Adelphopoiesis
L'adelphopoiesis (dal greco ἀδελφοποίησις, parola composta da ἀδελφός, adelphós, cioè, "fratello" o più propriamente "di un solo utero", e ποιέω, poieo, "fare"), era una cerimonia di affratellamento praticata da varie Chiese cristiane per creare una parentela spirituale fra due persone dello stesso sesso, solitamente di due uomini. Il rito fu praticato principalmente dalla Chiesa cristiana ortodossa.
Lo storico John Boswell nel suo libro Same-sex unions in pre-modern Europe, pubblicato anche con il titolo The marriage of likeness, fornisce testi e traduzioni di alcune versioni di adelphopoiesis in greco e soltanto traduzioni per un certo numero di versioni slave.
Boswell fa notare l'assenza di un rito equivalente nella Chiesa cattolica, tuttavia lo storico Alan Bray nel suo libro The friend, fornisce un testo latino con relativa traduzione di una cerimonia croata simile, intitolata Ordo ad fratres faciendum.
Un istituto consimile esisteva (e sopravvive ancor oggi) nel mondo arabo, preislamico e islamico, che prevedeva (e prevede) il rito della Mu'akhat, praticato dallo stesso Maometto col cugino agnatizio ʿAlī ibn Abī Ṭālib nei primissimi tempi della sua residenza a Yathrib, dopo l'Egira.
Scopo della cerimonia
[modifica | modifica wikitesto]Lo scopo dell'adelphopoiesis è controverso. Boswell sostiene che servisse a celebrare unioni sentimentali tra due uomini, precorrendo il matrimonio omosessuale. Altri, come Brent Shaw, sostengono che fosse più simile ad una "fratellanza di sangue" senza connotazione sessuale.
Secondo versioni alternative[1][2] questo rito sarebbe stato utilizzato per molti scopi, ad esempio per concludere un patto permanente tra i leader di due nazioni o tra "fratelli religiosi", come sostituto della "fratellanza di sangue", proibita dalla Chiesa del tempo.
Il rito dell'adelphopoiesis
[modifica | modifica wikitesto]Il rito della chiesa ortodossa mediante il quale due persone si univano in una "fratellanza spirituale" era appunto l'adelphopoiesis ('affratellamento', slav. pobratimstwo o anche posestrinstwo, 'assorellamento'). Già nel 1914 Pavel Florenskij ha strutturato gli elementi liturgici centrali di questo rito come segue:[3]
- I futuri fratelli (o sorelle o fratello e sorella) si posizionano in chiesa davanti all'altare sul quale giacciono la croce e il vangelo; il più anziano dei due sta a destra, il più giovane a sinistra;
- Vengono recitate preghiere e litanie che chiedono che i due vengano uniti in amore e che si ricordino degli esempi di amicizia trovati nella storia della chiesa;
- I due vengono legati l'uno all'altro con una cintura e pongono le mani sul vangelo; ognuno di loro riceve una candela;
- Vengono letti ad alta voce i versi (1 Cor 12,27 - 13,8) (Inno all'amore di S. Paolo) e (Gv 17,18 - 26) (Gesù parla dell'essere uno);
- Vengono lette ad alta voce ulteriori preghiere come al punto 2;
- Viene letto ad alta voce il Padre Nostro;
- I futuri fratelli ricevono i doni consacrati in precedenza offerti nella stessa ciotola;
- Vengono condotti intorno all'altare, mentre si tengono per mano e i fedeli cantano il seguente tropario: "Signore, guarda dall'alto dei Cieli e vedi";
- I due si scambiano alcuni baci;
- I fedeli: Ecco, quant'è buono, e quant'è piacevole, che fratelli dimorino insieme! (Sal 133,1).
Una delle preghiere che venivano recitata durante questa cerimonia in traduzione italiana farebbe così:
«Nostro Dio onnipotente, Tu che esistevi già prima del tempo e per tutti i secoli esisterai, Tu che ti sei degnato di far visita all'umanità attraverso il grembo della Vergine Maria Madre di Dio, manda il tuo santo angelo su questi tuoi servitori [nome] e [nome], che possano amarsi l'un l'altro così come si sono amati i tuoi santi apostoli Pietro e Paolo, Andrea e Giacobbe, Giovanni e Tommaso, Giacobbe, Filippo, Matteo, Simone, Taddeo, Mattia e i santi martiri Sergio e Bacco come anche Cosma e Damiano: non con amore carnale, ma con la fede e l'amore dello Spirito Santo. Che possano rimanere in questo amore ogni giorno della loro vita. Per Gesù Cristo Nostro Signore. Amen.»
Controversie
[modifica | modifica wikitesto]Il rito è di per sé abbastanza anodino: può essere assimilato ai vari altri riti di acquisizione di parentela (fratellanza di sangue, comparaggio, adozione, padrinato) al di fuori del matrimonio, presenti in numerosissime società di tutti i tempi.
In società familistiche come quelle del passato, le alleanze tra gruppi o individui avvenivano infatti o attraverso il matrimonio, o attraverso questo tipo di riti, che davano luogo non a una generica "solidarietà", bensì a diritti e doveri reciproci socialmente riconosciuti e in molti casi anche regolati per legge.
In altre parole, due uomini "affratellati" avevano l'uno verso l'altro i doveri di due veri fratelli (ad esempio al mantenimento in caso di mancanza di mezzi) o non potevano sposare l'uno la sorella dell'altro senza commettere un incesto. In effetti, lo scopo di tali cerimonie era esattamente questo: creare una serie di diritti e doveri reciproci fra persone che non potessero utilizzare i normali legami di parentela di sangue previsti dalla società del passato.
Ciò che ha reso infuocato il dibattito sulla riscoperta di questo rito (di per sé banale) da parte di John Boswell è stato quindi non il suo carattere, bensì la scelta di Boswell d'inserire il suo libro nell'ambito del nascente (all'epoca: 1994) dibattito relativo al riconoscimento giuridico delle coppie dello stesso sesso.
È da rilevare peraltro che lo stesso Boswell (pp. 298–299) rifiuta che "adelphopoiesis" possa essere propriamente tradotto con "matrimonio omosessuale", screditando questa definizione come "tendenziosamente deviata". Ciò tuttavia non ha impedito che alcuni attivisti di gruppi religiosi gay (specie statunitensi) abbiano sostenuto che il libro di Boswell dimostrava che una forma di matrimonio gay era stata approvata dalle Chiese cristiane del passato.
Di questo fraintendimento non è comunque del tutto incolpevole lo stesso Boswell, che sostenne nel suo libro che "affratellare" fosse una traduzione letterale anacronistica, e propose "unione omosessuale" come interpretazione preferibile. Da qui a sostenere che l'adelphopoiesis fosse, se non un matrimonio, per lo meno una specie di "PACS" ante litteram, il passo era breve.
Critiche
[modifica | modifica wikitesto]La storicità dell'interpretazione che Boswell dà dell'adelphopoiesis è contestata dalla Chiesa greco-ortodossa, che la considera invece un rito di adozione familiare, come indicherebbe l'interpretazione alla lettera del termine ("fare fratello").[4]
In seguito all'aspra contestazione della sua interpretazione dei fatti, è stata addirittura messa in dubbio dai detrattori la competenza ed erudizione di Boswell nel campo.[5]
La polemica non è in effetti riuscita a mantenersi nell'àmbito della discussione storico-accademica né da una parte né dall'altra.
- Da un lato un piccolo ma attivo gruppo di cattolici e greco-ortodossi gay ha salutato lo studio di Boswell come un fondamento storico e teologico della battaglia per un riconoscimento anche religioso delle unioni fra persone dello stesso sesso. In particolare, a seguito della pubblicazione del libro di Boswell, un gruppo piccolo ma molto attivo di cattolici e greco-ortodossi gay ha per così dire "adottato" i santi Sergio e Bacco come precursori e "protettori" delle coppie dello stesso sesso, popolarizzando questa idea anche al di fuori della propria cerchia immediata.
- Dall'altro, alcuni critici di Boswell (che in qualche caso hanno agito più a difesa di una ortodossia religiosa che di una particolare metodologia della ricerca storica) sono stati troppo rapidi nell'escludere a priori che fra le molte motivazioni che possono avere spinto coppie del passato a legarsi con questo vincolo ci possa essere stata anche una motivazione affettiva. Eppure proprio la ricerca storica mostra come, nei secoli, le persone omosessuali hanno usato qualsiasi spiraglio concesso dalla società (amor socratico, amicizia Romantica, cameratismo...), per rivestire di panni socialmente accettabili le loro relazioni.
Dopo la morte di Boswell, comunque, la polemica si è andata progressivamente attenuando, come pure l'interesse per una cerimonia religiosa del passato il cui fascino "esotico" è diminuito man mano che il cambiamento delle leggi rendeva possibili, in molte nazioni, cerimonie civili ben più significative.
Sostanzialmente, dopo la morte di Boswell il dibattito sull'adelphopoiesis non è stato più proseguito al di fuori delle cerchie di "gay credenti" sopra ricordate, e quindi anche la corrispondente polemistica di parte avversa è andata progressivamente scemando. Va peraltro ricordato che il libro di Boswell rimane tuttora popolare come uno dei fondamenti delle "benedizioni di amicizia" fra persone dello stesso sesso celebrate da alcuni gruppi religiosi anglosassoni di estrazione protestante.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Nicholas P. Zymaris, Adelphopoiia, su eskimo.com, 25 maggio 1994. URL consultato il 14 marzo 2024.
- ^ (EN) What is the Byzantine "Service for Making Brothers"? What applications it might have in the modern church?, su melkite.org, Bishop John's Answer (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2003).
- ^ (EN) The Stephanos Project: Adelphopoiesis, su paratheke.net. URL consultato il 3 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2005).
- ^ (EN) Paul Halsall, Reviewing the Reviewers of John Boswell, su sourcebooks.fordham.edu, 17 dicembre 1995. URL consultato il 14 marzo 2024. Ospitato su Fordham University.
- ^ Robin Darling Young, 1994.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) John Boswell, Same-sex Unions in Premodern Europe, New York, Villard Books, 1994, ISBN 978-0-679-43228-9.
- (EN) Alan Bray, The Friend, Chicago-London, University of Chicago Press, 2003, ISBN 0226071804.
- (EN) Claudia Rapp, Brother-Making in Late Antiquity and Byzantium: Monks, Laymen, and Christian Ritual, Onassis Series in Hellenic Culture, New York, Oxford University Press, 2016, ISBN 9780195389333.
- (EN) Philip Lyndon Reynolds, Same-Sex Unions: What Boswell Didn't Find, in The Christian Century, vol. 112, n. 2, 18 gennaio 1995, 50–51. URL consultato il 15 agosto 2012 (archiviato l'11 ottobre 2013). Ospitato su Fordham University.
- (EN) Ralph Hexter e Brent Shaw, "Same-Sex Unions in Premodern Europe": An Exchange, in The New Republic, 3 ottobre 1994. URL consultato il 14 marzo 2024. Ospitato su Fordham University.
- (EN) Robin Darling Young, Gay Marriage: Reimagining Church History, in First Things, vol. 47, novembre 1994, 43–48, ISSN 1945-5097 . URL consultato il 14 marzo 2024. Ospitato su LeaderU.
- (EN) Daniel Mendelsohn, The Man Behind the Curtain, in Arion, vol. 3, 2 (di 3 nn.), Trustees of Boston University, 1995, 241–273, ISSN 0095-5809 . Ospitato su JSTOR.
- (EN) John Thomas Noonan jr, Review of The Language of Sex: Five Voices from Northern France Around 1200, by John W. Baldwin, and Same-Sex Unions in Premodern Europe, by John Boswell, in The Catholic Historical Review, vol. 82, n. 1, gennaio 1996, 79–81, ISSN 1534-0708 . Ospitato su JSTOR.
- (EN) Timothy Perper, Review: Serge and Bacchus: Out of the Closet at Last, in The Journal of Sex Research, vol. 31, n. 4, Taylor & Francis, 1994, 315-318. Ospitato su JSTOR.
- Stefano Parenti, J. Boswell, Same-Sex Unions in Premodern Europe, New York 1994, in Byzantinische Zeitschrift, vol. 89, 1996, 448-449. URL consultato il 14 marzo 2024. Ospitato su Academia.edu.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Church Ceremonies to Unite Same Sex Couples, su samesexunions.org.uk. URL consultato il 21 febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2005).