo di Buglione (r. 1099–1100) in feudo alla Basilica del Santo Sepolcro.[14][15] Tutti gli abitanti del villaggio che furono citati da fonti crociate tra il 1152 e il 1160 avevano nomi che implicavano la loro origine cristiana.[16][17] Il villaggio fu citato intorno al 1161, in occasione della conclusione di una disputa sui confini di alcuni terreni.[17][18]

Periodo ottomano[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1517, il villaggio divenne parte dellꞌImpero ottomano insieme al resto della Palestina. Da scritti fiscali del 1596, si evidenzia che Rama, si trovava nella Nahiya di Jabal Quds della Liwa di Al-Quds. La popolazione era di 28 capifamiglia, tutti musulmani. Essi pagavano una tassa fissata al 33,3% sui prodotti agricoli, compresi frumento, orzo, alberi di olivo e vigne, in aggiunta a ricavi occasionali quali oche e arnie; un totale di 4700 akçe.[19]

Nel 1838, Edward Robinson trovò che il villaggio era molto povero e piccolo, ma grosse pietre e colonne sparse indicavano che esso in precedenza era stato una località importante.[8] Nel 1870 lꞌesploratore francese Victor Guérin scoprì che il villaggio aveva 200 abitanti,[20] mentre un elenco di villaggi ottomani dello stesso periodo mostrava che nello stesso anno Er-Ram aveva 32 case e una popolazione di 120, sebbene le cifre sulla popolazione tenessero conto dei soli uomini.[21][22]

Nel 1883, il Survey of Western Palestine del PEF descrisse Al-Ram come un "piccolo villaggio in una ottima posizione sulla sommità di una bianca collina, con olivi. Cꞌè un pozzo a sud. [..] Le case sono in pietra, in parte costruite con vecchio materiale".[23]

Nel 1896, si stimava che la popolazione di Al-Ram fosse di circa 240 persone.[24]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Y. Aharoni, The Land of the Bible: A Historical Geography, 2ª ed., Philadelphia, Westminster Press, 1979, p. 441, ISBN 0664242669, OCLC 6250553. (edizione originale ebraica: 'Land of Israel in Biblical Times - Historical Geography', Bialik Institute, Gerusalemme (1962))
  2. ^ Ministero del Turismo, Governo di Israele, Er Ram (Ramah). URL consultato il 25 novembre 2016.
  3. ^ (EN) C.R. Conder e H.H. Kitchener, The Survey of Western Palestine: Memoirs of the Topography, Orography, Hydrography, and Archaeology (Judaea), vol. 3, Londra, Comitato per il Fondo di Esplorazione della Palestina, 1883.
  4. ^ (EN) R.S. Notley e Z. Safrai (a cura di), Eusebius, Onomasticon: The Place Names of Divine Scripture, Boston / Leiden, E.J. Brill, 2005, p. 136 (note 774), OCLC 927381934.
  5. ^ (EN) The Separation Barrier surrounding a-Ram, su btselem.org, Btselem, gennaio 2014. URL consultato il 18 gennaio 2014.
  6. ^ (EN) Projected Mid -Year Population for Jerusalem Governorate by Locality 2004- 2006, in Palestinian Central Bureau of Statistics. URL consultato il 9 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2012).
  7. ^ (EN) Israel's Apartheid Wall Surrounding a-Ram, in B'Tselem, Palestine Media Center, 27 giugno 2005. URL consultato il 9 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2011).
  8. ^ a b (EN) Robinson and Smith, 1841, vol 2, pp. 315.-317
  9. ^ Studium Biblicum Franciscanum, Rama - (al-Ram). URL consultato il 25 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2012).
  10. ^ (EN) Jewish Encyclopedia, Ramah. URL consultato il 26 ottobre 2017.
  11. ^ (EN) Israel Finkelstein, Hasmonean realities behind Ezra, Nehemiah, and Chronicles, SBL Press, 2018, p. 41, ISBN 978-0-88414-307-9, OCLC 1081371337.
  12. ^ (EN) Corpus inscriptionum Iudaeae/Palaestinae: a multi-lingual corpus of the inscriptions from Alexander to Muhammad, Eran Lupu, Marfa Heimbach, Naomi Schneider, Hannah Cotton, IV: Iudaea / Idumaea, Berlino, de Gruyter, 2018, pp. 231-233, ISBN 978-3-11-022219-7, OCLC 663773367.
  13. ^ Pringle, 1998, p. 179.
  14. ^ (EN) Conder e Kitchener, 1883, SWP III, p. 11.
  15. ^ de Roziére, 1849, p. 263.: Haram, citato in Röhricht, 1893, RRH, pp. 16.-17, No 74
  16. ^ Röhricht, 1893, RRH, pp. 70- 71., No 278; p. 92., No 353
  17. ^ a b Pringle, 1998, p. 180.
  18. ^ Röhricht, 1893, RRH, p. 96, No 365
  19. ^ Hütteroth e Abdulfattah, 1977, p. 117
  20. ^ Guérin, 1874, p. 199. ff
  21. ^ Socin, 1879, p. 158.
  22. ^ Hartmann, 1883, p. 127, notando anche 32 case
  23. ^ Conder e Kitchener, 1883, SWP III, p. 13.
  24. ^ Schick, 1896, p. 121.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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