Flight (film 2012)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Flight
Whip (Denzel Washington) in una scena del film
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2012
Durata138 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico
RegiaRobert Zemeckis
SceneggiaturaJohn Gatins
ProduttoreRobert Zemeckis, Steve Starkey, Jack Rapke, Walter F. Parkes, Laurie MacDonald
Produttore esecutivoCherylanne Martin
Casa di produzioneParkes/MacDonald Productions, ImageMovers
Distribuzione in italianoParamount Pictures
FotografiaDon Burgess
MontaggioJeremiah O'Driscoll
Effetti specialiScott Willis, Michael Lantieri
MusicheAlan Silvestri
ScenografiaNelson Coates
CostumiLouise Frogley
TruccoQuintessence Patterson
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Flight è un film del 2012 diretto da Robert Zemeckis.

Dopo tre film d'animazione Zemeckis torna al cinema in live action, dal quale mancava dal 2000, quando uscirono Cast Away e Le verità nascoste.[1] Il film vede come principale interprete Denzel Washington e, come spiegato dallo sceneggiatore John Gatins, è «vagamente ispirato» all'incidente del volo Alaska Airlines 261.[2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il pilota di aerei di linea William "Whip" Whitaker si sveglia in una stanza d'albergo a Orlando insieme all'assistente di volo Katerina Márquez, dopo una notte di sesso, alcol e poco sonno. Quella stessa mattina deve recarsi al lavoro, quindi assume della cocaina per smaltire velocemente la sbornia e prende il comando del volo SouthJet 227 per Atlanta. Al decollo, Whip supera una brutta turbolenza, poi cede i comandi al copilota Ken Evans, si prepara un cocktail di vodka e succo d'arancia e si mette a dormire.

Whip viene bruscamente svegliato da uno scossone poco prima dell'atterraggio previsto e si rende immediatamente conto che si sta verificando un guasto catastrofico delle superfici di controllo dell'aereo. Senza altra scelta, Whip, con grande maestria e sagacia, recupera i controlli del McDonnell Douglas MD-80 e lo posiziona in volo rovesciato, per interromperne la discesa incontrollata e mantenere l'assetto livellato, fino a riuscire a compiere un atterraggio di fortuna in un campo. All'impatto, Whip perde conoscenza.

Il comandante si sveglia in un ospedale di Atlanta, ferito non gravemente. Qui il suo vecchio amico Charlie Anderson, rappresentante del sindacato dei piloti della compagnia aerea, lo informa che grazie al suo intervento sono sopravvissuti 96 dei 102 passeggeri, e un ufficiale della NTSB gli comunica la morte di Katerina.

Sempre in ospedale, quando va a fumare una sigaretta nelle scale, Whip incontra Nicole Maggen, che si sta riprendendo da un'overdose di eroina, e le promette di andarla a visitare una volta fuori. Su sua richiesta, la mattina dopo, il suo amico e spacciatore Harling Mays, lo aiuta a scappare dall'ospedale. Per rifugiarsi dai media, Whip decide di recarsi nella vecchia fattoria di suo padre, dove inizialmente elimina tutto l'alcool che trova. Charlie si mette in contatto con lui e gli presenta l'avvocato Hugh Lang.

I due spiegano al pilota che la NTSB ha eseguito dei test tossicologici su di lui mentre era incosciente in ospedale e da essi risulta che era ubriaco e drogato, il che porterebbe Whip ad andare in prigione per omicidio colposo. Lang lo rassicura dicendogli che riuscirà a far invalidare il test, rendendolo inaccettabile tecnicamente, ma Whip abbandona l'incontro visibilmente alterato e va a cercare Nicole; la trova mentre è in procinto di trasferire tutti i suoi oggetti in macchina perché sotto sfratto, quindi le offre di stare nella sua fattoria.

Nicole e Whip iniziano una relazione sentimentale ma, mentre Nicole tenta di rimanere sobria e lontana dalla droga, l'alcolismo di Whip peggiora, quindi lei da lì a poco lo lascia e se ne va. I media intanto scovano la fattoria, così, dopo aver nuovamente bevuto molto, Whip va a fare visita alla ex moglie e al figlio adolescente, che però lo cacciano in malo modo chiamando la polizia. Il comandante è costretto quindi a implorare Charlie di farlo alloggiare a casa sua, promettendo di non assumere alcool prima dell'udienza della NTSB.

La notte prima dell'udienza, Charlie e Hugh mettono Whip in una stanza d'albergo controllata all'esterno da una guardia, per assicurarsi che non beva. Il suo frigobar non contiene bevande alcoliche, ma Whip nota che la porta che collega la sua stanza con quella adiacente è aperta. Il frigobar della stanza accanto è pieno di alcool, la tentazione è troppo forte e Whip cede. La mattina seguente Charlie e Hugh lo trovano completamente ubriaco e svenuto in bagno; decidono quindi di chiamare lo spacciatore Harling, che porta della cocaina per rimetterlo in sesto in tempo per l'udienza.

All'udienza Ellen Block, a capo degli investigatori della NTSB, rivela che la causa dell'incidente al velivolo è stato un danno al sistema meccanico di movimentazione degli impennaggi di coda ed elogia Whip per il suo eroismo, rimarcando che nessun altro pilota che ha utilizzato un simulatore di volo nelle stesse condizioni è riuscito ad atterrare con successo. Tutto sembra propendere a favore di Whip, ma la Block fa notare che erano state ritrovate due bottigliette di vodka vuote nel cestino dei rifiuti dell'aereo, in una situazione in cui solo l'equipaggio aveva accesso alle bevande alcoliche.

Dato che dai test risulta che solo Katerina aveva in corpo dell'alcol e che il test di Whip era stato invalidato per ragioni tecniche, la Block chiede al comandante se crede che Katerina potesse aver bevuto durante il lavoro. Rifiutandosi di tradire il nome e la memoria di Katerina e stanco delle proprie impudenti menzogne, Whip ammette che non solo era pesantemente sotto l'effetto di bevande alcoliche e sostanze stupefacenti mentre era ai comandi di quell'aereo, ma che lo è anche in quel momento all'udienza.

Tredici mesi dopo Whip, mentre si trova in prigione con una condanna minima di cinque anni, racconta la sua storia a un gruppo di compagni di prigione, dicendo di essere contento di essere sobrio da più di un anno e di non rimpiangere la scelta che ha fatto, perché solo ora, seppur incarcerato, si sente finalmente "libero". A trovarlo arriva anche suo figlio, con cui ha riallacciato i rapporti.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Regia[modifica | modifica wikitesto]

Il regista Robert Zemeckis (a destra) all'anteprima francese del film.

Robert Zemeckis entra in trattativa per la regia nell'aprile del 2011 e viene confermato il successivo 4 giugno, insieme al protagonista Denzel Washington.[3]

Sceneggiatura[modifica | modifica wikitesto]

Lo sceneggiatore di Flight, John Gatins, ha spiegato come una parte degli eventi narrati nel film – nello specifico, i fatti dell'incidente aereo – siano «liberamente ispirati» al disastro del volo Alaska Airlines 261.[4] Il 31 gennaio 2000 l'aereo che operava tale volo, un McDonnell Douglas MD-83, precipitò nell'oceano Pacifico a 2,7 miglia a nord dell'isola californiana di Anacapa, subito dopo aver denunciato «problemi agli stabilizzatori»; a differenza di quanto accade nella pellicola, il velivolo andò completamente distrutto nell'impatto con l'acqua e non ci fu nessun sopravvissuto tra gli 83 passeggeri e i 5 membri dell'equipaggio.

Cast[modifica | modifica wikitesto]

Kelly Reilly, interprete di Nicole Maggen.

Dopo Denzel Washington, nel settembre del 2011 viene confermata nel cast Kelly Reilly, mentre Don Cheadle, John Goodman e Bruce Greenwood alla fine dello stesso mese.[5] Successivamente entrano nel cast Melissa Leo e James Badge Dale.

Riprese[modifica | modifica wikitesto]

Le riprese si sono svolte negli Stati Uniti d'America a partire dall'ottobre del 2011, principalmente nella città di Atlanta in Georgia, con qualche parte girata in altre città dello stesso stato, come Covington e Hampton.[6]

Il budget del film è stato di 31000000 $.[7]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il primo trailer ufficiale del film viene pubblicato online il 6 giugno 2012. La versione italiana del trailer è invece stata diffusa il 25 giugno 2012.[8]

La distribuzione nelle sale americane è avvenuta il 2 novembre 2012, mentre in quelle italiane il film è stato proiettato per la prima volta il 24 gennaio 2013.[9]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Incassi[modifica | modifica wikitesto]

Il film ha incassato 161772375 $ in tutto il mondo.[7]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Sull'aggregatore Rotten Tomatoes il film riceve il 77% delle recensioni professionali positive con un voto medio di 7 su 10 basato su 242 critiche,[10] mentre su Metacritic ottiene un punteggio di 76 su 100 basato su 40 critiche.[11]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrea Bedeschi, Ecco Denzel Washington nel trailer di Flight, su badtaste.it, 7 giugno 2012.
  2. ^ Luca Scarselli, FLIGHT: LA STORIA VERA CHE HA ISPIRATO IL FILM, su movieplayer.it, 11 aprile 2021.
  3. ^ (EN) Adam Chitwood, Robert Zemeckis’ Next Project Confirmed to Be FLIGHT; Set to Shoot This Fall With Denzel Washington Attached to Star, su collider.com, 4 giugno 2011. URL consultato il 7 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2012).
  4. ^ (EN) John Horn, How the movie 'Flight' got off the ground, su articles.latimes.com, 20 ottobre 2012.
  5. ^ (EN) James White, Kelly Reilly Takes Flight, su empireonline.com, 13 settembre 2011.
  6. ^ (EN) Filming locations for Flight, su imdb.com. URL consultato il 7 giugno 2012.
  7. ^ a b (EN) Flight, su Box Office Mojo, IMDb.com. URL consultato il 23 gennaio 2024. Modifica su Wikidata
  8. ^ Valentina Torlaschi, Flight – Ecco il trailer italiano del film di Robert Zemeckis, su blog.screenweek.it, 25 giugno 2012.
  9. ^ (EN) Release dates for Flight, su imdb.com. URL consultato il 7 giugno 2012.
  10. ^ (EN) Flight, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 23 gennaio 2024. Modifica su Wikidata
  11. ^ (EN) Flight, su Metacritic, Fandom, Inc. URL consultato il 23 gennaio 2024. Modifica su Wikidata
  12. ^ (EN) Georgia Film Critics Association, Oglethorpe Award, su georgiafilmcritics.org. URL consultato il 18 marzo 2016.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]