Şehzade Bayezid (figlio di Solimano il Magnifico)
Şehzade Bayezid | |
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Pretendente al trono ottomano principe ottomano | |
In carica | 1559 – 25 settembre 1561 |
Altri titoli | Şehzade dell'Impero ottomano |
Nascita | Costantinopoli, 1527 |
Morte | Qazvin, 25 settembre 1561 |
Sepoltura | Türbe Melik-i Acem |
Luogo di sepoltura | Sivas |
Dinastia | Casa di Osman |
Padre | Solimano il Magnifico |
Madre | Hürrem Sultan |
Figli | Şehzade Orhan Şehzade Osman Mihrümah Sultan Şehzade Abdullah Hatice Sultan Şehzade Mahmud Ayşe Sultan Hanzade Sultan Şehzade Mehmed Şehzade Murad Şehzade Fülan |
Religione | Islam sunnita |
Şehzade Bayezid (Costantinopoli, 1527 – Qazvin, 25 settembre 1561) è stato un principe ottomano, figlio di Solimano il Magnifico e Hürrem Sultan, che tentò l'ascesa al trono dell'Impero ottomano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Bayezid era figlio di Solimano I (1494–1566), noto come il Magnifico, e della sua favorita e successivamente moglie legale, Hürrem Sultan.
Come d'uso nella corte, i principi ottomani venivano nominati a governare delle province dell'impero allo scopo di fare esperienza. Bayezid divenne governatore in una provincia dell'anatolica (sanjak). Successivamente, durante la dodicesima campagna di suo padre a Nakhchivan, parte del moderno Azerbaijan, nel 1553, gli fu assegnato il governo di Edirne, la capitale ottomana nella zona europea, per controllare Rumelia, territorio europeo dell'impero durante l'assenza del padre. Nel corso della campagna, il fratello maggiore di Bayezid, Şehzade Mustafa, venne ucciso per ordine del sultano. La notizia dell'esecuzione causò agitazione in tutte le parti dell'impero e un impostore, sostenendo di essere il Mustafa ucciso, si ribellò contro Solimano in Rumelia. Anche se la rivolta venne sedata da un visir, Solimano sospettò che suo figlio Bayezid era stato volutamente lento a reagire.[1]
Ribellione[modifica | modifica wikitesto]
Solimano aveva cinque figli. Il suo secondogenito Mehmed era morto dieci anni prima nel 1543. Dopo la condanna a morte di Mustafa (1553), che doveva essere l'erede al trono e la morte di Şehzade Cihangir, il fratello più giovane, da sempre in cattiva salute, solo due principi erano potenzialmente aspiranti al trono: Selim, il futuro Selim II, e Bayezid. Selim era il governatore di Manisa e Bayezid quello di Kütahya, due città site pressoché alla stessa distanza da Costantinopoli, la capitale.
Solimano aveva intorno a sessant'anni, e la competizione dei due fratelli per l'ascesa al trono era evidente. Solimano rimproverò i suoi figli e decise di cambiare le loro sedi. Selim venne assegnato a governare Konya e Bayezid fu destinato ad Amasya, entrambe le province essendo questa volta più lontane da Costantinopoli, ma ancora equidistanti. Selim si affrettò ad obbedire e prontamente si trasferì a Konya, ma con grande costernazione di suo padre, Bayezid obbedì solo dopo molte esitazioni, perché Amasya era il territorio governato dal suo fratello ucciso Mustafa, ed egli prese ciò come un'umiliazione. Irritato, Solimano accusò Bayezid di essere un ribelle e sostenne suo figlio maggiore Selim contro il disobbediente Bayezid. Selim in collaborazione con Sokollu Mehmed Pascià, il futuro gran visir, sconfisse il fratello in una battaglia nei pressi di Konya il 31 maggio, 1559.
Dopo la ribellione[modifica | modifica wikitesto]
Bayezid ritornò ad Amasya e fuggì rifugiandosi presso l'impero persiano con i suoi figli ed un piccolo esercito. Secondo lo storico Murat Bardakçı, Sokullu Mehmet Pasha inviò un esercito ad inseguire Bayazıt, esercito che venne sconfitto dalle forze di Bayazıt.[2] Anche se lo scià Tahmasp I inizialmente accolse Bayezid, in seguito lo imprigionò su richiesta del sultano Solimano. Sia Solimano sia Selim inviarono una missione in Persia per convincere lo Scià a mettere a morte Bayezid. Infine, il 25 settembre 1561, Bayezid e i suoi quattro figli vennero giustiziati in Persia da un boia ottomano. Venne sepolto a Sivas, nel mausoleo Melik-i Acem.[3]
Famiglia[modifica | modifica wikitesto]
Bayezid aveva almeno undici figli, sette maschi e quattro femmine. I registri della borsa indicano che erano tutti fratellastri, ad eccezione di Şehzade Osman e Şehzade Mahmud. Non si conosce il nome di nessuna delle sue concubine[4]
Figli[modifica | modifica wikitesto]
Tutti i figli maschi di Bayezid ancora vivi nel 1561 furono giustiziati col padre per ordine del nonno, Solimano il Magnifico.
I figli noti di Bayezid sono:
- Şehzade Orhan (1543, Kütahya - 25 settembre 1561, Qazvin). Descritto come "sorprendentemente bello", fu istruito da Abdhurrahman El-Gubari e Lala Çandarlızade Halil Bey. Fu governatore di Çorum fra il 1558 e il 1559.
- Şehzade Osman (1545, Kütahya - fra il 1553 e il 1560). Governatore di Karahişâr-ı Şarkî e Canik.
- Şehzade Abdüllah (1548, Kütahya, - 25 settembre 1561, Qazvin).
- Şehzade Mahmud (1552, Kütahya, - 25 settembre 1561, Qazvin). Governatore di Canik.
- Şehzade Mehmed (1558, Amasya - 25 settembre 1561, Qazvin).
- Şehzade Murad (? - prima del 1561).
- Şehzade Fülan (1561, Amasya - ottobre 1561, Bursa). Ancora neonato, venne giustiziato per ordine di Solimano il Magnifico.
Figlie[modifica | modifica wikitesto]
Bayezid aveva almeno quattro figlie:
- Mihrümah Sultan (Kütahya, 1547 - Lûristân, 1602). Sposò Damat Müzaffer Pasha (morto nel 1593), governatore di Bagdad, Şehr-i Zor, Kıbrıs, Lûristân. Ebbe due figli e una figlia: Sultanzade Mehmed Bey, Sultanzade Murad Bey, Hatice Hanımsultan.
- Hatice Sultan (Kütahya, 1550 - dopo il 1558).
- Ayşe Sultan (Kütahya, 1553 - Tokat, 1572). Sposò Eretnaoglu Koca Ali Pasha nel 1568 ed ebbe un figlio, Sultanzade Mehmed Bey.
- Hanzade Sultan (Kütahya, 1556 - ?)
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ An essay on Süleyman's sons
- ^ Habertürk newspaper Murat bardakçı's article
- ^ Joseph von Hammer:Osmanlı Tarihi Vol II, Milliyet yayınları, İstanbul. p 36-37
- ^ Nahrawālī, Muḥammad ibn Aḥmad; Blackburn, Richard (2005). Journey to the Sublime Porte: the Arabic memoir of a Sharifian agent's diplomatic mission to the Ottoman Imperial Court in the era of Suleyman the Magnificent ; the relevant text from Quṭb al-Dīn al-Nahrawālī's al-Fawāʼid al-sanīyah fī al-riḥlah al-Madanīyah wa al-Rūmīyah. Orient-Institut. p. 151. ISBN 978-3-899-13441-4
Controllo di autorità | VIAF (EN) 43949697 · ISNI (EN) 0000 0000 5557 5179 · CERL cnp01144847 · LCCN (EN) no2001044625 · GND (DE) 135739179 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2001044625 |
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