Accoltellamenti della Porta dei Leoni

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Il 3 ottobre 2015, un residente palestinese di al-Bireh attaccò la famiglia Benita vicino alla Porta dei Leoni a Gerusalemme, mentre si dirigevano verso il Muro del Pianto per pregare. L'aggressore uccise Aaron Benita, il padre della famiglia, e ferì la madre Adele e il figlio Matan di 2 anni. Anche Nehemia Lavi, un residente che sentì delle urla e venne in aiuto, fu ucciso e la sua pistola fu presa dall'aggressore. L'aggressore, il 19enne Muhanad Shafeq Halabi, fu ucciso dalla polizia mentre sparava sui pedoni.[1][2][3]

Adele descrisse i residenti arabi che stavano in piedi e ridevano mentre veniva attaccata e le dicevano di "cadere morta" quando supplicò aiuto per suo figlio.[4][5]

Questo attacco e un altro attacco con accoltellamento, entrambi avvenuti una festa religiosa che attira molti ebrei nei luoghi santi di Gerusalemme, portarono le autorità israeliane a vietare temporaneamente ai residenti arabi di Gerusalemme est di entrare nella Città Vecchia fortificata.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Palestinians killed and Israelis stabbed in another day of violence, su the Guardian, 8 ottobre 2015. URL consultato il 7 agosto 2021.
  2. ^ (EN) Terrorist kills two, wounds toddler and mother in capital's Old City, su The Jerusalem Post | JPost.com. URL consultato il 7 agosto 2021.
  3. ^ (EN) Two ultra-Orthodox Jews killed in terror attack in Jerusalem's Old City, su Haaretz.com. URL consultato il 7 agosto 2021.
  4. ^ (EN) Isabel Kershner, Survivor of Jerusalem Stabbing Recounts Attack on Her Family, in The New York Times, 6 ottobre 2015. URL consultato il 7 agosto 2021.
  5. ^ usnews.com, https://www.usnews.com/news/world/articles/2015/10/04/the-latest-israeli-palestinian-tensions-soar-after-attacks.
  6. ^ (EN) T. O. I. staff, Attacker killed in stabbing attempt in Jerusalem Old City, su timesofisrael.com. URL consultato il 7 agosto 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]