Aconitum heterophyllum

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Aconitum heterophyllum
Illustrazione del 1839
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
Ordine Ranunculales
Famiglia Ranunculaceae
Sottofamiglia Ranunculoideae
Tribù Delphinieae
Genere Aconitum
Specie A. heterophyllum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Magnoliidae
Ordine Ranunculales
Famiglia Ranunculaceae
Sottofamiglia Ranunculoideae
Tribù Delphinieae
Genere Aconitum
Specie A. heterophyllum
Nomenclatura binomiale
Aconitum heterophyllum
Wall. ex Royle, 1834
Sinonimi

Aconitum atees
Royle
Aconitum cordatum
Royle
Aconitum heterophyllum var. roylei
L.B.Chaudhary & R.R.Rao
Aconitum petiolare
Royle ex Stapf

Nomi comuni

(EN) Indian Atees
(HI) arand
(HI) ateicha
(HI) patis kauri (SA) aruna

Aconitum heterophyllum (Wall. ex Royle, 1834) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, originaria di zone d'alta montagna dell’Himalaya[2]. Come tutte le specie del genere Aconitum possiede degli alcaloidi molto tossici, utilizzati per preparati farmacologici nella medicina ayurvedica.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Pianta erbacea perenne la cui altezza può arrivare fino a 120 cm (alle altitudini più elevate fino a 30 cm). Il fusto, a portamento eretto, ha una parte inferiore ipogea con rizomi lunghi 2,5–4 cm.
Le foglie sono di forma ovata-cordata e misurano 4–8 cm; le superiori sono a margine dentato, sessili, prive di picciolo, con guaina ad avvolgere lo stelo, mentre le inferiori sono di forma lobulata, con picciolo lungo. infiorescenze costituite da racemi a spiga. I morbidi fiori, di 2,5–3 cm di diametro, sono verdastri con screziature blu o viola, parzialmente avvolti da brattee ovate. La fioritura avviene tra luglio e settembre.
I frutti sono costituiti da follicoli oblunghi di 1,6-1,8 cm, leggermente pelosi, che a maturazione rilasciano i semi tra settembre e ottobre.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È specie endemica della regione montuosa dell'Himalaya tra India, Pakistan e Nepal. Predilige i pendii erbosi aperti tra i 2.400 e i 4.000 m di altitudine, al di sopra della foresta a conifere, spesso in comunità biologiche con Carex nubigena e Kobresia duthiei.[1][3]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono riconosciute ufficialmente 2 sottospecie e 1 varietà, con differenze morfologiche e dimensionali minime:[4][5]

  • sott. heterophyllum
  • sott. parciflorum
  • var. roylei

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Farmacia[modifica | modifica wikitesto]

Composti chimici principali presenti nella pianta: atisina, heteratisina, hetisina. Queste sostanze alcaloidi sono dannose per l'uomo. Pertanto deve essere usata sotto la vigilanza costante del medico o del farmacista.
Nella medicina ayurvedica indiana le radici disidratate vengono utilizzate per preparati fitoterapici, commercializzati con il nome di atis.[5]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Aconitum heterophyllum è minacciata a causa della raccolta intensiva per il commercio e la vendita delle parti della pianta utilizzate nella medicina tradizionale indiana; questa pratica è molto dannosa in quanto viene estirpata anche la parte ipogea, limitando le capacità riproduttive della specie. Nel 2003 venne stimato un declino dell'70 % della popolazione in 10 anni e le stime attuali (2015) hanno confermato il trend. Pertanto è inserita nella categoria EN (in pericolo di estinzione) della Lista rossa IUCN.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Ved, D., Saha, D., Ravikumar, K. & Haridasan, K. 2015, Aconitum heterophyllum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Aconitum heterophyllum Wall. ex Royle, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 4 febbraio 2021.
  3. ^ a b Flowers of India, su flowersofindia.net. URL consultato il 17 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2016).
  4. ^ Catalogue of life 2016, su catalogueoflife.org. URL consultato il 17 ottobre 2016.
  5. ^ a b Narain Singh Chauhan, Indus publishing, 1999, pp. 69-72, ISBN 8173870985.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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