1,2-dicloroetilene

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1,2-dicloroetilene
isomeri cis e trans
isomeri cis e trans
isomero cis
isomero cis
isomero trans
isomero trans
Nome IUPAC
1,2-dicloroetene
Abbreviazioni
1,2-DCE[1]
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC2H2Cl2
Massa molecolare (u)96,95
Aspettoliquido incolore
Numero CAS156-59-2
Numero EINECS208-750-2
PubChem10900
SMILES
C(=CCl)Cl
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)cis: 1,28 g/cm³
trans: 1,26 g/cm³
Temperatura di fusionecis: −81 °C
trans: −81 °C
Temperatura di ebollizionecis: 60,3 °C
trans: 47,5 °C
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
infiammabile irritante
pericolo
Frasi H225 - 332 - 412
Consigli P210 - 273 [2]

L'1,2-dicloroetilene (o dielina[3] o, più modernamente, 1,2-dicloroetene) è il nome cumulativo di una coppia di alogenoalcheni[4] aventi formula molecolare C2H2Cl2 e formula semistrutturale Cl-CH=CH-Cl. A questa formula riassuntiva corrispondono due isomeri geometrici, con strutture differenti: l'isomero cis (o Z) e quello trans (o E). Il cis-1,2-dicloroetene ha numero CAS 156-59-2, il trans-1,2-dicloroetene ha il numero 156-60-5 e alla miscela dei due isomeri è stato assegnato il numero 540-59-0.

Entrambi gli isomeri a temperatura ambiente sono liquidi incolori, volatili e infiammabili, dall'odore dolciastro simile al cloroformio, ma un po' acre.[5][6]

A differenza del cloruro di vinile e dell'1,1-dicloroetene, nessuno dei due isomeri dell'1,2-dicloroetene polimerizza.

Viene utilizzato come solvente.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Da non confondere con l'1,2-dicloroetano, per il quale viene usata la stessa abbreviazione.
  2. ^ Sigma Aldrich; rev. del 23.12.2011 (cis) e del 16.11.2012 (trans).
  3. ^ Schimmel.
  4. ^ R. Fusco, G. Bianchetti e V. Rosnati, 6.5.4. Alogenoalcheni, in CHIMICA ORGANICA, volume primo, L. G. Guadagni, 1974, p. 501.
  5. ^ (EN) PubChem, 1,2-Dichloroethylene, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 3 agosto 2022.
  6. ^ GESTIS-Stoffdatenbank, su gestis.dguv.de. URL consultato il 3 agosto 2022.
  7. ^ Turco, p. 303.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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