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3,4-Diaminopiridina

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3,4-Diaminopiridina
Abbreviazioni
3,4-DAP
Nomi alternativi
Amifampridina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC5H7N3
Massa molecolare (u)109,13
Numero CAS54-96-6
Numero EINECS200-220-9
Codice ATCN07XX05
PubChem5918
DrugBankDBDB11640
SMILES
C1=CN=CC(=C1N)N
Proprietà chimico-fisiche
Costante di dissociazione acida (pKa) a 293,15 KpKaH1 = 9,14
pKaH2 = 0,49[5]
Solubilità in acqua12,2 ug/mL[3]
Coefficiente di ripartizione 1-ottanolo/acqua- 0,5[4]
Temperatura di fusione229 ± 2°C[2]
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossico a lungo termine irritante
pericolo
Frasi H300 - 311 - 315 - 319 - 330 - 335 [1]
Consigli P260 - 261 - 262 - 264 - 264+265 - 270 - 271 - 280 - 284 - 301+316 - 302+352 - 304+340 - 305+351+338 - 316 [1]

La 3,4-Diaminopiridina, o 3,4-DAP, è un composto chimico di formula C5H7 N3.[6] Sottoforma di sale fosfato, in condizioni standard si presenta come una polvere cristallina bianca.[7]

È stata scoperta per la prima volta in Scozia negli anni '70 e la sua efficacia clinica per i disturbi neuromuscolari, inclusa la sindrome miastenica di Lambert–Eaton (LEMS), è stata studiata negli anni '80.[8]

L'amifampridina fosfato è un sale stabile che funge da principio attivo di Firdapse, approvato dall'EMA, precedentemente commercializzato come Zenas.[9] Attualmente è utilizzato per il trattamento sintomatico di prima linea della LEMS nei pazienti adulti ed è idealmente somministrato sotto forma di compresse orali in dosi suddivise, tre o quattro volte al giorno.[8]

Firdapse è stato formalmente approvato dalla FDA degli Stati Uniti per il trattamento degli adulti con LEMS solo nel novembre del 2018.[8]

Caratteristiche strutturali e fisiche

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Esso è formalmente derivato dalla piridina per sostituzione nelle posizioni 3 e 4 con un gruppo amminico.[10][11] Si tratta di un composto d'ammonio quaternario. Il composto risulta:[8]

Caratteristiche strutturali[6]
N. di atomi esanti 8
N. di donatori di legami a idrogeno 2
N. di accettori di legami a idrogeno 3
Massa monoisotopica 109,063997236 u
Superficie polare 64,9 Ų

Reattività e caratteristiche chimiche

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Spettri analitici

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Farmacologia e tossicologia

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Farmacocinetica

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L'amifampridina somministrata per via orale viene assorbita rapidamente, raggiungendo il picco delle concentrazioni plasmatiche entro 0,6-1,3 ore. Una singola dose orale di 20 mg di amifampridina in individui a digiuno ha determinato picchi di concentrazioni plasmatiche (Cmax) compresei tra 16 e 137 ng/mL. Il volume di distribuzione si attesta medio-alto, mentre la clearance varia tra 149 e 214 L/h..[8]

La biodisponibilità è approssimativamente del 93-100%, basata sul recupero dell'amifampridina non metabolizzata (≈19%) e di un importante metabolita, la 3-N-acetil-amifampridina (≈74 - 81,7%), nelle urine. Il legame con le proteine plasmatiche si attesta pari a 25,3% (3,4-DAP) e 43,3% (metabolita).[8]

Il consumo di cibo riduce l'assorbimento e l'esposizione dell'amifampridina, diminuendo il tempo per raggiungere le concentrazioni massime (Tmax). Si stima che il consumo di cibo riduca in media la Cmax di circa il 44% e l'AUC di circa il 20%, basandosi su rapporti geometrici medi. L'esposizione sistemica all'amifampridina è influenzata dall'attività complessiva di acetilazione metabolica degli enzimi NAT e dal genotipo NAT2.[8]

Gli enzimi NAT sono altamente polimorfici, il che si traduce in fenotipi di acetilatori lenti (SA) e rapidi (RA) variabili. Gli acetilatori lenti sono più soggetti a una maggiore esposizione sistemica all'amifampridina e possono richiedere dosi più elevate per ottenere l'efficacia terapeutica.[8]

A seguito della somministrazione orale di 3,4-DAP viene eliminata entro le 24 ore. L'emivita media di eliminazione dell'amifampridina è di 3,6-4,2 ore, mentre per il metabolita 3-N-acetil amifampridina è di 4,1-4,8 ore.[8]

Farmacodinamica

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Il 3,4-DAP blocca i canali del potassio voltaggio-dipendenti,[7] prolungando il potenziale d'azione e aumentando le concentrazioni di calcio presinaptiche.[8] Il composto inoltre aumenta l'acetilcolina nelle fessure sinaptiche delle terminazioni nervose periferiche.[20]

Effetti del composto e usi clinici

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Con il nome di amifampridina secondo la denominazione comune internazionale (INN), è usato soprattutto come farmaco per il trattamento di alcune malattie muscolari rare:

Il dosaggio varia in base all'età e al peso.[7] Durante gli studi clinici il composto ha dimostrato di migliorare il potenziale d'azione muscolare composto (CMAP) e la funzione muscolare.[8]

Controindicazioni ed effetti collaterali

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L'utilizzo del composto è sconsigliato in pazienti che soffrono di convulsioni. Gli effetti collaterali includono:[7][24]

L'amifampridina è associata a un basso tasso di aumenti transitori degli enzimi sierici durante la terapia, ma non è stata collegata a casi di danno epatico acuto clinicamente evidente.[25]

Effetti acuti (DL50)
Organismo Via di somministrazione Dose Effetti
Topo ip[26] 20 mg/kg
sc[27] 35 mg/kg convulsioni
iv[28] 13 mg/kg convulsioni
Uccello selvatico orale[29] 75 mg/kg
  1. ^ a b https://echa.europa.eu/information-on-chemicals/cl-inventory-database/-/discli/details/91888
  2. ^ https://www.drugbank.ca/drugs/DB11640
  3. ^ https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/bioassay/1996#section=Data-Table
  4. ^ https://pubchem.ncbi.nlm.nih.gov/compound/Amifampridine
  5. ^ G.B. Barlin. J. Chem. Soc. 1964, 2150.
  6. ^ a b c (EN) PubChem, Amifampridine, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 7 maggio 2025.
  7. ^ a b c d e (EN) Catalyst Pharmaceuticals Inc., FIRDAPSE® (amifampridine) tablets for oral use (PDF), FDA, 2018.
  8. ^ a b c d e f g h i j k (EN) Amifampridine, su go.drugbank.com. URL consultato il 7 maggio 2025.
  9. ^ (EN) Firdapse (previously Zenas) | European Medicines Agency (EMA), su www.ema.europa.eu, 13 luglio 2018. URL consultato l'8 maggio 2025.
  10. ^ AAEM Quality Assurance Committee. American Association of Electrodiagnostic Medicine., Practice parameter for repetitive nerve stimulation and single fiber EMG evaluation of adults with suspected myasthena gravis or Lambert-Eaton myasthenic syndrome: summary statement, in Muscle Nerve, vol. 24, n. 9, 2001, pp. 1236-1238, DOI:10.1002/mus.1139, PMID 11494280.
  11. ^ Lundh H, Nilsson O, Rosen I, Johansson S., Practical aspects of 3,4-diaminopyridine treatment of the Lambert-Eaton myasthenic syndrome, in Acta Neurol Scand, vol. 88, n. 2, 1993, pp. 136-140, DOI:10.1111/j.1600-0404.1993.tb04205.x, PMID 8213058.
  12. ^ 3,4-Diaminopyridine - Optional[1H NMR] - Spectrum - SpectraBase, su spectrabase.com. URL consultato il 7 maggio 2025.
  13. ^ 3,4-Diaminopyridine - Optional[13C NMR] - Spectrum - SpectraBase, su spectrabase.com. URL consultato l'8 maggio 2025.
  14. ^ (EN) 3,4-Diaminopyridine - Optional[15N NMR] - Chemical Shifts - SpectraBase, su spectrabase.com. URL consultato l'8 maggio 2025.
  15. ^ Human Metabolome Database: Showing metabocard for 3,4-Diaminopyridine (HMDB0246022), su hmdb.ca. URL consultato l'8 maggio 2025.
  16. ^ 3,4-Diaminopyridine - Optional[UV-VIS] - Spectrum - SpectraBase, su spectrabase.com. URL consultato l'8 maggio 2025.
  17. ^ 3,4-Diaminopyridine - Optional[FTIR] - Spectrum - SpectraBase, su spectrabase.com. URL consultato l'8 maggio 2025.
  18. ^ 3,4-Diaminopyridine - Optional[ATR-IR] - Spectrum - SpectraBase, su spectrabase.com. URL consultato l'8 maggio 2025.
  19. ^ 3,4-Diaminopyridine - Optional[Raman] - Spectrum - SpectraBase, su spectrabase.com. URL consultato l'8 maggio 2025.
  20. ^ Amifampridine, National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases, 2012. URL consultato il 7 maggio 2025.
  21. ^ Quartel A, Turbeville S, Lounsbury D, Current therapy for Lambert-Eaton myasthenic syndrome: development of 3,4-diaminopyridine phosphate salt as first-line symptomatic treatment, in Curr Med Res Opin, vol. 26, n. 6, giugno 2010, pp. 1363-75, DOI:10.1185/03007991003745209, PMID 20377318.
  22. ^ Argov Z, Management of myasthenic conditions: nonimmune issues, in Curr. Opin. Neurol., vol. 22, n. 5, ottobre 2009, pp. 493-7, DOI:10.1097/WCO.0b013e32832f15fa, PMID 19593127.
  23. ^ Solari A, Uitdehaag B, Giuliani G, Pucci E, Taus C, Aminopyridines for symptomatic treatment in multiple sclerosis, in Cochrane Database Syst Rev, n. 4, 2002, pp. CD001330, DOI:10.1002/14651858.CD001330, PMID 12804404.
  24. ^ Diaminopyridine, Elsevier, 1º gennaio 2016, pp. 913, DOI:10.1016/b978-0-444-53717-1.00070-6, ISBN 978-0-444-53716-4. URL consultato l'8 maggio 2025.
  25. ^ Amifampridine, National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases, 2012. URL consultato l'8 maggio 2025.
  26. ^ Alfred Burger, Research Progress in Organic—Biological and Medicinal Chemistry. Volume I., in Journal of Medicinal Chemistry, vol. 8, n. 1, 1965-01, pp. 146–146, DOI:10.1021/jm00325a046. URL consultato l'8 maggio 2025.
  27. ^ C. — Titres Des Communications et Dbmonstrations: dont le texte est publiéA dans les:Archives Internationales de Pharmacodynamie et de Therapie, in Archives Internationales de Physiologie et de Biochimie, vol. 68, n. 3, 1960-01, pp. 540–540, DOI:10.3109/13813456009083570. URL consultato l'8 maggio 2025.
  28. ^ ANNALES PHARMACEUTIQUES FRANCAISES, Elsevier, 1962, pp. 26, ISBN 978-0-08-009654-4. URL consultato l'8 maggio 2025.
  29. ^ M. L. Menone, J. E. Aizpún de, Organochlorine Pesticides and PCBs in a Southern Atlantic Coastal Lagoon Watershed, Argentina, in Archives of Environmental Contamination and Toxicology, vol. 40, n. 3, 1º marzo 2001, pp. 355–362, DOI:10.1007/s002440010183. URL consultato l'8 maggio 2025.

Voci correlate

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Altri progetti

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