21º Reggimento genio guastatori

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21º Reggimento Genio Guastatori
Stemma 21º Reggimento Genio Guastatori
Descrizione generale
Attiva1937- oggi
NazioneBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Servizio Regio esercito
Esercito Italiano
TipoGenio
RuoloGuastatori
EquipaggiamentoLand Rover AR 90, Carro Pioniere "PIONIERPANZER", Carro Gittaponte "BIBER" , FD/175 - Apripista cingolato, FL/175 - Caricatore cingolato, JCB/426 - Caricatore ruotato, FE/20 - Escavatore cingolato, JCB 1CX/3CX - Terna ruotata
PatronoSanta Barbara
Anniversari24 giugno, battaglia del Piave, 1918,
4 dicembre, Santa Barbara
Patrona del Genio
DecorazioniMedaglia d'argento al Valore dell'Esercito Medaglia di bronzo al Valore dell'Esercito Medaglia d'Oro al merito civile Medaglia di bronzo al merito civile
Parte di
"8ª Brigata bersaglieri "Garibaldi""
Reparti dipendenti
  • Comando di reggimento
  • 1 compagnia Comando e supporto logistico
  • 1 Battaglione Guastatori
  • Alimentato da volontari in ferma prefissata
Comandanti
Comandante attualeCol.Umberto Curzio
Simboli
Fregio per berretto rigido
Fregio metallico Genio Guastatori
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Il 21º Reggimento Genio Guastatori è un reparto dell'Esercito Italiano con sede a Caserta,e la Compagnia Genio dislocata a Castrovillari (CS) dipende dalla 8ª Brigata bersaglieri "Garibaldi".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini del 21º Reggimento genio guastatori risalgono al 21º Reggimento genio, costituito a Trani il 1º ottobre 1937 e trasferito il 17 ottobre dello stesso anno in Africa settentrionale nel neo costituito XXI Corpo d'armata della Cirenaica.[1]

Dal 1º gennaio 1938 il reggimento, con sede a Bengasi, venne ordinato su tre Battaglioni misti. All'inizio del secondo conflitto mondiale divenne Centro di Mobilitazione e tramite il Deposito vennero costituiti reparti delle varie specialità impiegati con le Grandi Unità che operavano in Africa Settentrionale:

Nel corso del conflitto tali reparti diedero prova del loro valore, durante la Campagna del Nordafrica soprattutto in Cirenaica.

Il Centro di mobilitazione venne sciolto il 31 maggio 1941, mentre il 21º Reggimento genio venne invece sciolto nel novembre 1942 per eventi bellici.

Dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: 21º Battaglione genio pionieri "Timavo".

Il 1º gennaio 1953 veniva ricostituito a Trani un Battaglione del genio con la denominazione "XXI° Battaglione genio pionieri di Corpo d’Armata", posto alle dipendenze del X Comando Militare Territoriale di Napoli.[1]

Il 1º aprile 1962 una Compagnia del Battaglione veniva trasferita ad Oderzo, in provincia di Treviso, alle dipendenze della III Brigata Missili.

Il 19 gennaio 1963 l'intero battaglione veniva assegnato alla III Brigata Missili e trasferito da Trani a Vicenza, nella cui sede, il 31 maggio 1967, si ricongiungeva anche la Compagnia Genio Pionieri con sede ad Oderzo.[1]

Il 1º ottobre 1975 il Battaglione stanziato a Vicenza assumeva la denominazione di 21º Battaglione genio pionieri "Timavo" che ereditava le tradizioni e la bandiera di guerra del 21º Reggimento genio, assegnata con Decreto del 12 novembre 1976.

Il 1º febbraio 1979 il Battaglione venne sciolto e nello stesso anno lo Stato maggiore dell'Esercito, nel quadro di una più razionale distribuzione delle Unità del genio sul territorio nazionale ed anche per consentire interventi tempestivi in caso di pubbliche calamità nel Sud, dispose la costituzione, in data 1º febbraio 1979, presso la Caserma "G. Amico" di Caserta (caserma “G. Amico”), di un reparto del genio con la denominazione di "Battaglione genio pionieri per X° CMT" alle dipendenze del Comandante del genio della Regione Militare Meridionale.[1] Il 1º gennaio 1980 il battaglione assunse la denominazione di 21º Battaglione Genio Pionieri "Timavo" ereditandone la Bandiera di Guerra. Nella stessa giornata del 1º gennaio 1980 veniva creata, autonoma con sede in Vicenza, dal 21º Battaglione Genio Pionieri "Timavo", la Compagnia Genio Pionieri "Aquileia" che successivamente, nel dicembre 1983, veniva trasferita a Portogruaro rimanendo sempre autonoma nell'ambito della 3ª Brigata missili "Aquileia" e veniva poi soppressa il 31 gennaio 1991.

In seguito al sisma del 23 novembre 1980, il 21º Battaglione genio pionieri "Timavo" interveniva prontamente, in soccorso delle popolazioni colpite dal terremoto, nei Comuni di Avellino, Laviano, Castelfranci, Castelnuovo di Conza, Gragnano, Lioni, Lacedonia, Montoro Inferiore, Montoro Superiore, Napoli, Serino, Sant'Angelo dei Lombardi, San Michele di Serino, Santa Lucia di Serino, Solofra, Santomenna, Santo Stefano del Sole, Teora, considerati fra più disastrati, operando poi nelle province di Avellino, Napoli e Salerno fino al 31 maggio 1981. Per i soccorsi prestati in tale occasione la bandiera di guerra del battaglione veniva decorata, con decreto 15 dicembre 1981 di Medaglia di bronzo al valore dell'Esercito.

Con il ripristino del livello reggimentale nell'Esercito Italiano, il 21 settembre 1993 il battaglione veniva inquadrato nel ricostituito il 21º Reggimento genio pionieri.[1]

A decorrere dal 1º dicembre 1997 il Reggimento passava alle dipendenze del Comando Raggruppamento Genio in Udine, inserito nei Supporti delle Forze Operative Terrestri.[1]

Il occasione dell'alluvione di Sarno del maggio 1998 il reggimento fu il primo reparto ad accorrere nelle zone investite salvando vite umane ed alleviava i disagi e le sofferenze della popolazione colpite. Per l'opera prestata la bandiera del reggimento venne decorata di Medaglia di bronzo al merito civile.

Dal 13 novembre 1999 al 30 marzo 2000 il battaglione genio pionieri "Timavo", inquadrato nel 21º Reggimento genio pionieri, veniva impiegato per la prima volta nell'ambito dell'operazione "Joint Guardian" in Kosovo.[1]

Il 30 settembre 2000 il Reggimento veniva riconfigurato in Reggimento Genio Guastatori. Il 1º dicembre 2000, nel quadro del riordinamento delle Forze Operative Terrestri, il Reggimento è passato alle dipendenze della 8ª Brigata bersaglieri "Garibaldi".[1]

Dal 28 novembre 2000 al 28 marzo 2001 e dal 30 luglio 2001 al 1º dicembre 2001 il Battaglione genio guastatori è stato nuovamente impiegato in Kosovo nell'operazione Joint Guardian, operazione nella quale sarebbe stato impiegato anche da dicembre 2004 a giugno 2005.[1]

Da gennaio 2003 a maggio 2003 il Battaglione genio ha preso parte all'operazione "ISAF" in Afghanistan, dove da febbraio 2003 a giugno 2003 è stato impegnato anche un Plotone EOD per l'Operazione Nibbio svolta nell'ambito dell'operazione Enduring Freedom.

Il 21º Reggimento genio guastatori ha partecipato all'Operazione Antica Babilonia in Iraq da giugno ad ottobre 2003, operando bella zona di Nasiriyah dal 26 giugno 2003 al 7 ottobre 2003. Per aver contribuito in maniera determinante al successo della missione la bandiera del reggimento è stata decorata di Megaglia d'argento al valor militare con decreto 13 aprile 2006. Dal dicembre 2004 ad aprile 2005, ed una Compagnia genio dal maggio 2006 a novembre 2006 il reggimento è stato nuovamente impiegato in Iraq nell'ambito dell'Operazione Antica Babilonia.[1]

Nel territorio italiano il personale del 21º Reggimento ha partecipato tra il 2000 e il 2005 alle complesse operazioni di bonifica da ordigni esplosivi e da residuati bellici nei territori delle Regioni Campania, Basilicata, Molise, Calabria e Puglia, meritando per l'opera svolta la Medaglia d'oro al valor civile e all'Operazione Strade Pulite nel febbraio 2010.[2]

Nel febbraio 2012, aliquote di personale e mezzi del 21º Reggimento genio guastatori sono stati mobilitati per l'emergenza maltempo e sono intervenuti con pale caricatrici di grande capacità per ripristinare la viabilità nelle province di Potenza (Potenza, Melfi, Lagonegro e Forenza), Benevento (Castelfranco in Miscano), Avellino (San Sossio Baronia), Caserta (San Gregorio Matese e zona Miralago), Frosinone (Frosinone, Sora, Ceccano, Ferentino e Arnara) alleviando i disagi delle popolazioni.[3][4]

Fregio dell'Arma del genio dell'Esercito Italiano

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

  • Comando di reggimento;
    • Compagnia Comando e Supporto Logistico
  • Battaglione Genio guastatori (articolato in 5 compagnie);
    • 1ª Compagnia Guastatori
    • 2ª Compagnia Guastatori
    • 3ª Compagnia Guastatori
    • Compagnia Genio Guastatori (Castrovillari)
    • Compagnia Supporto allo schieramento

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Nella sua storia il 21º Reggimento genio guastatori ha meritato le seguenti onorificenze alla bandiera:

Alla bandiera[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor dell'esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«Reggimento Genio inserito nella Joint Task Force - IRAQ nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia", partecipava per circa quattro mesi a tutte le attività operative connesse con la fase iniziale e più delicata della crisi irachena post-conflitto. Per tutto il periodo di permanenza gli Ufficiali, i Sottufficiali ed i Graduati del 21º Reggimento operavano con impegno eccezionale, senza sosta e riposo, profondendo le migliori energie fisiche, morali, intellettuali e professionali per soddisfare le più disparate e complesse attività operative e per alleviare le sofferenze della popolazione. Nonostante la situazione di generale pericolo e di grande incertezza, caratterizzata da condizioni ambientali e climatiche proibitive, nonché l'accesa contrapposizione tra il potere politico-religioso ed il potere tribale, il Reggimento, con consapevole coraggio, sovrumano impegno e straordinario spirito di sacrificio ed in maniera continua ed eccezionalmente incisiva si adoperava per assicurare il successo alla missione. In tale contesto, gli uomini del 21º Reggimento, dotati di elevata professionalità e non comune senso di responsabilità, si rivelavano determinati nei confronti dei prevaricatori e degli ingiusti e generosi con i deboli ed i bisognosi, mantenendo una equidistanza rigorosa e riconosciuta tra i diversi poteri contrapposti. Gli uomini del 21º Reggimento consapevoli dell'importanza delle funzioni che gli erano state attribuite e ricchi di esperienze per le pregresse partecipazioni ad altre operazioni fuori area, svolgevano con ferma determinazione, costante impegno, eccezionale serenità, incondizionata disponibilità tutte le complesse e diversificate attività connesse con il ripristino delle normali condizioni di vita. In particolare, conducevano, con elevatissimo coraggio, altissimo sprezzo del pericolo e magnifico senso del dovere, interventi importantissimi per la ricerca e bonifica di mine ed ordigni esplosivi, e realizzavano, con incessante ed encomiabile impegno, significative opere per consentire il ripristino delle infrastrutture essenziali, riportando così in tutta la provincia di Dhi Qar condizioni di sicurezza e vivibilità e consolidando fortemente il processo di ricostruzione dell'Iraq. Reggimento genio solido, straordinariamente motivato in ogni suo componente e risoluto nelle azioni, che ha contribuito in maniera determinante al successo delle operazioni in Iraq e che ha fortemente elevato il prestigio dell'Italia nel contesto internazionale.[5]»
— Nasiriyah (Iraq), 26 giugno 2003 - 7 ottobre 2003
— Decreto 13 aprile 2006
Medaglia di bronzo al valore dell'Esercito - nastrino per uniforme ordinaria
«Al verificarsi del sisma del 23 novembre 1980 interveniva prontamente nei Comuni di Avellino, Laviano, Castelfranci, Castelnuovo di Conza, Gragnano, Lioni, Lacedonia, Montoro Inferiore, Montoro Superiore, Napoli, Serino, Sant'Angelo dei Lombardi, San Michele di Serino, Santa Lucia di Serino, Solfora, Santomenna, Santo Stefano del Sole, Teora, considerati fra più disastrati. L'efficacia della sua opera, improntata a perizia tecnica, capacità organizzativa, altissimo senso del dovere e singolare coraggio nell'attuazione di rischiosi lavori di scavo e di demolizione con l'impiego di mezzi speciali in dotazione, consentiva di salvare dalle macerie novantadue persone, estrarre ed inumare oltre cento salme. Quadri e giovani di leva, chiamati ad operare nella fase "calda" della emergenza, in condizioni ambientali rese difficili dalle avversità atmosferiche e dall'incombente pericolo di crolli, dal 23 novembre 1980 al 31 maggio 1981 non si concedevano sosta per sgomberare macerie, ripristinare viabilità, riattivare i principali servizi di urbanizzazione, allestire aree di sedime per tendopoli e prefabbricati, gittare due ponti Bailey. Esempio di alte virtù civili e militari, di elevate capacità tecniche e di generoso e coraggioso altruismo, che riscuoteva il vivo apprezzamento delle Autorità civili e profondi sentimenti di riconoscenza, di stima e di affetto da parte delle popolazioni soccorse.»
— Province di Avellino, Napoli, Salerno, 23 novembre 1980 - 31 maggio 1981 (al 21º Battaglione genio pionieri "Timavo")
— Decreto 15 dicembre 1981
Medaglia d'Oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Nel solco di una consolidata tradizione di soccorso in favore delle popolazioni in difficoltà, il personale del 21º Reggimento partecipava alle complesse operazioni di bonifica da ordigni esplosivi e da residuati bellici, effettuate nei territori delle Regioni Campania, Basilicata, Molise, Calabri e Puglia. Gli innumerevoli interventi compiuti con elevato rischio della vita, spirito di sacrificio e abnegazione, eccezionale perizia e spiccata professionalità, accrescevano il patrimonio delle virtù civiche proprie dell'Esercito italiano, suscitando ancora una volta l'ammirata e unanime riconoscenza del paese.»
— Territorio Nazionale, 2000 - 2005
Medaglia di bronzo al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Primo ad accorrere nelle zone investite da un eccezionale movimento franoso, si adoperava, con grande spirito di abnegazione e singolare perizia, per limitare i danni provocati dal susseguirsi violento della calamità. Con accurato utilizzo di uomini e mezzi salvava vite umane, alleviava i disagi e le sofferenze della popolazione e si prodigava per il graduale ripristino delle condizioni di normalità.»
— 5 Maggio 1998 - Sarno, Siano, Bracigliano (SA)

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Scudo[modifica | modifica wikitesto]

Partito semitroncato: nel primo d'azzurro, ad una torre d'argento, aperta, finestrata e murata di nero, fondata su campagna di verde e cimata da un colle dello stesso, sostenente un drago al naturale, tenente con la branca destra una testa di toro pure al naturale (stemma cittadino della Città di Trani, luogo in cui fu costituito il Reggimento); nel secondo di rosso, alla croce d'argento; nel terzo d'azzurro, al silfio d'oro reciso.

Ornamenti[modifica | modifica wikitesto]

Lo scudo è sormontato dalla corona turrita d'oro, accompagnata sotto da un nastro annodato nella corona, scendente e svolazzante in sbarra e in banda al lato dello scudo, rappresentativo della ricompensa al Valore. Sotto lo scudo su lista bifida d'oro, svolazzante, con la concavità rivolta verso l'alto, il motto "Tutto osare".

Armi e mezzi in dotazione[modifica | modifica wikitesto]

AR 90
Carro pioniere "Pionierpanzer"
Carro gittaponte "Biber"

Armamento[modifica | modifica wikitesto]

Mezzi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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