Ahmad al-Ja'bari

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Aḥmad al-Jaʿbarī (in arabo أحمد الجعبري?; Gaza, 1960Gaza, 14 novembre 2012) è stato un militare palestinese, esponente militare di Hamas a Gaza.

Ahmad al-Ja'bari
NascitaGaza, 1960
MorteGaza, 14 novembre 2012
Cause della morteOmicidio mirato
Etniaarabo
ReligioneIslam
Dati militari
Paese servito Fatah
Hamas
Forza armataBrigate Ezzedin al-Qassam
GradoComandante
GuerreConflitto della Striscia di Gaza
CampagneOperazione Colonna di nuvola
Operazione Piombo fuso
AzioniAttentato di Dimona
Nemici storiciBandiera d'Israele Israele
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Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002, al-Jaʿbarī, già membro in giovane età di al-Fath, divenne il capo operativo dell'ala militante di Hamas dopo il ritiro di Mohammed Deif. In quella posizione, al-Jaʿbarī ricopriva una veste di ufficiale di alto rango all'interno della leadership politica di Hamas, e fu anche fondatore dell'Associazione "Nūr"(Luce), che mirava ad aiutare "martiri e prigionieri" palestinesi.[1]

In seguito divenne uno dei principali comandanti del braccio armato di Hamas a Gaza. Gli viene riconosciuto un ruolo da leader nella presa di Gaza da parte di Hamas, nel 2007, e nel lancio di razzi Qassam da Gaza contro il territorio di Israele.[2]

Morì per un "omicidio mirato" delle forze armate israeliane il 14 novembre 2012, nel corso dell'operazione militare israeliana Colonna di nuvole, la seconda vasta operazione in pochi anni dopo la campagna Piombo fuso. L'automobile su cui viaggiava verso Gaza insieme al figlio, anch'egli morto nell'occasione, venne centrata da un missile dell'aeronautica militare israeliana. Nell'operazione segreta, oltre all'aeronautica, svolse un ruolo non secondario anche lo Shin Bet israeliano.
Al-Jaʿbarī aveva subito precedentemente altri quattro tentativi di eliminazione da parte israeliana.[3]

Un'ipotesi non verificata vuole che Israele abbia voluto punire al-Jaʿbarī, uomo di collegamento col regime di Hamas nella Striscia (incaricato, secondo questa ipotesi, delle trattative con Israele), per non aver saputo far rispettare la tregua e non averla saputa imporre ai gruppi armati operativi a Gaza.[4] Non si esclude la volontà di operare anche azioni dimostrative da parte israeliana alla vigilia delle elezioni politiche nel paese.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]