Absalon
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Absalon arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Roskilde, Arcivescovo di Lund |
Nato | 1128 |
Consacrato vescovo | 1158 |
Elevato arcivescovo | 1178 |
Deceduto | 21 marzo 1201 a Sorø |

Absalon (Fjenneslev, 1128 – Sorø, 21 marzo 1201) è stato un arcivescovo cattolico e politico danese.
Era il figlio di Asser Rig (Asser il Ricco) di Fjenneslev (Selandia), nel cui castello fu portato insieme a suo fratello Esbjørn (Esbern) e al giovane principe Valdemaro, che sarebbe più tardi divenuto Re Valdemaro I.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
La sua famiglia era tanto ricca quanto pia e illuminata. Fece erigere il monastero di Sorø in modo che fosse un centro di civilizzazione per l'intera area. Il giovane Absalon ricevette a casa una prima educazione basata sia sullo studio dei libri che su una completo addestramento fisico e marziale. In seguito fu mandato a Parigi, uno dei principali centri culturali dell'epoca, dove completò la sua formazione. La prima apparizione pubblica di Absalon di cui si abbia memoria è descritta nel Gesta Danorum di Saxo come ospite al banchetto dato a Roskilde nel 1157 da Re Sweyn in onore dei suoi rivali Canuto e Valdemaro. Il banchetto (passato alla storia come il Banchetto di sangue) si rivelò in realtà una trappola per assassinare i due, tuttavia sia Absalon che Valdemaro riuscirono a salvarsi. I due si rifugiarono nella penisola di Jutland seguiti da Sweyn che però fu sconfitto e ucciso nella battaglia di Grathe Heath.
Lo stesso anno (1158) in cui Valdemaro ascese al trono della Danimarca vide la nomina di Absalon a vescovo di Roskilde. Absalon divenne quindi il principale consigliere di Valdemaro e il promotore della politica di espansione che porterà la Danimarca ad avere per tre generazioni il dominio della zona del Baltico. L'intento di Absalon era quello di sottrarre ai pirati Venedi il controllo della parte di litorale baltico successivamente conosciute come Pomerania che razziavano le coste danesi così brutalmente che, al tempo, un terzo del reame era quasi abbandonato. Per garantire la prosperità e lo sviluppo della Danimarca si imponeva quindi l'eliminazione di tale minaccia e la conversione di queste orde di pagani. A tale obiettivo Absalon dedicò gran parte della sua vita.

La prima spedizione contro i Venedi, condotta da Absalon in prima persona, è datata 1160. Tuttavia fu solamente nel 1168 che la loro principale roccaforte, situata a Capo Arkona nell'isola di Rügen e che ospitava il tempio del loro dio Svetovit, si arrese. I Venedi accettarono il dominio dei danesi e allo stesso tempo di convertirsi alla religione Cristiana. Partendo da Arkona Absalon procedette via mare verso Garz nella parte meridionale di Rügen dove era situata la capitale politica e l'ultimo bastione della resistenza dei Venedi. La caduta di Arkona tuttavia aveva così sconvolto e demoralizzato i difensori che si arresero senza condizioni quando videro apparire le navi danesi.
Absalon, accompagnato solamente da Sweyn, vescovo di Århus e da dodici guerrieri, una volta sbarcato, passò attraverso una doppia fila di 6000 guerrieri Venedi, per entrare nella fortezza e raggiungere il tempio del dio a sette facce Rugiewit. L'idolo fu abbattuto e bruciato e l'intera popolazione di Garz venne battezzata. Absalon pose le fondamenta di ben dodici chiese sull'isola.
La fine della minaccia dei pirati Venedi consentì ad Absalon di ridurre considerevolmente la flotta danese. Egli continuò successivamente a tenere sotto controllo la zona del Baltico e nel 1170 distrusse un altro insediamento di pirati, ancora più ad est, a Dievenow sull'isola di Wolin.
L'ultima impresa militare di Absalon fu nel 1184 la distruzione nelle vicinanze dell'attuale Stralsund di una flotta pomerana che aveva attaccato Jaromir di Rügen, un vassallo del Re danese. All'età di 57 anni lascia quindi il comando dell'esercito a uomini più giovani tra i quali il Duca Valdemaro (futuro Re Valdemaro II) per dedicarsi all'amministrazione dell'impero che aveva in larga misura contribuito a creare.
A livello politico Absalon dimostrò comunque le sue grandi capacità. Il suo obiettivo primario fu quello di liberare la Danimarca dall'influenza della Germania. Fu contro il suo consiglio che Valdemaro I giurò fedeltà e obbedienza a Federico Barbarossa a Dole del 1162; successivamente, quando Canuto VI ascese al trono nel 1182 cacciò l'ambasciatore imperiale, arrivato a Roskilde per ricevere l'omaggio dal nuovo Re, chiarendo che il sovrano danese non doveva a nessuno obbedienza.
Anche dal punto di vista della sua funzione religiosa Absalon rese grandi servigi al suo paese costruendo chiese e monasteri, dando aiuto a ordini religiosi quali i Cistercensi e gli Agostiniani, fondando scuole e in generale facendo il possibile per promuovere la civilizzazione. Fu lui che tenne il primo sinodo danese a Lund nel 1167. Nel 1178 fu nominato arcivescovo di Lund. Absalon non aveva intenzione di ricoprire tale carica e fu solamente la minaccia di scomunica che lo indusse ad accettare il pallio. Morì nel 1201 nel monastero di Sorø.
Absalon rappresenta una delle figure più interessanti e pittoresche del Medioevo anche per il suo essere allo stesso tempo uomo di chiesa, di stato e guerriero. Nonostante fosse particolarmente attratto e dotato nell'arte della guerra non abbandonò mai i suoi obblighi ecclesiastici al contrario degli altri vescovi guerrieri del Medioevo la cui sola concessione al loro ruolo sacro era quella di usare una mazza al posto della spada in battaglia per non spargere il sangue. Le sue azioni avevano sempre la natura di crociate per convertire gli infedeli.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Absalon, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Absalon, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Absalon, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) David M. Cheney, Absalon, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 73751632 · ISNI (EN) 0000 0000 5540 0432 · CERL cnp00557646 · LCCN (EN) nr96011292 · GND (DE) 100935044 · BNF (FR) cb13756917g (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-nr96011292 |
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