Acteosaurus tommasinii

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Acteosaurus tommasinii
Immagine di Acteosaurus tommasinii mancante
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Reptilia
Sottoclasse Diapsida
Infraclasse Lepidosauromorpha
Superordine Lepidosauria
Ordine Squamata
Sottordine Scleroglossa
Famiglia Dolichosauridae
Genere Acteosaurus
Meyer, 1860
Specie A. tommasinii
Nomenclatura binomiale
† Acteosaurus tommasinii
Meyer, 1860

Acteosaurus tommasinii Meyer, 1860 è un rettile estinto appartenente agli squamati. Visse nel Cretaceo superiore (Cenomaniano, circa 95 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Slovenia.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale era di piccole dimensioni (non doveva raggiungere il metro di lunghezza) e possedeva un corpo molto allungato. L'unico esemplare noto è uno scheletro articolato quasi completo, privo però di cranio e di parte della coda. Erano presenti 27 vertebre dorsali e oltre 10 vertebre cervicali. Gli arti posteriori e soprattutto quelli anteriori erano di dimensioni ridotte; gli archi emali erano articolati (e non fusi) con la regione posteroventrale delle vertebre caudali; queste ultime possedevano spine neurali lunghe e strette in vista laterale. Tra le caratteristiche uniche di Acteosaurus (che lo differenziavano da forme simili come Dolichosaurus, Adriosaurus e Pontosaurus) vi era l'assenza di pachiostosi (ispessimento) sia nelle vertebre che nelle costole; gli arti anteriori, inoltre, erano più brevi e gracili di quelli dell'assai simile Adriosaurus.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Acteosaurus tommasinii venne descritto per la prima volta da Hermann von Meyer nel 1860, sulla base di un fossile ritrovato negli scisti di Komen (Slovenia), risalenti al Cenomaniano superiore. Von Meyer ritenne che questo animale fosse simile a Dolichosaurus, un altro rettile descritto qualche anno prima da Richard Owen. Attualmente questi due animali, considerati classicamente parte della famiglia dei dolicosauridi, sono considerati ofidiomorfi basali (vicini all'origine dei serpenti) sulla base di alcune caratteristiche delle zampe ridotte, dell'allungamento del corpo e dell'aumento delle vertebre cervicali (Palci e Caldwell, 2003).

È interessante notare che gli ofidiomorfi basali successive mostrano una riduzione progressiva e la perdita degli elementi del cinto pettorale. L'interclavicola, originariamente presente in tutti i pitonomorfi basali, è generalmente assente negli ofidiomorfi (con l'unica eccezione di Pontosaurus). Questa perdita è seguita dalla scomparsa dello sterno calcificato (ad esempio, in Aphanizocnemus e indipendentemente in Pontosaurus lesinensis), originariamente presente nei dolicosauri, e dalla riduzione del cinto pettorale con la perdita completa delle clavicole in Adriosaurus e Acteosaurus (Palci e Caldwell, 2003).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Acteosaurus tommasinii, in Fossilworks. URL consultato il 26 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2019).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Meyer, H. von. 1860. Acteosaurus tommasinii aus dem schwarzen Kreide-Schiefer von Comen am Karste. Palaeontographica 7:223–231.
  • Palci, Alessandro and Caldwell, Michael W.(2010) 'Redescription of Acteosaurus tommasinii von Meyer, 1860, and a discussion of evolutionary trends within the clade Ophidiomorpha', Journal of Vertebrate Paleontology, 30: 1, 94 — 108

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]