Šatrijos Ragana

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Šatrijos Ragana

Šatrijos Ragana, pseudonimo di Marija Pečkauskaitė, in polacco Maria Pieczkowska (Rietavas, 8 marzo 1877Židikai, 24 luglio 1930), è stata una scrittrice, educatrice e umanista lituana.

Le sue opere di maggior successo sono state Sename dvare (in italiano "Nella vecchia tenuta", 1922) e Irkos tragedija (in italiano "Tragedia di Irka").

Nata a Rietavas, nel governatorato di Kovno, da una famiglia di piccoli nobili lituani, Pečkauskaitė è cresciuta nella cultura polacca. Tuttavia fece amicizia con i contadini lituani locali e, influenzata dal suo tutore Povilas Višinskis, si unì alla Risveglio nazionale lituano[1]. A causa della salute cagionevole e delle tasse scolastiche costose, Pečkauskaitė non riuscì a diplomarsi al ginnasio di San Pietroburgo e dovette completare i suoi studi privatamente nella tenuta Labūnava, vicino a Užventis[2].

Višinskis tradusse le sue prime opere in lituano visto che furono scritte in polacco, e pubblicate su periodici lituani liberali, come Varpas e Ūkininkas[2]. Tuttavia Pečkauskaitė non era d'accordo con il loro programma e rivolse i suoi scritto al giornale filo-cattolico Tėvynės sargas e altri simili[1]. Dopo la morte del padre nel 1898 la famiglia si trasferì a Šiauliai poiché la vecchia tenuta dovette essere venduta per debiti[2]. Nel 1905 ricevette una borsa di studio dalla Žiburėlis, fondata da Gabrielė Petkevičaitė-Bitė, per studiare pedagogia all'Università di Zurigo e all'Università di Friburgo[1]. Durante gli studi ha incontrato Friedrich Wilhelm Foerster e rimase molto colpita dalle sue opinioni sull'istruzione; in seguito tradusse molte delle sue opere in lituano[2]. Dopo il ritorno in Lituania nel 1907, Pečkauskaitė soggiornò brevemente a Šaukotas e Vilnius[3]. Ha partecipato al primo Congresso delle donne lituane e ne è stata eletta vicepresidente[4]. Nel 1909 fu assunta dalla società Žiburys come insegnante nel ginnasio femminile a Marijampolė. Nel 1915 si trasferì a Židikai dove trascorse il resto della sua vita lavorando come insegnante. Fu coinvolta attivamente nella vita culturale della città, promuovendo l'astemia, organizzando un coro giovanile e altre opere di beneficenza[5]. Per i suoi successi in pedagogia, Pečkauskaitė ricevette la laurea honoris causa dall'Università Vitoldo Magno nel 1928[2]. Morì a Židikai nel 1930.

Pečkauskaitė debuttò nel 1896 con il racconto Margi paveikslėliai (Immagini Eterogenee). Le sue opere riflettono i cambiamenti sociali del suo tempo: dalle tenute ai villaggi, dagli ex nobili ai contadini, dalla cultura polacca a quella lituana[1]. Tutti i suoi personaggi sono individui forti e romantici che vivono secondo ideali cristiani. Spesso si sacrificano altruisticamente a beneficio della società come ad esempio Viktutė, un personaggio che sacrifica la sua carriera artistica per lavorare come insegnante in una piccola città[6] oppure un ragazzo di villaggio di Vincas Stonis (1906) che rileva con successo la fattoria di suo padre e lo convince persino a tornare dall'America[7]. Pečkauskaitė fu una delle prime scrittrici lituane a creare personaggi profondi e complessi, analizzandone non solo la psicologia ma anche la spiritualità[8] .

Il suo romanzo più acclamato dalla critica, Sename dvare, è in qualche modo autobiografico e descrive la famiglia di un proprietario terriero samogita. I proprietari terrieri e padronali, a differenza degli scritti di Žemaitė o Lazdynų Pelėda, non sono le fonti dell'ingiustizia sociale, ma uno degli ultimi avamposti rimasti della vecchia cultura, idee e valori[8]. Attraverso la raffigurazione di Mamatė (diminutivo di “madre”) l'autrice esprime la consapevolezza che la vita fisica è temporanea e aspira all'esistenza metafisica permanente (la morte)[7]. Come in altre opere, le parti ispirate alla sua prima infanzia sono particolarmente luminose e calde, colorate da ricordi amorevoli di sogni e aspirazioni e tendono all'impressionismo[7]. Al contrario, il racconto Irkos tragedija descrive il doloroso scontro del mondo innocente di una giovane ragazza con la dura realtà e il fallimento familiare[1].

  1. ^ a b c d e Juozas Kapočius, Pečkauskaitė, Marija, in Encyclopedia Lituanica[collegamento interrotto], IV, Boston, Massachusetts, Simas Sužiedėlis, 1970–1978, pp. 216–217.
  2. ^ a b c d e Šatrijos Ragana, in Mokslininkų sąjungos institutas, Classic Lithuanian Literature Anthology.
  3. ^ (LT) Danutė Mukienė, Šatrijos Ragana, in Žemaičių dailės muziejus, 12 luglio 2004- (archiviato dall'url originale il 22 aprile 2007).
  4. ^ (LT) Virginija Jurėnienė, I–asis ir II–asis moterų suvažiavimai: Lietuvos moterų judėjimo siekiai ir išdavos, in Kauno istorijos metraštis, vol. 6, n. 17, 2005, p. 123, ISSN 2335-8734 (WC · ACNP).
  5. ^ (LT) Vytautas Vaidila, Teologinės žmogaus gyvenimo prasmės paieška rašytojos Marijos Pečkauskaitės Šatrijos Raganos gyvenime ir kūryboje, in LKMA Metraštis, XXVI (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2008).
  6. ^ Suzanne LaFont, Women in Transition: Voices from Lithuania, illustrata, SUNY Press, 1998, p. 33, ISBN 0-7914-3811-2.
  7. ^ a b c (LT) Janina Žėkaitė, Šatrijos Ragana, in Lietuvių literatūros enciklopedija, Vilnius, Lietuvių literatūros ir tautosakos institutas, 2001, ISBN 9986-513-95-2. URL consultato il 9 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2012).
  8. ^ a b Šatrijos Ragana. Sename dvare, in Mokslininkų sąjungos institutas, Classic Lithuanian Literature Anthology.

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