Acinonyx jubatus hecki
Ghepardo dell'Africa nord-occidentale | |
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Stato di conservazione | |
Critico[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Sottordine | Feliformia |
Famiglia | Felidae |
Sottofamiglia | Felinae |
Genere | Acinonyx |
Specie | A. jubatus |
Sottospecie | A. j. hecki |
Nomenclatura trinomiale | |
Acinonyx jubatus hecki Hilzheimer, 1913 | |
Areale | |
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Il ghepardo dell'Africa nord-occidentale (Acinonyx jubatus hecki (Hilzheimer, 1913)), noto anche come ghepardo sahariano, è una rara sottospecie di ghepardo un tempo diffusa nella quasi totalità dell'Africa settentrionale e occidentale, ma oggi riscontrabile solo nel 9% del suo antico areale.[2][3][4]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Il ghepardo sahariano raggiunge una lunghezza compresa tra i 77 e i 105 cm esclusa la coda e un'altezza al garrese di circa 65 cm; è di corporatura più esile rispetto ad altri ghepardi, raggiungendo un peso che si aggira tra i 20 e i 45 kg, presenta inoltre una colorazione più pallida, pelo più corto, cranio più piccolo e orecchie di dimensioni maggiori rispetto ai ghepardi sub sahariani, in alcuni casi risulta addirittura privo, o quasi, delle caratteristiche macchie lacrimali.[4][3]
Biologia[modifica | modifica wikitesto]
Il ghepardo sahariano ha abitudini più notturne rispetto agli altri ghepardi, risulta però attivo anche nelle ore crepuscolari e all'alba. Le femmine sono tipicamente solitarie, mentre i maschi possono occasionalmente aggregarsi in piccoli gruppi; la gestazione dura circa 91-95 giorni e al suo termine nascono generalmente tra 3 e 6 cuccioli, i quali trascorrono con la madre 15-17 mesi circa. È noto che predi gazzelle dorcadi, gazzelle bianche, giovani gazzelle dama, addax, ammotraghi, lepri, uccelli e in rare occasioni capre, pecore e giovani dromedari. Come altri animali abitanti le regioni desertiche, questo ghepardo non necessita di un accesso diretto a fonti d'acqua per sopravvivere, in quanto la ricava interamente dagli animali di cui si ciba. Il territorio di caccia varia a seconda della stagione, durante i mesi più freddi predilige le zone aperte e pianeggianti, mentre durante la stagione calda si sposta in aree montuose dove risulta più facile trovare riparo dal sole e dalle temperature elevate.[3]
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
Abita aree desertiche, semi-desertiche e savane dell'Africa settentrionale e occidentale. Sopravvive con certezza esclusivamente in Algeria, Benin, Burkina Faso e Niger; al contrario lo si ritiene estinto in Costa d'Avorio, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Marocco, Nigeria, Sahara Occidentale, Senegal, Sierra Leone e Tunisia. La sua presenza in Egitto, Mali, Mauritania, Libia e Togo rimane incerta.[1][3]
Conservazione[modifica | modifica wikitesto]
La sottospecie, con una popolazione tuttora in diminuzione, che contiene meno di 250 individui maturi suddivisi in varie popolazioni isolate ognuna delle quali non contiene più di 50 esemplari adulti, è considerata dalla IUCN red list in pericolo critico di estinzione. Le cause del suo declino sono la caccia, la persecuzione locale e la distruzione e riduzione del suo habitat.[1]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c (EN) Belbachir, F., Acinonyx jubatus hecki, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Fiddling in biodiversity hotspots while deserts burn? Collapse of the Sahara's megafauna, su onlinelibrary.wiley.com.
- ^ a b c d José R. Castelló, Felids and Hyenas of the World, Princeton University Press, 2020, pp. 92-93, ISBN 978-0691205977.
- ^ a b Saharan cheetah Acinonyx jubatus hecki, a ghostly dweller on Niger's Termit massif, su cambridge.org.
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