Şehzade Mehmed Şerafeddin

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Şehzade Şerafeddin
Şehzade dell'Impero ottomano
Nome completoŞehzade Mehmed Şerafeddin
TrattamentoSua Altezza Imperiale
NascitaIstanbul, 19 maggio 1904
MorteBeirut, 1966
Luogo di sepolturaMonastero di Solimano, Damasco, Siria
DinastiaCasa di Osman
PadreŞehzade Selim Süleyman
MadreAyşe Tarzıter Hanım
ConiugiHatice Şükriye Sultan
Semahet Hanım
FigliBezmiâlem Mübeccel Sultan
ReligioneIslam sunnita

Şehzade Mehmed Şerafeddin Efendi (turco ottomano: شهزادہ محمد شرف الدین; Istanbul, 19 maggio 1904Beirut, 1966) è stato un principe ottomano, figlio di Şehzade Selim Süleyman e nipote del sultano Abdülmecid I.

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Şehzade Mehmed Şerafeddin nacque il 19 maggio 1904 a Istanbul, nel Palazzo Feriye. Suo padre era Şehzade Selim Süleyman, figlio del sultano ottomano Abdülmecid I e di una delle sue consorti, Serfiraz Hanim. Sua madre era la quarta consorte del padre, Ayşe Tarzıter Hanım. Aveva una sorella maggiore, Emine Naciye Sultan, e un fratellastro paterno maggiore, Şehzade Mehmed Abdülhalim[1][2][3].

Istruzione e carriera[modifica | modifica wikitesto]

Şerafeddin si formò al Padiglione Ihlamur, un istituto militare creato da suo cognato Ismail Enver, Ministro della Guerra, che voleva che i principi ricevessero una formazione militare. Oltre all'addestramento, veniva insegnata letteratura, storia, religione, matematica e geometria.

Şerafeddin frequentò poi l'Accademia militare teresiana di Vienna, istituita nel 1751 dall'Imperatrice Maria Teresa, insieme a Şehzade Ömer Faruk, figlio del califfo Abdülmecid II. Tuttavia, Ismail Enver riteneva che l'accedemia viennese formasse solo ufficiali "decorativi" e li trasferì a Postdam, in Prussia (attuale Germania), dove avevano già studiato altri principi ottomani, ritenendo la formazione prussiana più efficace. Tornò in patria dopo il diploma.

Fra il 1918 e il 1922 presto servizio attivo nell'esercito ottomano come sottotenente di fanteria[4][5].

Esilio e morte[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1924 la dinastia ottomana venne esiliata. Şerafeddin e la sua famiglia vissero prima a Parigi, poi a Il Cairo e infine a Beirut, in Libano. Morì a Beirut nel 1966 e venne sepolto nel cimitero del Monastero di Solimano a Damasco, in Siria[6][7].

Famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Şerafeddin ebbe due consorti:[8]

  • Hatice Şükriye Sultan. Figlia di Şehzade Yusuf Izzeddin e nipote del sultano Abdülaziz, si sposarono il 14 novembre 1923 nella Villa Nişantaşı. Non ebbero figli e divorziarono nel 1927. Lei in seguito si risposò altre due volte[9].
  • Semahet Hanım. Nata l'8 ottobre 1911 a Beirut, in Libano, si sposarono nel 1928. Da lei ebbe l'unica figlia. Seguì il marito in esilio, ma divorziarono nel 1956. Morì nel 1973[7][10].

Figlia[modifica | modifica wikitesto]

Şerafeddin ebbe una sola figlia:[8]

  • Bezmiâlem Mübeccel Sultan (10 maggio 1929 - 1 luglio 1993) - con Semahet Hanım. Nata a Beirut, morì a Istanbul e venne sepolta nel cimitero Zincirlikuyu. Sposò Ihlan Baransel (1924 - 24 aprile 1997) nel dicembre 1954, a Istanbul. Ebbe un figlio:
    • Sultanzade Cengiz Baransel (n. 1965). Sposò Shenay Küçük ed ebbe un figlio:
      • Kaan Baransel (n. 1994)

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Şerafeddin venne insignito delle seguenti onorificenze:[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Kocu, Reşad Ekrem; Sağlam, Osman Ferid (1912). Musavver nevsâl-i Osmanî . p. 63.
  2. ^ Milanlioğlu 2011, p. 7-13
  3. ^ Adra, Jamil (2005). Genealogia della famiglia imperiale ottomana 2005. p. 13.
  4. ^ Bardakçı, Murat (2017). Neslishah: The Last Ottoman Princess. Oxford University Press. ISBN 978-9-774-16837-6.
  5. ^ a b Salnâme-i Devlet-i Âliyye-i Osmanîyye, 1333-1334 Sene-i Maliye, 68. Sene. Hilal Matbaası. 1918. pp. 68–69.
  6. ^ Milanlıoğlu 2011, p. 126 n. 18.
  7. ^ a b Milanlıoğlu 2011, p. 13 n. 55.
  8. ^ a b Adra, Jamil (2005). Genealogy of the Imperial Ottoman Family 2005. p. 13.
  9. ^ Ünlü, Hasan (2019). Veliahd Yusuf İzzeddin Efendi (1857-1916) (Thesis). Mimar Sinan Fine Art University Institute of Social Sciences. pp. 23–24.
  10. ^ Vâsıb, Ali; Osmanoğlu, Osman Selaheddin (2004). Bir şehzadenin hâtırâtı: vatan ve menfâda gördüklerim ve işittiklerim. Yapı Kredi Yayınları. YKY. p. 319. ISBN 978-975-08-0878-4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]