Ugo Tomeazzi: differenze tra le versioni

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Cresciuto nelle giovanili del [[Modena Calcio|Modena]] proveniente da una formazione dilettantistica ferrarese di [[Sant'Agostino (Italia)|Sant'Agostino]], con i ''canarini'' disputa due stagioni in [[Serie B]], nella seconda delle quali realizza 11 reti, non sufficienti tuttavia ad evitare la retrocessione in [[Serie C]].
Cresciuto nelle giovanili del [[Modena Calcio|Modena]] proveniente da una formazione dilettantistica ferrarese di [[Sant'Agostino (Italia)|Sant'Agostino]], con i ''canarini'' disputa due stagioni in [[Serie B]], nella seconda delle quali realizza 11 reti, non sufficienti tuttavia ad evitare la retrocessione in [[Serie C]].


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A fine stagione cambia nuovamente casacca trasferendosi al [[SSC Napoli|Napoli]], disputando 2 stagioni, la prima in A e la seconda in B, senza riuscire ad imporsi come titolare (28 presenze complessive), ma conquistando nell'annata [[Serie B 1961-1962|1961-1962]] la promozione in A e la [[Coppa Italia 1961-1962|Coppa Italia]]<ref name=na>[http://www.napolinelpallone.altervista.org/anni60-80.html Il "Petisso": promozione e Coppa Italia] napolinelpallone.altervista.org</ref>. Nella [[Serie A 1962-1963|stagione successiva]], in [[Serie A]], viene anche squalificato per un mese per doping, insieme ad altre tre compagni di squadra<ref name=na/>.


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In carriera ha totalizzato complessivamente 131 presenze e 9 reti in [[Serie A]] e 185 presenze e 25 reti in [[Serie B]].
In carriera ha totalizzato complessivamente 131 presenze e 9 reti in [[Serie A]] e 185 presenze e 25 reti in [[Serie B]].


====Nazionale====
====Nazionale====
Ha disputato con la [[Nazionale di calcio dell'Italia Olimpica|Nazionale Olimpica]] le [[Calcio ai Giochi della XVII Olimpiade|Olimpiadi di Roma 1960]], chiuse al quarto psoto, con all'attivo 4 presenze e 2 reti
Ha disputato con la [[Nazionale di calcio dell'Italia Olimpica|Nazionale Olimpica]] le [[Calcio ai Giochi della XVII Olimpiade|Olimpiadi di Roma 1960]], chiuse al quarto posto, con all'attivo 4 presenze e 2 reti, tra cui quella nella ''finalina'' persa contro l'Ungheria<ref>''Battuti gli azzurri al Flaminio (2-1). All'Ungheria la medaglia di bronzo'', [[L'Unità]], 10 settembre 1960, pag.6</ref>.


===Allenatore===
===Allenatore===
Ha intrapreso successivamente la carriera di allenatore, guidando il Mantova in [[Serie C]] fino alla stagione [[Serie C1 1979-1980|1979-1980]], quando viene esonerato dopo un cattivo avvio di stagione<ref name=mn2>[http://www.mantovafc.it/index.php?option=com_content&view=article&id=25&Itemid=28 La Storia del Calcio a Mantova] mantovafc.it</ref>. Nel [[1982]] subentra a [[Battista Rota|Titta Rota]] alla guida della [[Società Polisportiva Ars et Labor|Spal]], senza evitarne la retrocessione in [[Serie C1]]<ref>[http://www.chespal.it/index.php?option=com_content&view=article&id=498&Itemid=174 La storia] chespal.it</ref>; in seguito guida il [[Suzzara Calcio|Suzzara]] e il [[Carpi Calcio|Carpi]], con cui ottiene la prima promozione in [[Serie C1]] della storia della società, con una squadra ripescata dall'Interregionale<ref name=car>[http://www.carpifc1909.it/wp/?page_id=8 La storia] carpifc1909.it</ref>. Rimane sulla panchina carpigiana per i tre successivi campionati in terza serie<ref name=car/>, e nel [[1992]] torna al Mantova, dove ottiene immediatamente la promozione in [[Serie C1]]<ref name=mn2/>; nella [[Serie C1 1993-1994|stagione successiva]] viene inizialmente sostituito da [[Gianfranco Bellotto]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/luglio/10/Cudicini_Savoldi_figli_arte_provincia_co_0_9307104316.shtml Cudicini e Savoldi, figli d' arte in provincia] ''Il Corriere della Sera'', 10 luglio 1993, pag.37</ref>, per poi tornare sulla panchina virgiliana conducendo la squadra ai ''playoff''<ref name=mn/>.
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Dopo il fallimento del Mantova, nel [[1994]], guida per una stagione il [[Modena Football Club|Modena]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/febbraio/21/grande_Monza_rispunta_Ospitaletto_co_0_95022111607.shtml Un grande Monza, rispunta l' Ospitaletto] ''Il Corriere della Sera'', 21 febbraio 1995, pag.47</ref>, sempre in [[Serie C1]], e quindi subentra a Giancarlo D'Astoli sulla panchina del [[Fiorenzuola Calcio|Fiorenzuola]], mancando l'approdo ai playoff<ref>[http://ultrasfiorenzuola.blogspot.com/2009/03/1995-96-serie-c1-girone.html Stagione 1995-1996] ultrasfiorenzuola.blogspot.com</ref>. Nella stagione 2000-2001 torna per la terza volta al Mantova, come responsabile dell'area tecnica<ref>[http://archiviostorico.gazzetta.it/2001/gennaio/19/Tomeazzi_sogni_grandezza_Mantova_modello_ga_0_0101193252.shtml Tomeazzi ha sogni di grandezza Il Mantova modello Manchester] ''Gazzetta dello Sport'', 19 gennaio 2001</ref>.


==Palmarès==
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==Collegamenti esterni==
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*{{enciclopediadelcalcio|Tomeazzi}}
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{{Playerhistory|136131}}
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*[http://www.wikicalcioitalia.info/vcal.php?idcal=7037 Statistiche su Wikicalcioitalia.info]


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{{Nazionale italiana Olimpiadi 1960}}

Versione delle 15:13, 27 gen 2012

Ugo Tomeazzi
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza175 cm
Peso73 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex centrocampista, attaccante)
Termine carriera1974
Carriera
Squadre di club1
1958-1960Modena47 (12)
1960Inter0 (0)
1960-1961Torino22 (3)
1961-1963Napoli28 (0)
1963-1972Mantova219 (19)
1972-1973Monza22 (1)
1973-1974Ravenna20 (1)
Carriera da allenatore
1976-1979Mantova
1982SPAL
1985-1988Suzzara
1988-1992Carpi
1992-1994Mantova
1994-1995Modena
1994-1995Modena
1996Fiorenzuola
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Ugo Tomeazzi (Bomporto, 24 dicembre 1940) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista e attaccante, attivo negli anni sessanta e settanta.

Carriera

Calciatore

Club

Cresciuto nelle giovanili del Modena proveniente da una formazione dilettantistica ferrarese di Sant'Agostino, con i canarini disputa due stagioni in Serie B, nella seconda delle quali realizza 11 reti, non sufficienti tuttavia ad evitare la retrocessione in Serie C.

Nel 1960 transita brevemente all'Inter[1], senza scendere in campo, quindi passa al Torino, con cui esordisce in serie A il 13 novembre 1960 in occasione del Derby della Mole, chiuso a reti bianche[2], e disputa 22 incontri , con 3 reti all'attivo, del campionato 1960-1961 chiuso dai granata al dodicesimo posto.

A fine stagione cambia nuovamente casacca trasferendosi al Napoli, disputando 2 stagioni, la prima in A e la seconda in B, senza riuscire ad imporsi come titolare (28 presenze complessive), ma conquistando nell'annata 1961-1962 la promozione in A e la Coppa Italia[3]. Nella stagione successiva, in Serie A, viene anche squalificato per un mese per doping, insieme ad altre tre compagni di squadra[3].

Nel 1963 passa quindi al Mantova, formazione di cui diventerà una bandiera[4], con 9 stagioni all'attivo, 5 in A e 4 in B, 219 presenze complessive, centrando due promozioni in massima serie (annate 1965-1966 e 1970-1971).

Lascia i virgiliani al termine della stagione 1971-1972, conclusa con la retrocessione in B[4], e disputa le ultime stagioni della carriera in Serie C con Monza[4][5] e Ravenna[6].

In carriera ha totalizzato complessivamente 131 presenze e 9 reti in Serie A e 185 presenze e 25 reti in Serie B.

Nazionale

Ha disputato con la Nazionale Olimpica le Olimpiadi di Roma 1960, chiuse al quarto posto, con all'attivo 4 presenze e 2 reti, tra cui quella nella finalina persa contro l'Ungheria[7].

Allenatore

Ha intrapreso successivamente la carriera di allenatore, guidando il Mantova in Serie C fino alla stagione 1979-1980, quando viene esonerato dopo un cattivo avvio di stagione[8]. Nel 1982 subentra a Titta Rota alla guida della Spal, senza evitarne la retrocessione in Serie C1[9]; in seguito guida il Suzzara e il Carpi, con cui ottiene la prima promozione in Serie C1 della storia della società, con una squadra ripescata dall'Interregionale[10]. Rimane sulla panchina carpigiana per i tre successivi campionati in terza serie[10], e nel 1992 torna al Mantova, dove ottiene immediatamente la promozione in Serie C1[8]; nella stagione successiva viene inizialmente sostituito da Gianfranco Bellotto[11], per poi tornare sulla panchina virgiliana conducendo la squadra ai playoff[4].

Dopo il fallimento del Mantova, nel 1994, guida per una stagione il Modena[12], sempre in Serie C1, e quindi subentra a Giancarlo D'Astoli sulla panchina del Fiorenzuola, mancando l'approdo ai playoff[13]. Nella stagione 2000-2001 torna per la terza volta al Mantova, come responsabile dell'area tecnica[14].

Palmarès

Napoli: 1961-1962

Note

  1. ^ "Esplosivo" il mercato calcistico (grazie anche al Credito Sportivo), L'Unità, 13 giugno 1960, pag.6
  2. ^ L'esordio dei calciatori del Torino (1960/61-1969/70) faccedatoro.altervista.org
  3. ^ a b Il "Petisso": promozione e Coppa Italia napolinelpallone.altervista.org
  4. ^ a b c d La favola del Mantova postadelgufo.it
  5. ^ I quadri della nuova B, L'Unità, 17 luglio 1972, pag.10
  6. ^ Il Ravenna tiene per 45' poi la Lucchese la spunta, L'Unità, 8 ottobre 1973, pag.9
  7. ^ Battuti gli azzurri al Flaminio (2-1). All'Ungheria la medaglia di bronzo, L'Unità, 10 settembre 1960, pag.6
  8. ^ a b La Storia del Calcio a Mantova mantovafc.it
  9. ^ La storia chespal.it
  10. ^ a b La storia carpifc1909.it
  11. ^ Cudicini e Savoldi, figli d' arte in provincia Il Corriere della Sera, 10 luglio 1993, pag.37
  12. ^ Un grande Monza, rispunta l' Ospitaletto Il Corriere della Sera, 21 febbraio 1995, pag.47
  13. ^ Stagione 1995-1996 ultrasfiorenzuola.blogspot.com
  14. ^ Tomeazzi ha sogni di grandezza Il Mantova modello Manchester Gazzetta dello Sport, 19 gennaio 2001

Collegamenti esterni

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