Živinbudas

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Živinbudas (... – ...; fl. XIII secolo) era uno dei cinque duchi lituani anziani citati in un trattato del 1219 stipulato con la Galizia-Volinia[1] È presumibilmente vissuto fino a poco prima che si costituisse il Ducato di Lituania, intorno al 1230.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il ruolo di Živinbudas nella formazione dello Stato lituano[modifica | modifica wikitesto]

Il trattato in cui Živinbudas viene nominato elenca un totale di 21 duchi, cinque dei quali sono anziani o di rango superiore. Poiché egli è indicato per primo nell'elenco, si presume che fosse il più importante se non la guida suprema della Lituania.[2][3] La questione assume rilevanza se si pensa agli studiosi che hanno cercato di individuare una data esatta o quantomeno plausibile in cui i Balti si associarono e diedero vita ad un proto-stato. Nel documento si afferma che Živinbudas assunse un ruolo centrale in Lituania a seguito della morte di Stekšys.[4]

Le famiglie citate nel trattato sono quelle di Živinbudas, dei fratelli Daujotas e Viligaila e i figli di Ringaudas (ovvero Dausprungas e Mindaugas).[5] Non vi è traccia del duca in altre fonti e la menzione nel trattato è l'unica informazione disponibile su di lui. Alcuni storici sostengono fosse antenato di Traidenis, Granduca di Lituania dal 1270 al 1282.[5] Questa supposizione nasce probabilmente dall'influenza delle leggende sui Polemonidi, rese popolari da finte genealogie del XVI secolo che collegavano un mitico Palemon, un principe di Venezia stabilitosi in Lituania nel X secolo,[6] ai Gediminidi, una dinastia davvero esistita che si trovava già nel baltico.[7]

Le cronache russe di Gustinskaya citano Živibundas prima dell'anno 1218.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ivan Katchanovski; Zenon E. Kohut; Bohdan Y. Nebesio; Myroslav Yurkevich, Historical Dictionary of Ukraine (ed. 2), Scarecrow Press, 2013, ISBN 978-08-10-87847-1, p. 47.
  2. ^ (EN) Zigmantas Kiaupa; Jūratė Kiaupienė; Albinas Kunevičius, "Establishment of the State", The History of Lithuania Before 1795, Vilnius: Istituto di Storia Lituana, 2000, ISBN 9986-810-13-2, pp. 50-51.
  3. ^ (EN) Rūta Janonienė; Tojana Račiūnaitė; Marius Iršėnas; Adomas Butrimas, The Lithuanian Millenium: Art, Culture and History, VDA leidykla, 2015, ISBN 978-60-94-47097-4, p. 45.
  4. ^ (EN) Doloresa Baltrušienė, Pažintis su Lietuva, Kraštotvarka, 1999, p. 15.
  5. ^ a b (EN) S.C. Rowell, Lithuania Ascending: A Pagan Empire Within East-Central Europe, 1295-1345, Cambridge University Press, 1994, ISBN 978-05-21-45011-9, p. 50.
  6. ^ (EN) Linas Eriksonas, National Heroes and National Identities: Scotland, Norway and Lithuania, Peter Lang, 2004, ISBN 978-90-52-01200-1, p. 250.: "o sfuggito da Roma ai tempi di Nerone per poi raggiungere il Mar Nero e, infine, la Lituania".
  7. ^ Ad esempio, un albero genealogico del XVI secolo è quello indicato dalla Cronaca di Bychowiec, come suggerisce: (EN) William Urban, The Baltic Crusade (II ed.), Chicago, Illinois: Lithuanian Research and Studies Center, 1994, ISBN 0-929700-10-4, p. 344.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]