Automotrici FS ALe 801 e ALe 940

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ALe 801-Le 108-Le 108-ALe 940
Automotrice
Complesso presso Isola del Cantone
Anni di progettazione 1973-1975

a cura del Servizio Materiale e Trazione FS

Anni di costruzione 1975-1979
Anni di esercizio 1976 - 2018 (FS/Trenitalia)

Dal 2017 (TFT)

Quantità prodotta 65 convogli in due serie
Costruttore Breda, Ansaldo, Officine Marelli
Lunghezza ALe 801/940: 27305 mm
Le 108: 26 410 mm
Altezza 3 825 mm
Capacità ALe 801: 80 posti di seconda classe
Le 108:108 posti di seconda classe
ALe 940: 94 posti di seconda classe
Interperno 19 000 mm
Passo dei carrelli 3 000 mm
Massa in servizio ALe 801/940: 70 t
Le 108: 41 t
Rodiggio Bo'Bo'+2'2'+2'2'+Bo'Bo' (convoglio tipo)
Diametro ruote motrici 1 040 mm
Rapporto di trasmissione 28/56
Potenza oraria 1048 kW (su 4 motori per ciascuna delle due motrici)
Velocità massima omologata 140 km/h
Alimentazione kV CC

Le ALe 801 e ALe 940 sono un gruppo di elettromotrici ad azionamento reostatico italiane in servizio presso le FS, destinate al traffico suburbano e regionale, entrate in servizio nel 1976.

I convogli ALe 801/940 sono generalmente composti da quattro elementi: un'elettromotrice ALe 801, due rimorchiate Le 108 e un'elettromotrice ALe 940. La differenza tra le due elettromotrici è il bagagliaio da 8 metri quadrati, con portello di carico a serrandina, che sottrae 14 posti alla ALe 801.

La composizione standard di 4 elementi (ALe 801 + Le 108 + Le 108 + ALe 940) ha una lunghezza totale di 109,7 metri. Nel corso degli anni sono stati anche formati convogli da tre o cinque elementi (una o tre rimorchiate) oppure convogli costituiti esclusivamente da ALe 801 o ALe 940 più le rimorchiate.

La ferrovia concessa TFT ha acquistato tre complessi nel 2017 per l'utilizzo sulla sua rete sociale.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

ALe 801 nella livrea originaria, soprannominata "Fanta"

Rispetto alle precedenti ALe 803, di cui venne mantenuta a grandi linee la cassa per ragioni di costi (con il solo frontale leggermente più piatto), questi veicoli avevano solo due vestiboli anziché tre, cosa che contribuisce ad aumentare la capienza dei veicoli, per un totale di 390 posti a sedere (94+108+108+80) nella classica configurazione a quattro elementi.
Le porte di accesso erano scorrevoli, di concezione moderna, più sicure rispetto alle porte a doppia anta "a libro" usate sino ad allora, in quanto le parti mobili sono meno facilmente accessibili durante la salita.

La caratteristica peculiare di questi veicoli era la possibilità di unire più convogli, fino a tre gruppi per un totale di dodici veicoli. Questa caratteristica permise alle ALe 801/940 di essere usate sia come automotrici "pure" (a bassa capacità, ma con costi di servizio contenuti e con l'impiego di poco materiale rotabile), sia come treni a forte composizione da dodici casse per servizi in orari di punta, un formato abbastanza cospicuo anche per treni tradizionali.

Le carrozze di seconda serie erano state dotate di un apposito sistema di accoppiamento automatico, di tipo Scharfenberg Schaku, per velocizzare le operazioni di connessione e disconnessione.

L'utilizzo di più macchine unite permetteva di instradarle contemporaneamente su una tratta per poi dividerle in stazioni intermedie, riducendo drasticamente la traccia oraria del convoglio e aumentando di conseguenza la capienza della linea, senza però ridurre il numero di destinazioni.

Fin dai primi anni ottanta inoltre alcuni rimorchi furono spostati da un treno ad un altro realizzando così anche composizioni da 3 e da 5 elementi (rispettivamente da 282 e 498 posti) per meglio rispondere alle esigenze di certe linee, in particolare quelle piemontesi.

Non si trattava di veicoli innovativi, essendo ancora dotati di azionamento reostatico. In quel periodo cominciavano già ad affacciarsi con successo le locomotive a controllo elettronico a chopper, che inizialmente tuttavia si dimostrarono meno affidabili rispetto ai vecchi sistemi a fronte però di prestazioni molto più elevate, che alla lunga avrebbero superato in efficienza i vecchi mezzi a controllo reostatico. L'apparecchiatura elettromeccanica è posta in due vani del sottocassa.

Tra le automotrici monopiano, sono le più capienti per unità di lunghezza, grazie alla particolare disposizione degli interni, all'uso di panchette in similpelle imbottite invece dei tradizionali sedili, come per le Carrozze Vicinali Piano Ribassato, e soprattutto grazie al passo ultra-corto dei sedili: solo 1500 mm contro i tradizionali 1600.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto delle ALe 801, basato sulle di poco precedenti ALe 803 e ALe 601 nasce nel 1973, quando le Ferrovie dello Stato decidono di potenziare la flotta per il traffico suburbano e locale, aggiungendo un nuovo rotabile in grado di garantire una amplissima flessibilità di utilizzo, così da poter essere usato sia su tratte poco frequentate che su linee intensamente sfruttate.

Costruiti tra il 1975 e il 1979, i 25 convogli della prima serie presero servizio nel 1976.

Poiché le motrici furono le ultime ad essere realizzate, mentre le rimorchiate già giacevano nei depositi pronte all'entrata in servizio, si propose di metterle in pre-esercizio trainate da alcune E.424, usando le poche Le 803 consegnate come semipilota. L'esperimento, effettuato tra Bergamo, Cremona e Milano ebbe successo e rimase in servizio sino all'entrata in servizio delle ultime motrici.

Le prime assegnazioni sono state in Liguria, Veneto, Lombardia e Piemonte, seguite dalla cospicua dotazione della capitale, dove le ALe 801/940 venivano utilizzate sui servizi urbani in sostituzione della flotta di ALe 803, spostate in servizio a Napoli per l'uso sulla "Metropolitana FS", rafforzando la già cospicua dotazione napoletana.

Trasporto Ferroviario Toscano nel 2017 ha acquistato due complessi da Trenitalia per l'uso sulla propria rete. I complessi sono formati da 5 elementi anziché dai consueti 4 e hanno sostituito i convogli formati da E.624 o locomotive EBz trainanti vetture Corbellini ricostruite sui "treni degli studenti". Dal 2023 sembrano essere utilizzate in orari poco profittevoli o come materiale di riserva.[1]

Complesso di ALe 940 in servizio urbano a Roma nel 1998, alla stazione di Albano Laziale, sulla ferrovia dei Castelli (oggi Linea FL4 del servizio ferroviario regionale).

Modellismo[modifica | modifica wikitesto]

Le ALe 801/940 e relative rimorchiate sono state riprodotte in Scala H0 dalla A.C.M.E., Sono disponibili sia in livrea "Fanta" che in livrea XMPR.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

ALe 940-085 a Roma Termini, 2 giugno 2006
  • Le ALe 801/940 ricevettero una particolarissima ed inedita colorazione gialla (giallo Colorado) e arancione, al posto della precedente livrea rossa e sabbia rivestita dalle ALe 803. Questo guadagnò loro il soprannome Fanta, citando la popolare aranciata. Quando nei primi anni 2000 vennero sottoposte alla ripellicolatura e all'applicazione della Livrea unificata XMPR, in molte comunità di appassionati si diffuse il nomignolo Sprite, dato che i colori verde-blu-bianco ricordavano da vicino quelli della omonima gazzosa.
  • Sempre il colore giallo, portò a queste macchine il soprannome di Arancia meccanica, film uscito in quegli anni.
  • In un'operazione di revamping questi mezzi furono dotati di posacenere tra le coppie di sedili. Operazione che servì solo a dare un piccolo contenitore per rifiuti, dato che solo pochi mesi dopo sarebbe scattato il divieto di fumo su tutti i treni regionali.
  • Sono state le ultime elettromotrici progettate completamente dal Servizio Materiale e Trazione di Firenze. A partire dai "Treni G.A.I." del 1978, la progettazione delle elettromotrici verrà ripartita tra le FS e le aziende costruttrici.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ ForumFerrovie.Info • Leggi argomento - Elenco aggiornato: ALe 801, Le 108, ALe 940, su www.forumferrovie.info. URL consultato il 19 agosto 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Cornolò, Arrivano le ALe 801 e le ALe 940, in Italmodel Ferrovie, n. 200 (1977).
  • Giovanni Cornolò, Automotrici elettriche dalle origini al 1983, Duegi Editrice, 2011 (ristampa del 1983), pp. 249–260.
  • Attilio Di Iorio, ALe 801 e 940: le Fanta, in I Treni, n. 437, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, luglio 2020, pp. 24 ss, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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