Per una Lettonia Umana

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Per una Lettonia Umana
(LV) Par cilvēcīgu Latviju
LeaderIeva Krapāne
StatoBandiera della Lettonia Lettonia
Fondazione3 maggio 2016
IdeologiaPopulismo
Euroscetticismo
Anti-corruzione
Conservatorismo
CollocazioneCentro-destra/Destra
Seggi Saeima
2 / 100
Seggi Europarlamento
0 / 8
Sito webwww.kpv.lv

Per una Lettonia Umana (in lettone: Par cilvēcīgu Latviju, PCL), precedentemente noto come A Chi Appartiene lo Stato? (Kam pieder valsts?, KPV LV), è un partito politico populista di destra lettone fondato nel 2016 da Artuss Kaimiņš, deputato proveniente dall'Alleanza Lettone delle Regioni.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Logo del 2016

Il partito venne fondato il 3 maggio 2016 da Artuss Kaimiņš con il nome A Chi Appartiene lo Stato? (Kam pieder valsts?, KPV LV).

Partecipò alle elezioni parlamentari del 2018, presentando come candidato alla carica di primo ministro l'avvocato Aldis Gobzems. Con il 14,25% dei voti diventò il secondo partito più votato della Lettonia. Dopo che Jānis Bordāns del Nuovo Partito Conservatore non ebbe successo nel negoziare una coalizione di governo, il 26 novembre 2018 il presidente Raimonds Vējonis incaricò Gobzems di formare una nuova maggioranza di governo, tuttavia anch'esso non ebbe successo e il 10 dicembre Vējonis gli ritirò l'incarico.

Nel gennaio 2019 KPV LV entrò a far parte della nuova coalizione di governo di centro-destra guidata da Arturs Krišjānis Kariņš, della quale facevano parte anche il Nuovo Partito Conservatore, Nuova Unità, Sviluppo/Per! e Alleanza Nazionale[1].

Il 4 febbraio 2019 il consiglio del partito votò per espellere Gobzem dal partito, con Kaimiņš che citò come motivazione principale il danno all'immagine del partito, mentre Gobzems affermò di essere stato espulso "nell'interesse di Artuss Kaimiņš". Il 6 febbraio 2019 Gobzems venne espulso dal gruppo parlamentare del partito.

Una settimana dopo, la co-presidente del partito e membro del consiglio Linda Liepiņa si dimise a causa dell'adesione di KPV LV a una coalizione di governo che non aveva sostenuto e delle recenti azioni di Kaimiņš. Dopo gli ultimi sviluppi nella fazione e il suo voto alle elezioni presidenziali, il 29 maggio lasciò il partito e il suo gruppo parlamentare. Il giorno dopo Liepiņa venne seguita anche dalla deputata Karina Sprūde. Il 13 giugno lasciò il gruppo parlamentare del partito anche l'ex candidato alla presidenza della Lettonia Didzis Šmits.

Nel 2020, il partito ha ricevuto solo l'1,12% dei voti alle elezioni anticipate del Consiglio comunale di Riga. Il 12 dicembre 2020, durante il congresso del partito i membri della KPV LV hanno votato per rimuovere il presidente Atis Zakatistovs dal partito, per sostituirlo con il membro del consiglio Rolands Millers. Venne anche deciso di ridenominare il partito Per una Lettonia Umana. Tuttavia, la modifica è stata contestata da un altro congresso, che ha spinto il Registro delle imprese della Repubblica di Lettonia a rinviare il cambio di nome e restituire i documenti di presentazione per la revisione con una scadenza di aprile 2021.

Ideologia[modifica | modifica wikitesto]

Il partito viene descritto come populista di destra,[2][3] populista,[4][5][6] anti-establishment[7] ed euroscettico.[3]

La posizione del partito sull'Unione europea, moderatamente critica nei confronti delle politiche economiche dell'UE e dell'euro.

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % Seggi
Parlamentari 2018 120.264 14,25
16 / 100
Europee 2019 4.362 0,92
0 / 8

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lettonia, nasce il nuovo esecutivo di coalizione, dopo la crisi di governo più lunga dalla proclamazione dell’indipendenza
  2. ^ Bernd Henningsen, Tobias Etzold e Krister Hanne, The Baltic Sea Region: A Comprehensive Guide, BWV Verlag, 2017, p. 341, ISBN 9783830517276.
  3. ^ a b Kjetil Duvold, Sten Berglund e Joakim Ekman, Political Culture in the Baltic States: Between National and European Integration, Springer Nature, 2020, p. 62, ISBN 978-3-030-21844-7.
  4. ^ Tom Lansford (a cura di), Political Handbook of the World 2018-2019, SAGE Publications, 2019, p. 4057, ISBN 978-1-5443-2711-2.
  5. ^ (LV) Echoes of the wave of populism: voters of Kaimiņš – young angry males, su lsm.lv, Public Broadcasting of Latvia, 18 dicembre 2016. URL consultato il 5 marzo 2017.
  6. ^ Nations in Transit 2018: Latvia, su freedomhouse.org, Freedom House. URL consultato il 19 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2018).
  7. ^ Daniel Hegedüs, Tamás Boros, Dániel Bartha, René Cuperus, Gábor Győri, Gergely Laki e Eszter Petronella Soós, The State of Populism in Europe 2017, Foundation for European Progressive Studies, Policy Solutions, Friedrich-Ebert-Stiftung Budapest, 2017, p. 44, ISBN 9782930769103. URL consultato il 19 giugno 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]