Adriana Benetti

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Adriana Benetti nel 1940

Adriana Benetti (Comacchio, 4 dicembre 1919Roma, 24 febbraio 2016) è stata un'attrice e insegnante italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Comacchio, in provincia di Ferrara, si diplomò presso l'Istituto Magistrale del capoluogo estense per approdare successivamente a Roma dove venne ammessa al Centro sperimentale di cinematografia. Durante la frequentazione dei suoi corsi fu scoperta da Vittorio De Sica, che la fece debuttare nel 1941 con il ruolo di protagonista in Teresa Venerdì. La sua carriera cinematografica ebbe da allora un'evoluzione folgorante e si svolse negli anni quaranta e cinquanta.

Fu diretta da Alessandro Blasetti nel celebre 4 passi fra le nuvole (1942), successivamente studiato dagli allievi del Centro sperimentale, dove si affiancò per la prima volta a Gino Cervi, e da Luigi Zampa in C'è sempre un ma! (1942). Nel 1942, recitò accanto ad Andrea Checchi e Aldo Fabrizi in Avanti c'è posto..., prima pellicola da protagonista di Fabrizi, e accanto a Massimo Serato e Vittorio Sanipoli in Quartieri alti di Mario Soldati (1943).

Dopo la guerra, nel 1945 prese parte a due film musicali divenendo partner prima di Gino Bechi in Torna... a Sorrento, poi di Tito Gobbi in O sole mio. In seguito recitò con Fosco Giachetti ne Il sole di Montecassino (1946), con Eduardo e Titina De Filippo in Uno tra la folla (1946).

Fu inoltre diretta da Goffredo Alessandrini per Furia (1947), film in cui recitò nuovamente accanto a Cervi e in cui era presente Rossano Brazzi per tornare sul set con Fabrizi in Tombolo, paradiso nero di Giorgio Ferroni, sempre nello stesso anno. Nel 1950 fu partner di Totò in 47 morto che parla. Girò anche un film con Marc Allégret, Rondini in volo (1944), in cui ebbe accanto Bernard Blier e Gérard Philipe, e con Lucio De Caro in Manù il contrabbandiere (1947). Recitò anche in alcune pellicole spagnole e argentine, come I desperados della jungla verde (1952) di Hugo del Carril.

Specializzata in ruoli caratterizzati da semplicità o ingenuità (chiamata "fidanzatina" d'Italia, termine coniato per distinguerla da Assia Noris che era definita la "fidanzata"), negli anni cinquanta diradò progressivamente, con l'affievolirsi delle caratteristiche che la contraddistinsero, le sue apparizioni cinematografiche interpretando nel 1955 la professoressa in Le diciottenni (remake di Ore 9: lezione di chimica) e successivamente la matura fidanzata in A vent'anni è sempre festa (1957), film con il quale chiuse con il cinema.

Proprio per quell'aura di eterna ingenua che la contraddistinse e che la rese celebre, nel 1947 scandalizzò l'Italia dell'epoca posando in bikini per il settimanale Tempo illustrato.

Fu insegnante di lingua e letteratura inglese presso la scuola media di Tivoli Terme. Nella sua vita da insegnante, non amava menzionare la sua carriera artistica, tanto da farsi apostrofare come "professoressa Selvaggi", utilizzando il cognome da coniugata.

Il 26 febbraio 2016, la figlia ne annunciò la morte all'età di 96 anni, con un necrologio apparso sul quotidiano La Repubblica.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Adriana Benetti in Avanti c'è posto... (1942)

Doppiatrici[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Savio, Ma l'amore no : realismo, formalismo, propaganda e telefoni bianchi nel cinema italiano di regime (1930-1943), Milano, Sonzogno, 1975.
  • Gianni Rondolino, Ornella Levi, Catalogo Bolaffi del cinema italiano / 1, 1945-1965, Torino, G. Bolaffi, 1977.
  • Lucio Scardino, Un'attrice cinematografica ferrarese, in La Pianura, n. 3, 1979, pp. 82-84
  • Francesco Savio, Cinecittà anni Trenta. Parlano 116 protagonisti del secondo cinema italiano (1930-1943) - volume I (Ab-Def), Bulzoni Editore, 1979
  • Enrico Lancia e Roberto Poppi (a cura di), BENETTI Adriana, in Dizionario del cinema italiano. Le attrici, Roma, Gremese Editore, 2003, p. 29, ISBN 88-8440-214-X.

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