Agenda Europa

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Agenda Europa
Agenda Europe
TipoAssociazione
Fondazione2013
Sede centraleBandiera dell'Europa Europa
Lingua ufficialeinglese
Sito web

L'appellativo Agenda Europa (dall'inglese "Agenda Europe") fa riferimento a un centro organizzativo europeo che ha tra i suoi obbiettivi principali quello di contrastare i diritti per le persone LGBT e di promuovere posizioni estremiste di stampo conservatore.[1][2][3]

Agenda Europa è nata nel 2013 basandosi su rigidi criteri di segretezza. Le sue specifiche furono rivelate solo nel 2017 quando emersero molteplici documenti riguardanti l'operato, i partecipanti, gli obbiettivi e i finanziamenti del progetto.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nascita[modifica | modifica wikitesto]

Agenda Europa nacque nel gennaio 2013 da una riunione avvenuta a Londra che coinvolse, circa, 20 leader e consulenti strategici antiabortisti Nord Americani ed Europei che avevano lo scopo di “sviluppare un gruppo di pensiero europeo di ispirazione cristiana” e “ideare nuove strategie per i movimenti antiabortisti europei”.[4][5]

Organizzato congiuntamente dalla conservatrice austriaca e attivista cattolica Gudrun Kugler[6] e dallo statunitense Terrence McKeegan[7] il ritiro londinese doveva essere “strettamente riservato". Nei documenti successivamente rinvenuti veniva riportato che "questo programma non deve essere inoltrato per nessuna ragione senza il permesso degli organizzatori”.[1][5]

Agli esordi di Agenda Europa Peadar O’Scolai, dell’organizzazione irlandese "Family and Life", chiese ai partecipanti di identificare “obiettivi realizzabili per il movimento provita”, mentre Gudrun Kugler si dedicò a “sviluppare un centro di pensiero paneuropeo per riflettere i valori cristiani”, osservando come “in Europa non esiste un centro di pensiero di ispirazione cristiana per analizzare le tendenze attuali, per elaborare le risposte, gli argomenti, le alternative e per definire i linguaggi. Tali argomenti complessi vengono lasciati alle organizzazioni non governative o a pochi legislatori perché li risolvano da soli”.[1]

Sviluppi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 apparve un blog anonimo intitolato “Agenda Europa” che si occupava delle notizie e degli sviluppi della politica europea criticando aspramente qualsiasi progresso legale e politico nell'ambito dei diritti umani in merito alla sessualità e alla riproduzione (SRR). Il blog divenne rapidamente un punto di riferimento per le prospettive tradizionaliste nell'ambito SRR e assurse alle cronache per le sue posizioni estremiste.[8]

Nell’estate del 2017 alcuni documenti riguardanti l'organizzazione divennero di dominio pubblico grazie alla franco-tedesca Arte Television. Questi documenti includevano i dettagli della sopracitata riunione di fondazione avvenuta nel 2013, il nome prescelto per il centro organizzativo, le successive riunioni a cadenza annuale del direttivo[9], una lista di esperti di social network con cui il gruppo intendeva agire su internet e il manifesto comune per la rete di Agenda Europa intitolato "Ristabilire l’ordine naturale: un’Agenda per l’Europa".

Partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

I documenti trapelati sopracitati hanno rivelato che, fino a quel momento, il direttivo di Agenda Europa contava circa 100/150 individui (tra cui molti leader politici e funzionari governativi di tutta Europa) e almeno 50 organizzazioni conservatrici.[1]

L'organizzazione spagnola CitizenGO è uno degli attori principali di Agenda Europa[10][11].

L'organizzazione può anche contare sul supporto di alcuni alti prelati cattolici; un esempio è riscontrabile al convegno annuale del 2014 quando le proprietà utilizzate per i ritiri spirituali sono state date in concessione ai partecipanti dall'arcidiocesi di Monaco.[12]

Finanziamenti[modifica | modifica wikitesto]

Per operare il gruppo può contare su numerosi finanziamenti provenienti da organizzazioni appartenenti a: miliardari, aristocratici e oligarchi. Tra i nomi più altolocati troviamo:[1]

  • Patrick Slim Domit, figlio del multimiliardario[13] Carlos Slim Helú, è uno dei maggiori finanziatori dei movimenti anti-abortisti in Messico e nel mondo.
  • L’Arciduca Imre e sua moglie, l’Arciduchessa Kathleen, che rappresentano la famiglia Asburgo-Lorena (l’ultima famiglia imperiale austriaca), i quali hanno concesso il loro patronato a molte iniziative del gruppo (il patrimonio di famiglia si aggira tra i 63 e i 207 milioni di dollari).[1]
  • Oliver Hylton, che fu il gestore patrimoniale del finanziere Sir Michel Hintze (magnate dal patrimonio di 2,6 miliardi di dollari[14] noto alle cronache per i suoi finanziamenti a gruppi di propaganda legati al negazionismo del riscaldamento globale).
  • Alexey Komov, rappresentante della Chiesa Ortodossa Russa, viene sponsorizzato dall’oligarca multimilionario di estrema destra Konstantin Malofeev, si è occupato dei progetti internazionali della fondazione.

Strategie[modifica | modifica wikitesto]

Per intraprendere i propri obbiettivi il gruppo agisce tramite: lobbismo politico, campagne referendarie, petizioni e azioni di disinformazione.[1]

Per veicolare più efficacemente le proprie istanze contro la secolarizzazione e le rivoluzioni culturali lontane dalle loro posizioni l'organizzazione si prefigge di: imputare a chi appoggia istanze diametralmente opposte alle loro di essere discriminatori e intolleranti verso i cristiani o di essere cristianofobici dipingendosi come vittime, portare le proprie proposte sotto l'appellativo di "diritti" e non "restrizioni" o "divieti", etichettare i propri avversari come violenti e se stessi come "antisistema" cercando di diventare interlocutori rispettabili a livello internazionale.[1]

Obiettivi[modifica | modifica wikitesto]

Tematiche Leggi da abrogare/temi da proibire Leggi da adottare Azioni non legislative
Matrimonio, famiglia e diritti LGBT
  • Leggi contro la "sodomia".
  • Leggi per rendere più difficile il divorzio.
  • Favorire il matrimonio tramite la sua detassazione e altre leggi sociali.
  • Leggi per proibire la “propaganda omosessuale”.
  • Legalizzare e incentivare lo studio privato domestico in ogni paese.
Vita, contraccezione, aborto, procreazione assistita, cellule staminali, eutanasia
  • Obiezione di coscienza per medici e farmacisti (affinché il rifiuto della cura sia un diritto legale).
  • Divieto di aborto nel diritto nazionale e in quello internazionale.
  • Convenzione internazionale per proibire qualsiasi uso medico e di ricerca di cellule staminali umane.
  • Convenzione internazionale per proibire l’eutanasia.
  • Eliminare l'aborto dai programmi di Assistenza Pubblica.
  • In riferimento all’aborto, promuovere diritti genitoriali, congedi e standard igienici restrittivi.
  • Introdurre consulenze provita antiabortiste finanziate direttamente dai governi.
Uguaglianza e contrasto alla discriminazione
  • Abolizione delle leggi a favore dell’eguaglianza nell’Unione Europea, In particolare abrogazione degli articoli 21 e 23 della Carta dei Diritti Fondamentali.
  • Abolizione di tutte le leggi a favore dell’eguaglianza a livello nazionale.
  • Contrastare l’adozione della 5ª direttiva europea in merito all’eguaglianza di trattamento.
  • Creare coalizioni di aziende, società commerciali e proprietari immobiliari di piccola/media grandezza.
  • Propagandare l’incertezza giuridica e le difficoltà amministrative causate dalle leggi contro la discriminazione.
  • Evidenziare il costo delle leggi contro la discriminazione per l'economie nazionali.
  • Criticare le azioni intentate dai sostenitori delle leggi contro la discriminazione (ad esempio il gruppo ILGA).

Operato[modifica | modifica wikitesto]

Il gruppo ha redatto molte campagne per influenzare le legislazioni di diversi paesi e tra le più importanti troviamo:[1]

Incontri annuali[modifica | modifica wikitesto]

Il programma degli incontri segue una formula prestabilita: ai partecipanti viene offerto un ricevimento in cui viene fatto un discorso di apertura a opera solitamente di un politico come Jakob Cornides, allora amministratore della Commissione Europea, o Rocco Buttiglione, allora deputato italiano, o Aleksander Stępkowski, allora vice ministro degli Affari Esteri della Polonia.[1] Segue una celebrazione della Messa e un seminario di due giorni con un format che varia dalle presentazioni plenarie alla creazione di gruppi di lavoro tematici relativi alle istanze e ai progressi del gruppo.[1]

Lista (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Adizione Anno Luogo
I 2013 Londra
II 2014 Monaco di Baviera
III 2015 Dublino
IV 2016 Varsavia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Rapporto redatto da Neil Datta, Segretario del Forum Parlamentare Europeosulla Popolazione & lo Sviluppo (European Parliamentary Forum on Population & Development EPF) (PDF) [collegamento interrotto], su epfweb.org.
  2. ^ Rapporto redatto da Neil Datta, Segretario del Forum Parlamentare Europeosulla Popolazione & lo Sviluppo (European Parliamentary Forum on Population & Development EPF) (lingua originale) (PDF), su epfweb.org. URL consultato il 21 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2019).
  3. ^ New book exposes European religious network intent on overturning laws related to sexuality and reproduction | EPF | European Parliamentary Forum on Population and Development, su epfweb.org. URL consultato il 21 marzo 2019.
  4. ^ Il presunto manifesto del Congresso delle famiglie di Verona, su open.online, 19 marzo 2019. URL consultato il 21 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2019).
  5. ^ a b «Ristabilire l'Ordine Naturale», cosa sappiamo del documento che punta a togliere libertà a donne e Lgbtq+, su open.online, 23 marzo 2019. URL consultato il 23 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2019).
  6. ^ Biografia di Gudrun Kugler (PDF), su iti.ac.at.
  7. ^ Biografia di Terrence McKeegan (PDF) [collegamento interrotto], su neumannschool.org.
  8. ^ (EN) Agenda Europe (Blog), su agendaeurope.wordpress.com. URL consultato il 20 marzo 2019.
  9. ^ (EN) Agenda Europe Summit 2016 Warsaw Poland, su LifeNetwork Foundation Malta, 2 ottobre 2016. URL consultato il 20 marzo 2019.
  10. ^ Unraveling the Anti-Choice Supergroup Agenda Europe in Spain: A Case Study of CitizenGo and HazteOir, su illiberalism.org. URL consultato il 14 febbraio 2023.
  11. ^ „Agenda Europe“ (Demo für alle, CitizenGo, Evangelikale, ...), su maenner.media. URL consultato il 14 febbraio 2023.
  12. ^ (DE) Exerzitienhaus Schloss Fürstenried, su erzbistum-muenchen.de. URL consultato il 21 marzo 2019.
  13. ^ Patrick Slim Domit $5.3 billion | Mexico [collegamento interrotto], su wealthx.com.
  14. ^ (EN) Michael Hintze, su Forbes. URL consultato il 21 marzo 2019.
  15. ^ La Croazia ha vietato i matrimoni gay, su Il Post, 2 dicembre 2013. URL consultato il 21 marzo 2019.
  16. ^ Madrid. Spagna, Rajoy ritira la riforma sull'aborto, su avvenire.it, 23 settembre 2014. URL consultato il 21 marzo 2019.
  17. ^ Slovenia, no a nozze gay e adozioni nelle coppie omosessuali, su Repubblica.it, 20 dicembre 2015. URL consultato il 21 marzo 2019.
  18. ^ Aborto, l'obiezione di coscienza nel mondo: in Svezia e Finlandia non esiste, in Italia le percentuali più alte, su Il Fatto Quotidiano, 10 gennaio 2017. URL consultato il 21 marzo 2019.
  19. ^ Il referendum contro i matrimoni gay in Slovacchia non ha raggiunto il quorum, su Il Post, 7 febbraio 2015. URL consultato il 21 marzo 2019.
  20. ^ Polonia, vince la protesta delle donne. Marcia indietro sulla legge anti-aborto, su Repubblica.it, 6 ottobre 2016. URL consultato il 21 marzo 2019.
  21. ^ Autore Marilia, MUM DAD & KIDS Iniziativa dei cittadini europei per il matrimonio e la famiglia, su Uff. Pastorale della famiglia - Arcidiocesi Ferrara Comacchio, 3 marzo 2017. URL consultato il 21 marzo 2019.
  22. ^ Bulgaria: Convenzione di Istanbul dichiarata contraria alla Costituzione | Sicurezza internazionale | LUISS, su Sicurezza internazionale, 30 luglio 2018. URL consultato il 21 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2019).
  23. ^ Marin Rogić, Croazia. Entrata in vigore la Convenzione di Istanbul, su lavoce.hr. URL consultato il 21 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 21 marzo 2019).
  24. ^ Giulia Zoli, Le donne sono pronte a lottare, su Internazionale, 8 marzo 2019. URL consultato il 21 marzo 2019.
  25. ^ Romania, fallisce il referendum per impedire le nozze gay, su Repubblica.it, 7 ottobre 2018. URL consultato il 21 marzo 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]