Ahmed Sharif as-Senussi

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Ahmed Sharif as-Senussi

Ahmed Sharif as-Senussi, in arabo أحمد الشريف السنوسي (Giarabub, 1873Medina, 10 marzo 1933), fu capo della confraternita e della famiglia dei Senussi di Libia, nonché zio e suocero nel contempo di re Idris I di Libia (sua figlia Fatimah el-Sharif fu infatti cugina di primo grado e moglie di quest'ultimo).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni[modifica | modifica wikitesto]

Ahmed Sharif era nipote di Muhammad ibn Ali as-Senussi, fondatore della confraternita religiosa dei Senussi in Cirenaica a metà del XIX secolo. Nel 1895, as-Senussi accompagnò suo padre Mohammed ash Sharif, e suo zio Mohammed el Mahdi, poi capo dell'ordine dei Senussi, nel loro viaggio da Giarabub dove i primi Senussi si erano stabiliti a Cufra dove rimasero sino al 1899, e dove il padre di Ahmed morì nel 1896.[1]

Nel 1899 Mohammed el Mahdi as-Senussi si spostò da Cufra a Zawiat Guru, nel moderno Ciad, e poi a Bergo, sperando di frenare l'avanzata francese in Ciad.[2]

Le lotte contro i francesi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1900, le forze francesi si avvicinarono a Kanem e Mohammed el Mahdi diede il compito a suo nipote Ahmed di guidare lo scontro che appariva ormai inevitabile. Tra quanti che combatterono con lui vi furono anche Mohammed el Barrani (governatore di Zawiyat Ber Alali a Kanem), e Omar Al-Mukhtar, futuro leader della resistenza in Libia.[3]

Il 1 giugno 1902, Mohammed el Mahdi morì. Dal momento che suo figlio Mohammed Idris aveva solo 12 anni, prima della sua morte egli decise di nominare suo nipote Ahmed Sharif quale suo successore.[4] Ahmed ash Sharif continuò la lotta contro i francesi in Ciad, lotta che comunque si concluse con un fallimento totale quando le forze francesi catturarono Wadai nel 1909.[5]

Lotte contro gli italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ottobre del 1911 gli italiani invasero la Libia e pertanto as-Senussi sospese la guerra contro i francesi in Ciad per concentrare i propri sforzi contro gli italiani. Il movimento dei Senussi ebbe vita facile nell'unificare le varie tribù della Cirenaica contro gli italiani.

La prima battaglia di peso combattuta dall'esercito capeggiato da as-Senussi fu a Sidi Kraiyem presso l'odierna Derna. La battaglia risultò una sconfitta per le forze italiane.[6] Nel 1915, dopo quattro anni di ostilità, le forze italiane in Cirenaica erano confinate in avamposti sparuti sulla costa.

Nel suo libro "La strada per La Mecca", Muhammad Asad parla delle discussioni avute personalmente con as-Senussi ed il suo incarico in Libia.[7]

La guerra con gli inglesi in Egitto[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ribellione dei Senussi.
I Senussi si preparano alla guerra contro gli inglesi

Con lo scoppio della prima guerra mondiale, l'Impero ottomano, che formalmente regnava sulla Libia, si trovò alleato delle Potenze Centrali e pertanto entrò in guerra con l'Impero britannico. L'Italia si unì agli Alleati nel maggio del 1915.

Nel febbraio del 1915 i turchi attaccarono il canale di Suez. In un primo momento Ahmed ash Sharif, già vice del califfo ottomano in Nord Africa, non venne coinvolto nel conflitto contro gli inglesi, ma nel novembre di quello stesso anno, incoraggiato dai turchi stessi, i cavalieri Senussi invasero al suo comando l'Egitto e presero la città di Sollum. Le forze inglesi si ritirarono verso Mersa Matruh.[8]

I Senussi godevano di una notevole influenza sulle popolazioni di molte oasi egiziane (Siwa, Kharga, Dakhla, ed altre) gli inglesi furono costretti a prendere seriamente la loro ingerenza nella guerra.[8]

Nel febbraio del 1916 gli inglesi contrattaccarono e ripresero Unjela, tra Mersa Matruh e Sidi Barrani, ed il 14 marzo ripresero Sollum.[9] Indeboliti da questa sconfitta, as-Senussi concessero la guida del loro popolo al ventiseienne cugino del capo in carica, Mohammed Idris (poi re Idris I di Libia), che condusse i negoziati con gli inglesi.[10]

Gli ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Nell'agosto del 1918, Ahmed lasciò la Libia alla volta dell'Impero austro-ungarico, spostandosi quindi nell'Impero ottomano e poi nell'Hejaz, dove morì a Medina il 10 marzo 1933.[11]

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni
Sayyid Muhammad bin Ali al-Sanussi al-Khattabi al-Mujahiri al-Idrisi al-Hasani,
I Grande Sanussi
 
 
 
Muhammad al-Sharif al-Senussi  
 
 
 
Ahmed Sharif as-Senussi  
 
 
 
 
 
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Shukri, “As Senussiya..." pp.136,157
  2. ^ Shukri, “As Senussiya..." pp.150-151
  3. ^ Shukri, “As Senussiya..." p.152
  4. ^ Shukri, “As Senussiya..." p.156
  5. ^ Shukri, “As Senussiya..." p.158
  6. ^ Shukri, “As Senussiya..." p.228 & Tillisi "Mu'jam...", p.322
  7. ^ Asad, Muhammad “The Road to Mecca" p.312
  8. ^ a b "War Monthly", p.17
  9. ^ "War Monthly", pp.19-20
  10. ^ "War Monthly", p.21
  11. ^ Houwaidi, "Al Haraka..." pp.174-179

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kalifa Tillisi, “Mu’jam Ma’arik Al Jihad fi Libia 1911-1931”, Dar Ath Thaqafa, Beirut, 1973.
  • Mohammed Fouad Shukri, “As Senussiya Deen wa Daula”, Markaz ad Dirasat al Libiya, Oxford, 2005.
  • War Monthly Magazine, "The Sanussi 1915-17", unknown issue.
  • Mustafa Ali Houwaidi, “Al Haraka al Wataniya fi Shark Libia Khilal al Harb al Alamiya al Oula”, Markaz Jihad al Libiyeen Did al Ghazu al Itali, Tripoli, 1988.
  • Muhammad Asad, “The Road to Mecca”, The Book Foundation, Canada, 2005.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Capo della confraternita dei Senussi Successore
Mohammed el Mahdi as-Senussi 1902 - 1916 Idris as-Senussi
Controllo di autoritàVIAF (EN60890087 · ISNI (EN0000 0000 7263 4214 · LCCN (ENn2001057959 · GND (DE139769641 · J9U (ENHE987007405355505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2001057959