Acacia simplex

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Acacia simplex
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
(clade) Rosidi
(clade) Eurosidi
(clade) Fabidi
Ordine Fabales
Famiglia Fabaceae
Sottofamiglia Caesalpinioideae
(clade) Mimosoide
Genere Acacia
Specie A. simplex
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Fabales
Famiglia Fabaceae
Sottofamiglia Mimosoideae
Genere Acacia
Specie A. simplex
Nomenclatura binomiale
Acacia simplex
(Sparrm.) Pedley, 1975
Sinonimi

Acacia laurifolia
A.Gray
Acacia laurifolia
Willd.
Acacia simplicifolia
Druce
Mimosa simplicifolia
L.f.

Acacia simplex (Sparrm.) Pedley, 1975 è una pianta della famiglia delle Fabacee.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Si presenta come un arbusto sempreverde senza spine, alto fino a 12 metri, con fiori gialli disposti in spighe globose, che fioriscono da maggio a giugno.[3] Le foglie sono grandi, ovate-bislunghe, piane senza nervo principale, molto glabre, portate da brevi pezioli.[4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È diffusa in alcune isole del Pacifico (Nuova Caledonia, Figi, isole Salomone, Samoa, Tonga, Vanuatu).[2]

Biochimica[modifica | modifica wikitesto]

La pianta è ricca di alcaloidi triptaminici[5], la corteccia contiene lo 0,81% di dimetiltriptamina, a peso secco.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) IUCN SSC Global Tree Specialist Group & Botanic Gardens Conservation International (BGCI). 2020, Acacia simplex, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 31 maggio 2023.
  2. ^ a b (EN) Acacia simplex (Sparrm.) Pedley, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 6 gennaio 2021.
  3. ^ Nuovo Dizionario universale e ragionato di agricoltura ... compilato per cura di Francesco Gera, Volume 1, Antonelli, 1894. URL consultato il 19 gennaio 2018.
  4. ^ Georges Dumont de Courset, Il botanico coltivatore ; recata in Italiano dall' Ab. Girolamo Romano, Volume 11, Tipogr. della Minerva. URL consultato il 19 gennaio 2018.
  5. ^ Daniele Mauro, Le più importanti piante psicoattive utilizzate in Oceania (PDF), su samorini.it, Università degli studi di Napoli "Federico II", 2014. URL consultato il 19 gennaio 2018.
  6. ^ Lorenzo Cambiaghi, L'insegnamento dell'arte terapeutica nella selva amazzonica tramite l'utilizzo di ayahuasca (PDF), su samorini.it, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2005. URL consultato il 19 gennaio 2018.

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