Ágota Kristóf
Ágota Kristóf (Csikvánd, 30 ottobre 1935 – Neuchâtel, 27 luglio 2011[1]) è stata una scrittrice e drammaturga ungherese naturalizzata svizzera.
Come autrice, si è espressa quasi esclusivamente in francese, la sua seconda lingua, che non riuscirà mai a padroneggiare pienamente e senza errori[2], una circostanza che, nella narrazione autobiografica, portò la scrittrice a definire se stessa come un'«analfabeta»[2][3].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Ágota Kristóf nacque il 30 ottobre 1935 a Csikvánd, un villaggio dell'Ungheria "privo di stazione, di elettricità, di acqua corrente, di telefono"[2]. A 4 anni impara a leggere correttamente e a 14 a scrivere le sue prime poesie e le sue prime pièce teatrali, mentre in età adolescenziale viene mandata in un collegio di sole ragazze. Nel 1956, in seguito all'intervento in Ungheria dell'Armata Rossa per soffocare la rivolta popolare contro l'invasione sovietica, fugge con il marito e la figlia in Svizzera e si stabilisce a Neuchâtel, dove vivrà fino alla morte. Non perdonerà mai al marito la decisione di allora, presa per paura di essere arrestato dai sovietici, tanto che in una intervista dirà: «Due anni di galera in URSS erano probabilmente meglio di cinque anni di fabbrica in Svizzera»[4]. È sepolta a Kőszeg, nella contea di Vas, in Ungheria.
A Neuchâtel Ágota Kristóf impara il francese, che adotterà per la sua scrittura letteraria. Raggiunge il successo internazionale nel 1987, con la pubblicazione de Le grand cahier (Il grande quaderno), che viene eletto "Livre Européen". Le grand cahier confluirà, insieme a La preuve (La prova) e Le troisième mensonge (La terza menzogna), nella Trilogie (Trilogia della città di K.), il riconosciuto capolavoro letterario di Ágota Kristóf, stampato in oltre 30 paesi. I personaggi dei racconti di Kristóf sono spesso segnati dalla condizione esistenziale dell'erranza, l'impossibilità di riattingere ai luoghi delle proprie origini.[5]
Opere tradotte in italiano
[modifica | modifica wikitesto]Narrativa
[modifica | modifica wikitesto]- Le grand cahier, 1986 (con il titolo Quello che resta, trad. di Armando Marchi, Guanda, Parma 1988; poi con il titolo Il grande quaderno, in Trilogia della città di K., Torino, Einaudi, 1998)
- La preuve, 1988 (La prova, trad. di Virginia Ripa di Meana, Guanda, Parma, 1989; poi in Trilogia della città di K., Torino, Einaudi, 1998)
- Le Troisième Mensonge, 1991 (La terza menzogna, trad. di Giovanni Bogliolo, in Trilogia della città di K., Torino, Einaudi, 1998)
- Hier, 1995 (Ieri, trad. di Marco Lodoli, Torino, Einaudi, 1997)
- L'analphabète, 2004 (L'analfabeta. Racconto autobiografico, trad. di Letizia Bolzani, Bellinzona, Casagrande, 2005)
- C'est égal, 2005 (La vendetta, trad. di Maurizia Balmelli, Torino, Einaudi, 2005)
- Où es-tu Mathias?, 2006 (Dove sei Mathias?, trad. di Maurizia Balmelli, Bellinzona, Casagrande, 2006)
Teatro
[modifica | modifica wikitesto]- John et Joe, 1972; Un rat qui passe, 1972-1984 ( John e Joe. Un ratto che passa, traduzione di Stefania Pico, Collezione di teatro n.449, Torino, ISBN 978-88-061-9109-2.)
- La Clé de l'ascenseur, 1977 (La chiave dell'ascensore, trad. di Elisabetta Rasy, in La chiave dell'ascensore. L'ora grigia, Torino, Einaudi, 1999)
- L'Heure grise ou le dernier client, 1975 (L'ora grigia, trad. di Elisabetta Rasy, in La chiave dell'ascensore. L'ora grigia, Torino, Einaudi, 1999)
- Le Monstre, et autres pièces, 2007 (Il mostro e altre storie, trad. di Marco Lodoli, Bellinzona, Casagrande, 2019)
Poesia
[modifica | modifica wikitesto]- Clous, 2016 (Chiodi, trad. di Vera Gheno e Fabio Pusterla, Casagrande, Bellinzona, 2018)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Alessandro Beretta, "Trilogia della città di K", addio all'autrice, in Corriere della Sera, 27 luglio 2011.
- ^ a b c Adriana Lotto, Agota Kristof, L'analfabeta (recensione) Archiviato il 10 febbraio 2012 in Internet Archive., in «DEP-Deportate, esuli, profughe», Rivista telematica di studi sulla memoria femminile, ISSN 1824-4483 (dal sito dell'Università Ca' Foscari Venezia).
- ^ La definizione appartiene alla sua opera autobiografica, che la riecheggia già nel titolo: L'analfabeta. Racconto autobiografico, Ed. Casagrande, Bellinzona, 2005 ISBN 9788877134264
- ^ Andrea Jacchia, Se ne sono andati, su linkiesta.it, www.linkiesta.it, 31 luglio 2011. URL consultato il 31 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2012).
- ^ Il globale e l'intimo: luoghi del non ritorno, Morlacchi Editore, 2007, ISBN 978-88-6074-139-4. URL consultato il 14 febbraio 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Continente K. Agota Kristof scrittrice d'Europa, un film di Eric Bergkraut, DVD+booklet, Bellinzona, Edizioni Casagrande, 2010.
- Agota Kristof. "Ogni essere umano è nato per scrivere un libro, e nient'altro", con un'introduzione di Marie-Thérèse Lathion e un'intervista ad Ágota Kristóf curata da Erica Durante, in Viceversa Letteratura, n. 2, 2008.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Ágota Kristóf
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ágota Kristóf
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Kristof, Agota, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Luigi M. Cesaretti Salvi, Kristof, Agota, in Enciclopedia Italiana, VII Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007.
- Kristof, Agota, su sapere.it, De Agostini.
- (IT, DE, FR) Ágota Kristóf, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- Ágota Kristóf, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne.
- (EN) Opere di Ágota Kristóf, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Ágota Kristóf, su Goodreads.
- (EN) Ágota Kristóf, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Ágota Kristóf, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) Ágota Kristóf, su filmportal.de.
- Pubblicazioni di e su Ágota Kristóf nel catalogo Helveticat della Biblioteca nazionale svizzera
- Ágota Kristóf, su Helveticarchives.ch, Biblioteca nazionale svizzera.
- Ágota Kristóf su Viceversaletteratura.ch, su viceversaletteratura.ch.
- La versione francese del "dossier Agota Kristof" pubblicato in "Viceversa Letteratura", n. 2/2008, su culturactif.ch.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 111400548 · ISNI (EN) 0000 0000 8177 8949 · SBN CFIV088376 · LCCN (EN) n88117504 · GND (DE) 119263793 · BNE (ES) XX1149315 (data) · BNF (FR) cb120582526 (data) · J9U (EN, HE) 987007306839605171 · NDL (EN, JA) 00469867 · CONOR.SI (SL) 6290019 |
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