Adansonia grandidieri
Adansonia grandidieri | |
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Adansonia grandidieri Morondava | |
Stato di conservazione | |
In pericolo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Malvidi |
Ordine | Malvales |
Famiglia | Malvaceae |
Sottofamiglia | Bombacoideae |
Tribù | Adansonieae |
Genere | Adansonia |
Specie | A. grandidieri |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Malvales |
Famiglia | Bombacaceae |
Genere | Adansonia |
Specie | A. grandidieri |
Nomenclatura binomiale | |
Adansonia grandidieri Baill., 1888 |
Il baobab di Grandidier (Adansonia grandidieri Baill., 1888) è una pianta appartenente alla famiglia delle Malvacee (sottofamiglia Bombacoideae), endemica del Madagascar.[2][3]
La specie fu descritta per la prima volta da Henri Ernest Baillon nel 1893[4] e denominata in onore di Alfred Grandidier.
In malgascio è comunemente denominato renala o reniala ("madre della foresta").
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Sono alberi alti sino a 25–30 m, con grandi tronchi cilindrici di diametro sino a 3 m, sormontati una corona di rami disposti orizzontalmente a formare una chioma di forma appiattita.
La corteccia è liscia, spessa sino a 10-15-cm negli esemplari adulti, di colore grigio-rossastro.
Tra ottobre e maggio la chioma si riempie di foglie palmate, di colore verde-bluastro, composte da 6 a 9 foglioline ellittico-lanceolate, ricoperte da una densa peluria.
I fiori, che compaiono da maggio ad agosto, hanno petali di colore bianco-crema, tendente al giallo negli esemplari più adulti. Sono intensamente profumati e si schiudono dopo il tramonto.
I frutti sono ovoidali, rivestiti da un tegumento rossastro, con un pericarpo sottile e un unico seme reniforme. Maturano fra novembre e dicembre e sono ricchi di vitamina C.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Si riproduce per impollinazione zoocora: l'intenso odore che nelle ore notturne si sprigiona dai fiori, attira diverse specie di mammiferi notturni (in particolare megachirotteri e lemuri), che inserendo il loro muso nel calice per raggiungere il nettare raccolto alla base dei petali, riempiono il loro pelo di polline, che trasportano di fiore in fiore.[5]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie di baobab è diffusa soprattutto nel Madagascar sud-occidentale (regione di Menabe). La maggior parte degli esemplari è concentrata in cinque località comprese tra il lago Ihotry, vicino Morombe, e Bereboka, a nord di Morondava. Il tratto di strada che collega Morondava a Belo Sur Tsiribihina, conosciuta come Allée des baobab 20.251°S 44.418403°E, è costeggiata da numerosi esemplari secolari di questa specie.
Originaria degli ambienti di savana alberata e di foresta spinosa, la specie è attualmente diffusa all'interno di aree agricole degradate.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La maggior parte degli esemplari superstiti di questa specie si trovano all'interno di aree agricole degradate, che offrono scarse opportunità di propagazione. Per tale motivo, e per la ristrettezza del suo areale, la IUCN Red List classifica A. grandidieri come specie in pericolo di estinzione.[1] Nel 2007 il governo malgascio ha sottoposto a protezione la Allée des baobab, progettandone la classificazione come Monumento naturale.[6]
Rapporti con l'uomo
[modifica | modifica wikitesto]La renala occupa un posto centrale nelle credenze e nei costumi delle popolazioni malgasce.
Alcuni vetusti esemplari, considerati la dimora di spiriti, sono oggetto di venerazione. Lo status di alberi sacri è testimoniato dalla presenza ai loro piedi di contenitori per le offerte votive, costituite da cereali o altri prodotti alimentari e talora anche rum.
La corteccia è spesso utilizzata per ricavarne fibre per l'intreccio di cordami.
I frutti, ricchi di vitamina C, sono utilizzati per l'alimentazione sia dell'uomo che del bestiame.
Dai semi si estrae un olio utilizzato per condire e cuocere i cibi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Ravaomanalina, H. & Razafimanahaka, J. 2016, Adansonia grandidieri, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 15 gennaio 2022.
- ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ (EN) Adansonia grandidieri, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 15 gennaio 2022.
- ^ Alfred Grandidier, Histoire Naturelle des Plantes., 1893, 79 E, 79 A
- ^ (EN) David A. Baum, The Comparative Pollination and Floral Biology of Baobabs (Adansonia, Bombacaceae), in Annals of the Missouri Botanical Garden, Vol. 82, No. 2 (1995), pp. 322-348.
- ^ (FR) Allée des Baobabs: Un site classé aire protégée, in Madagascar Tribune, 1º agosto 2007. URL consultato il 15 giugno 2011.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Baum D., 1995. A systematic revision of Adansonia (Bombacaceae). Annals of the Missouri Botanical Garden 82: 440-470.
- (EN) World Conservation Monitoring Centre 1998, Adansonia grandidieri, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- David A. Baum: The Comparative Pollination and Floral Biology of Baobabs (Adansonia- Bombacaceae). Annals of the Missouri Botanical Garden. 82, Nr. 2, 1995, pag. 322-348
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Adansonia grandidieri
- Wikispecies contiene informazioni su Adansonia grandidieri
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Galleria di immagini ARKive