San Piero a Sieve

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San Piero a Sieve
ex comune
San Piero a Sieve – Stemma
San Piero a Sieve – Bandiera
San Piero a Sieve – Veduta
San Piero a Sieve – Veduta
Piazza Colonna
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Città metropolitana Firenze
Amministrazione
Data di soppressione1º gennaio 2014
Territorio
Coordinate43°57′36″N 11°19′18″E / 43.96°N 11.321667°E43.96; 11.321667 (San Piero a Sieve)
Altitudine212 m s.l.m.
Superficie36,57 km²
Abitanti2 857[1] (15-5-2019)
Densità78,12 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale50037
Prefisso055
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT048040
Cod. catastaleI085
TargaFI
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantisanpierini
Patronosan Pietro
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Piero a Sieve
San Piero a Sieve
San Piero a Sieve – Mappa
San Piero a Sieve – Mappa
Posizione dell'ex comune di San Piero a Sieve all'interno della città metropolitana di Firenze.
Sito istituzionale

San Piero a Sieve è un centro abitato, parte del comune di Scarperia e San Piero. Si trova nella città metropolitana di Firenze. È stato un comune italiano, che nel 2010 contava 4.065 abitanti in tutto il suo comune[3], fino al 1º gennaio 2014, quando è stato fuso con Scarperia formando il nuovo comune di Scarperia e San Piero. Nel territorio di San Piero a Sieve è localizzata la Villa medicea del Trebbio, dal 2013 nell'elenco del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.[4]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

«Dove la più bassa gola della Carza stretta tra le pendici del Poggio del Trebbio e di Monte Cacioli si apre in un anfiteatro meraviglioso di poggi e su un più lontano aperto orizzonte si delinea l'unità cresta de l'Appennino e la alle della Sieve si slarga ad oriente; alla confluenza della Carza e della Sieve si sviluppa il borgo di San Piero a Sieve.»

Dalla preistoria agli Etruschi[modifica | modifica wikitesto]

Le più antiche tracce di presenza umana nel territorio di San Piero risalgono al Paleolitico Medio. Nelle località di Lucigliano, Toro, Le Mozzete, San Giusto a Fortuna sono stati rinvenuti numerosi strumenti di pietra selce, come punte di lancia, raschiatoi, ecc.

I ritrovamenti archeologici più importanti, però, sono quelli legati alla presenza degli Etruschi, che ci testimoniano la presenza di una società già organizzata in insediamenti stabili a carattere urbano. Uno dei segni più importanti della presenza etrusca a San Piero è la tomba arcaica delle Mozzete (databile tra il VII ed il VI secolo a.C.), della quale ormai restano visibili solo degli enormi pietroni e lo straordinario ritrovamento in località Monti di una serie di tombe scavate a pozzetto organizzate come una vera necropoli (VII secolo a.C.).

La successiva colonizzazione romana ha lasciato sul territorio una diffusa presenza, testimoniata nei nomi delle località e dai ritrovamenti archeologici.

Il Medioevo e la famiglia Medici[modifica | modifica wikitesto]

Il borgo di San Piero a Sieve nasce come nodo stradale presso l'antico ponte che, oltrepassando la Sieve, conduceva attraverso l'antica strada (derivata dal tracciato romano della Flaminia Militare) che valicava l'Appennino al passo dell'Osteria Bruciata. È questo, l'essere sempre stato un nodo viario di grande rilevanza, l'elemento che caratterizza la storia del paese mugellano. La sua importanza deriva infatti dalla strada postale che sino al XVIII secolo l'attraversava e fu l'unica che da Firenze permetteva di giungere a Bologna. Dunque, per tornare alle origini, il primo agglomerato urbano si sviluppa nell'XI secolo (anche se la presenza di una torre di guardia dove oggi sorge Villa Schifanoia e di un villaggio/castello attorno ad essa è probabile che fosse già presente da un paio di secoli), in prossimità del ponte sulla Sieve, dopo la costruzione della chiesa plebana di San Pietro e prende il nome di "Villa". Nel secolo successivo, il 17 ottobre 1105, come si evince da un "atto giudiciale" redatto in presenza della Contessa Matilde, assume il nome di Villa Sevae. Il nome definitivo di San Piero a Sieve risulta sia stato attribuito nel 1117, unendo la denominazione del borgo a quello della Pieve. Originariamente San Piero a Sieve apparteneva alla potente famiglia feudale degli Ubaldini da Coldaia. L'economia della comunità era esclusivamente rurale. La presenza di un mercato di bestiame favoriva il passaggio e la permanenza di genti in questi luoghi e sviluppava negli abitanti quell'attitudine allo scambio, al confronto e al dialogo che rimarrà e si rafforzerà nel tempo fino ai giorni nostri.

Piazza Colonna

Successivamente i Medici entrano in possesso di tutta la zona. Questo avviene nell'ambito di un preciso progetto politico-amministrativo di natura espansiva che vede, prima la Repubblica Fiorentina poi i Medici, avviare un processo teso ad estendere il controllo su tutto il contado per poter esercitare la gestione delle principali vie di comunicazione, che erano in possesso delle grandi famiglie feudali (come gli Ubaldini e i Guidi per ciò che riguarda il Mugello) che fino ad allora spadroneggiavano sull'Appennino.

L'impulso che i Medici diedero allo sviluppo di questa terra è notevole. Certo è, che, quando decisero di tornare nelle verdi valli del Mugello rispondevano anche ad un sentimento naturale. È infatti opinione comune affermare, obbedendo a un'antica consuetudine, che i Medici abbiano ricevuto i natali nel Mugello, anche se non esiste alcun documento che lo conferma. Inoltre, il fatto di essere tornati a vivere nel Mugello, quasi a voler respirare l'aria degli antenati, di avervi edificato ville e fortezze, una volta consolidato il proprio potere economico e politico, può indurre a ritenere verosimile che i Medici siano stati realmente carbonai di Campiano, un piccolo borgo in collina, a ridosso della pianura di Cafaggiolo, dove in seguito Cosimo il Vecchio fece costruire all'architetto Michelozzo Michelozzi la famosa villa. Non si ha però alcuna notizia su chi sia stato il primo a spostarsi dalla campagna per approdare a Firenze. Il borgo di San Piero a Sieve ricevette una spinta notevole in relazione all'operosità dei Medici: s'ingrandì ed acquisì una certa importanza nel quadro politico mugellano, segnando anche un aumento della popolazione. Il transito di un numero sempre maggiore di persone rese necessario la realizzazione di strutture destinate all'accoglienza ed all'ospitalità. Proprio per questo, nel 1275 fu creato un "hospitale" prospiciente alla piazza della Pieve, nel borgo, ad opera del "presbiter Gianbonus" come si evince dalla lapide scritta lasciata durante la costruzione. Altri spedali furono realizzati lungo la strada a Novoli, nel 1335, e a Tagliaferro, quest'ultimo affiancato da un albergo.

Un'opera che riveste un valore strategico per la storia successiva della comunità, è la costruzione del ponte sulla Sieve. Il ponte, uno dei più antichi su questo fiume, fu realizzato dai famosi maestri muratori fiorentini: Niccolò di Ciardo, Francesco Carletti e Giovanni Mercati. Finalmente San Piero a Sieve poteva contare su un sicuro ponte in muratura che andava a sostituire quello in legname e pietra che aveva fino ad allora garantito il passaggio del fiume. Con questo evento San Piero a Sieve consolidava la propria funzione di mercato e luogo di sosta per i viaggiatori, commercianti e pellegrini. L'essere poi situato su una strada postale consolida questo ruolo. È un dato ormai acquisito dalla storiografia l'importanza di questo tipo di strade per le comunità che ne sono toccate. La Firenze-Bologna, passando per il Passo del Giogo, considerata una postale e tale rimase fino all'apertura della nuova arteria per la Futa (1759). Questo collegamento era di primaria importanza per lo scambio tra le due regioni interappenniniche. Il viaggio tra le due città richiedeva almeno due giorni di cavallo e prevedeva una sosta con cambio di cavalli appunto a San Piero a Sieve, favorendo così scambi, commerci e affari.

Tra il XIV e il XV secolo San Piero a Sieve vive il momento di maggior prestigio, in relazione naturalmente ai successi della politica medicea. Fu in questo periodo che questi eressero ville e castelli. A testimonianza dell'interesse della famiglia di banchieri fiorentini si può citare l'impulso che questi diedero a una fabbrica di stoviglie, con fornace e casa colonica per i gestori, che all'epoca divenne molto famosa, per la qualità e la quantità del prodotto. C'è da dire che gli abitanti di San Piero a Sieve contraccambiarono sempre con lealtà l'impegno che i Medici profondevano verso la loro terra. Nel 1351 collaborarono con Giovanni de' Medici all'assedio di Scarperia. Più tardi accolsero con gioia il ritorno dei Medici alla Signoria fiorentina: "O Mugellani udite; scampanano a festa: tornati sono i Medici astuti, nostro incremento e onore!", cantavano gli abitanti del paese. Alla fine del XIV San Piero a Sieve fu posta anche a capo della lega di Tagliaferro, che univa tutti i popoli dell'area circostante, compreso quello di Vaglia con la Pieve di San Cresci a Macioli.

A San Piero ebbe alcune abitazioni sotto Schifanoia anche Bernadetto de' Medici, cugino di Lorenzo, oggi ancora riconoscibili ma più volte rimaneggiate e ridotte all'anonimato. Più tardi nel borgo vi nacque e visse Michele del Tavolaccino, detto Scoronconcolo, che come sicario di Lorenzino de' Medici assassinò a colpi di coltello il primo duca di Firenze, Alessandro de' Medici, cugino di quest'ultimo.

Antica incisione dello Zocchi

Attualmente è anche una delle località di fine tappa della via degli dei

Dal XV al XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Verso la fine del XV secolo, in relazione ad un momentaneo disinteresse dei Medici nei con fronti dei propri possedimenti in Mugello iniziò un periodo di declino e nel 1551 anche la lega di Tagliaferro fu posta sotto il Vicariato di Scarperia. Unico momento di rinascita per il borgo fu quando Cosimo I de' Medici decise di costruire la più grande fortezza medicea proprio sul colle che domina l'abitato. Dal 1569 e per i 30 anni successivi la grande opera diede lavoro a molti paesani e si formarono diverse fornaci in tutto il contado per la fabbricazione di mattoni.

In concomitanza della caduta dei Medici nel XVII secolo, anche il borgo sulla Sieve vive un lungo periodo di stagnazione socio-economica, dovuto anche al passaggio del Granducato prima agli Asburgo-Lorena e poi ai Francesi con la conquista da parte di Napoleone. Con i Francesi il Granducato vide crollare la sua economia florida, dovuta al periodo dei Lorena, e anche tutta la vallata del Mugello conosce un lungo periodo di stallo.

Dal XIX secolo ai giorni nostri[modifica | modifica wikitesto]

Con il ritorno dei Lorena e la restaurazione del Granducato anche l'economia inizia a rifiorire e con il Granduca Leopoldo II di Toscana tutto il territorio ebbe un periodo di crescita grazie alla costruzione e completamento delle strade del Muraglione e della Futa. Inoltre il granduca iniziò il progetto della Ferrovia Faentina che sarà poi costruita circa mezzo secolo più tardi.

Anche il borgo di San Piero in questo periodo vede delle grandi modificazioni. La più importante è la costruzione della Via Provinciale che andava a sostituire la vecchia via della posta, angusta e molto in salita in alcuni suoi punti. Con la costruzione della nuova via, molto larga per permettere il passaggio di ogni tipo di mezzo e completamente in piano, fu anche abbattuto l'antico ponte medioevale e ricostruito uno molto più grande e solido, anche per resistere alle frequenti piene della sieve. Per questo motivo in seguito la via provinciale e l'asse che si congiungeva ad essa che portava a Barberino, furono innalzate a formare argini per difendere la parte bassa del paese dalle alluvioni.

Economicamente San Piero vide una grande rinascita fine del XIX secolo, quando, con la costruzione della stazione ferroviaria arrivarono i primi treni favorendo la circolazione di persone e di merci. A questo proposito si può affermare, che, lungo tutta la tratta Firenze-Faenza, San Piero a Sieve era una delle stazioni più significative, alla quale facevano capo i cittadini di Barberino, Scarperia e Firenzuola. Adiacente alla stazione infatti fu costruito un grande magazzino per le merci e sorse anche il più grande caseificio della zona.

Nell'arco dell'800 vissero a San Piero due personaggi che poi divennero famosi nell'Italia del XIX secolo. Il primo fu il Conte Luigi Guglielmo Cambray-Digny, proprietario della Villa di Schifanoia e della Fattoria adiacente. Con lui, grande studioso delle pratiche agricole, l'azienda divenne centro nevralgico agricolo, non solo di San Piero ma di tutto il Mugello: migliorò molto le condizioni dei mezzadri e nei pressi del paese fece costruire persino una fabbrica di attrezzi agricoli. In seguito fu Ministro dell'agricoltura, dell'industria e del commercio al primo mandato, Ministro delle finanze al secondo e poi infine Senatore. A San Piero mantenne la carica di Gonfaloniere(durante il granducato) e Sindaco fino a quasi la sua morte.

L'altro fu Pietro Cipriani che vide i natali proprio nel paese. Fu un grande medico e docente universitario già a giovane età all'epoca del Granducato. Studioso del Colera che in quegli anni affliggeva molte città, diresse molti ospedali della Toscana e anche dell'Italia in generale durante queste epidemie. La carriera politica fu molto attiva specialmente durante il risorgimento e in seguito fu fatto senatore durante il regno. La casa natale è segnalata oggi da una targa, si trova in Piazza Colonna dove sorge la Casa del popolo nel "Palazzo Cipriani".

Nel corso dell'ultimo secolo San Piero a Sieve subisce gli effetti e le conseguenze dei due conflitti mondiali come gli altri comuni del Mugello.La partecipazione dei suoi cittadini alla Resistenza è attiva, così come dimostrano le memorie che i protagonisti ci hanno lasciato.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma del comune di San Piero a Sieve era stato concesso con decreto del presidente dell Repubblica del 27 luglio 1987.[5]

«D'azzurro, alle due chiavi di San Pietro, poste in decusse, la chiave d'argento in banda, la chiave d'oro, attraversante, in sbarra, con gli ingegni all'ingiù, legate dal cordone di rosso, posto in triangolo, con i capi riuniti dal fiocco all'ingiù, dello stesso, esse chiavi sormontate dalla tiara pontificia d'argento, con le tre corone e la crocetta d'oro, con le infule pendenti in banda e in sbarra, d'oro, bordate d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»

Il gonfalone municipale era un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Pieve di San Pietro
  • La facciata della pieve di San Pietro è prospiciente su una piazzetta, dove si trova la statua di San Pietro, di Girolamo Ticciati. La pieve ha tre porte d'ingresso e una reca la data del restauro del 1776; fu fatta riedificare dal pievano Leonardo di Bernardo de' Medici, vescovo di Forlì e presenta uno stile cinquecentesco. Nel 1906 fu rifatta la torre campanaria, che ha forma quadrata, costruita nel 1607. La pieve è in filaretto, sopraelevata nella parte centrale e all'interno ha tre navate, cinque arcate a tutto sesto, sorrette da cinque pilastri quadrangolari: resta il dubbio se le arcate fossero sostenute dai pilastri o da colonne celate all'interno di essi, dato che la pieve subì dei restauri, con i quali, fra l'altro, fu rialzato il pavimento e furono costruite volte per la copertura. Anche l'abside fu demolita e venne sostituita da una tribuna rettangolare, lasciando però tracce della vecchia costruzione, che ne fanno intuire l'antica origine. Il fonte battesimale in terracotta invetriata della Scuola di Giovanni della Robbia, (1508 circa) è a sei facce, recanti quadri rappresentativi della vita di San Giovanni Battista e stemmi dei Medici sugli angoli.
  • All'interno della chiesa di San Niccolò a Spugnole si può osservare un dipinto della prima metà del secolo XIV, rappresentante Maria Santissima, che viene festeggiata per l'Ascensione, situato sull'altare maggiore
  • La chiesa di San Giusto a Fortuna conservava una terracotta invetriata attribuita al Rossellino, la Vergine col Bambino che fu portata al Museo Nazionale di Firenze. Il territorio di Fortuna apparteneva ai Vescovi fiorentini.
  • La chiesa di Santo Stefano a Cornetole è ricordata fino dal 1123, anche se ha avuto una ricostruzione nel 1840-1850. I suoi patroni furono i Pitti-Gaddi e poi i Medici.
  • La chiesa di Sant'Jacopo a Coldaia fu sotto il patronato degli Ubaldini fino all'XI secolo, poi appartenne ai Medici fino al 1835; essa conserva un dipinto i cui soggetti fanno trasparire la delicatezza dei lineamenti, la Vergine col Bambino e tre figure di santi nello sfondo. Questo dipinto era custodito nella vecchia chiesa di San Niccolò, che si trovava nelle vicinanze della chiesa di Sant'Jacopo a Coldaia.
  • La chiesa di San Lorenzo a Gabbiano nel Duecento appartenne ai frati Vallombrosani e fu adibita ad ospizio; nel 1632 un frate vallombrosano vi costruì le sepolture dei priori e ricostruì l'altare maggiore in pietra. In questa chiesa si trova un dipinto di Jacopo Vignali, Madonna col Bambino e santi. Nei pressi della chiesa c'è la Villa La Quiete.
  • La chiesa di San Michele a Lucigliano è del 1353 e in questo periodo era sotto il patronato dei Bettini. Nel 1787 fu ingrandita con l'annessione della chiesa di Santa Maria a Soli.

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

 Bene protetto dall'UNESCO
Ville e Giardini medicei in Toscana
 Patrimonio dell'umanità
Tipoculturale
CriterioC (ii) (iv) (vi)
PericoloNo
Riconosciuto dal2013
Scheda UNESCO(EN) Medici Villas and Gardens in Tuscany
(FR) Scheda
  • L'impianto della Villa Medicea del Trebbio è ancora legato alla maniera di fortificazione medievale, piuttosto che di luogo ameno e ordinato di spirito umanistico-rinascimentale. Michelozzo mantenne la torretta di guardia dalla struttura solida priva di finestre, aggiungendovi il camminamento con beccatelli (come nel perimetro esterno), e conservando anche altri elementi tipicamente "castellani" come il fossato e il ponte levatoio. Al centro vi si trova un cortile con pozzo. Vi introdusse però delle novità dettate dalla necessità anche di svago del committente, come il giardino murato, veramente insolito per l'epoca e forse il primo esempio in una zona suburbana, che segna il rifiorire della tipologia della villa tanto cara agli antichi romani. Questo giardino è realizzato su due terrazze a destra della villa: in quella superiore si è conservato un pergolato in muratura con una doppia fila di colonne con capitelli in pietra arenaria ionici o a foglie d'acqua; in quella inferiore esisteva un secondo pergolato oggi scomparso, mentre è rimasta l'impostazione degli orti con una vasca. Nell'orto si svagava dalle preoccupazioni della vita politica cittadina Cosimo il Vecchio, che i biografi descrivono come amante della nestatura e potatura degli alberi da frutto per diletto, secondo una tecnica di cui era "intenditissimo".
  • Villa le Mozzete: la Villa delle Mozzete, riedificata a più riprese su preesistenze anch'esse medicee che la tradizione storiografica fa risalire al trecento, si propone ancora oggi nella sua veste di villa fattoria. Oltre che agli aspetti architettonici del complesso edilizio l'interesse deve essere rivolto al bel parco romantico che vi è annesso, impiantato nella seconda metà del secolo scorso. In esso, oltre a molte essenze inconsuete per il Mugello, si trovano alcuni bellissimi esemplari di cedro del Libano.
  • Villa Adami: esempio di residenza signorile, ma questa volta di carattere urbano, si ritrovano nel centro antico di San Piero, lungo la via di Cafaggio. Fra questi spicca per imponenza ed eleganza di forme architettoniche, la Villa Adami. Da notare la torre Medicea inglobata nel complesso della Villa, che insieme a quella della Villa di Schifanoia e quella che sovrasta la struttura dell'albergo "La Felicina" erano a guardia dell'antica Via della Posta fra Firenze e Bologna. Attenti studi, realizzati nell'ambito del complessivo intervento di recupero predisposto in anni recenti dalla Pubblica Amministrazione, mostrano come già nel cinquecento la trasformazione in villa e la realizzazione della fronte, con la piazzetta antistante che si incardina all'incrocio fra via di Cafaggio e la strada per la Fortezza di San Martino, fossero concluse. L'apparato decorativo, composto da motivi floreali e teste di animali in laterizio, è invece di epoca più tarda, probabilmente collocabile attorno alla metà dell'Ottocento dopo che la proprietà era passata dai Medici agli Adami. È infine interessante notare che, come scrive Giuseppina C. Romby: "con la soluzione adottata la villa Adami introduce nel centro di San Piero a Sieve una tipologia residenziale di indubbia novità, quella della villa urbana che coniugava la solidità del palazzo signorile con la natura di delizia più propriamente 'agreste' della villa". Particolare interesse riveste anche la sistemazione cinque-seicentesca del giardino attorno all'edificio che assume il carattere di una vera e propria terrazza panoramica dominante l'intero aggregato urbano.
    Villa Schifanoia
  • Villa Schifanoia: questa villa si sviluppa intorno alla torre, contestualmente alla sua trasformazione residenziale che appare compiuta già alla metà del trecento, sono via via cresciuti annessi che hanno invaso gli spazi e le preesistenze edilizie contermini. Ma il ruolo architettonicamente dominante della torre medesima, pure trasformata in colombaia alla metà del XV secolo, permane e permarrà fino ai giorni nostri. Quando, nell'Ottocento, la villa sarà acquistata dai Cambray Digny, la sua destinazione diverrà quella della villa fattoria; centro di un'imponente azienda che dai piedi dell'antica torre si estendeva per una larga parte del prospiciente fondovalle della Sieve.
  • Villa Sassolo (Villa Peratoner): si trova nella zona di Cardetole e fu costruita dai Medici come villa-fattoria(ancora esistente) nel XVI secolo dopo aver perso il possedimento della Villa del Palazzaccio di Bernadetto de'Medici, situata a poca distanza nel comune di Borgo San Lorenzo.
  • Villino Corsini: appartenente alla Famiglia Corsini si trova appena usciti dal centro del paese sul pendio del colle della Fortezza Medicea di San Martino, di epoca ottocentesca.
  • Villino La Quiete: situato in località Gabbiano.
  • Villa Pepi: in località Spugnole, oggi non rimane che un rudere dell'antica villa Rinascimentale della potente famiglia fiorentina.
  • Villino degli Ischieti: nell'omonima località sulla via Bolognese nei pressi del Castello di Cafaggiolo.
  • Villa Luder: si trova sulla sommità di Montecccioli, il colle che guarda le spalle al borgo di San Piero.

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

  • La Fortezza Medicea di San Martino fu fatta costruire da Cosimo I il 30 giugno 1569, su progetto di Baldassarre Lanci e la sua costruzione fu poi terminata da Simone Genga e da Bernardo Buontalenti; essa prese il nome da una vecchia chiesa parrocchiale di San Martino a Beriano. Il complesso si affaccia su un'altura che scende sulla Sieve; il suo scopo era quello di difendere Firenze ed era dotato di sistemi efficaci per resistere agli assedi, come cisterne, magazzini per viveri ed armi, casematte, cucine mulini a vento, armerie e forni per fondere cannoni. Il monte su cui sorgeva era addirittura attraversato da un passaggio segreto che conduceva al fiume, per poter portare i cavalli ad abbeverarsi.
    Bastioni della Fortezza
  • A Spugnole anticamente si trovava un castello degli Ubaldini, distrutto da Castruccio Castracani che, in tal modo, realizzava la sua vendetta contro Firenze. Nel 1324 il castello fu ricostruito e dotato di sistemi difensivi per contrastare i soldati di Giovanni Oleggio. In questa località si trova la chiesa di San Niccolò a Spugnole, nelle cui vicinanze sorge una casa colonica, già Villa dei Pepi di Firenze.
  • Castello di Monterezzonico: nei pressi del paese si trova un antico castello appartenuto anch'esso alla famiglia degli Ubaldini. Il castello si trovava sull'omonimo monte a sud di San Piero a Sieve. Sulla cima del poggio si conservano notevoli resti della rocca, quali la porta con un bel portale in pietra, sormontata da una possente torre, ampi tratti di mura e, all'interno, resti di cisterne per l'acqua e altri ambienti. La conservazione di abbondanti resti della struttura è dovuta alla trasformazione del fortilizio militare in residenza signorile di membri della famiglia Medici, fino a che negli ultimi secoli fu degradata a casa colonica.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Qui sono riportati gli abitanti dell'ex comune di San Piero a Sieve dal 1861 al 2011

Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 454 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

  1. Romania, 177 4,13%
  2. Albania, 158 3,90%

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

La carne ricopre un ruolo importante nella tavola mugellana. Numerosi sono gli allevamenti bovini, ovini e suini presenti nel territorio. Al Mugello si allevano bovini per la produzione della "fiorentina".

Stazione della Faentina

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il paese ha una propria stazione ferroviaria vicina al centro del paese, al di là del torrente Carza. La stazione, inaugurata nel 1890 e facente parte della linea ferroviaria Faentina, è un importante nodo di scambio del trasporto pubblico locale per il Mugello Occidentale, in particolare per Scarperia, Galliano, Barberino di Mugello, Sant'Agata e Firenzuola. Oltre alla stazione del capoluogo comunale è presente anche una stazione ferroviaria nella frazione di Campomigliaio, dove fermano soltanto una parte delle corse giornaliere. Infine fino al 1940 era operativa anche una terza stazione, in località Tagliaferro.

Per quanto riguarda il servizio pubblico su gomma il servizio è stato effettuato dalla società consortile Autolinee Mugello Valdisieve fino al 2021, anno in cui l'intero servizio per il trasporto pubblico regionale della Toscana è passato a Autolinee Toscane.

Il paese consta di 2 fermate autobus: una nei pressi della Stazione FS, l'altra nei pressi del Parco di Cardetole. Altre fermate sono collocate nelle seguenti frazioni: Campomigliaio (2), Novoli, Casenuove Taiuti (2), Carlone, Tagliaferro, Ischieti, Mozzete (2), Camping Mugello Verde, Bivio Massorondinaio e Borgonuovo. Prima del 2018 erano disponibili altre 3 fermate su via Provinciale, che sono state poi dismesse a seguito della volontà dell'amministrazione di spostare i bus e il relativo inquinamento fuori dalla principale via del paese, creando una nuova mobilità che converge le linee autobus in via Salvo d'Acquisto (al di là della linea ferroviaria Faentina): attraverso via Giudici Falcone e Borsellino e la Strada Provinciale di Cardetole da nord e tramite la Strada Provinciale di Cardetole e via di Montecacioli da sud.

Infine San Piero a Sieve, è luogo di passaggio della linea AV Firenze-Bologna, dove termina la Galleria di Vaglia, la quindicesima galleria ferroviaria più lunga al mondo e la più lunga d'Italia, lunga circa 18 chilometri. Infatti nei pressi di Casaccia, inizia il breve tratto in superficie della linea AV, che si incrocia con la linea ferroviaria Faentina nei pressi di Petrona, poco dopo aver attraversato il fiume Sieve.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune dal 1859 al 1º gennaio 2014, data della soppressione del Comune di San Piero a Sieve, con la fusione col vicino Comune di Scarperia.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1859 1865 Conte Luigi Guglielmo Cambray Digny Gonfaloniere
1865 1875 Don Tommaso Corsini Sindaco
1876 1886 Tommaso Cambray Digny Sindaco
1886 1906 Conte Luigi Guglielmo Cambray Digny Sindaco
1906 1906 Commissario Prefettizio Sindaco
1907 1909 Marchese Filippo Corsini Sindaco
1909 1920 Marchese Antonio Gerini Sindaco
1920 1922 Ubaldo Rossi Sindaco
1922 1923 Commissario Prefettizio Sindaco
1923 1924 Riccardo Tonnerini Sindaco
1924 1926 Cavaliere Vittorio Cerbai Sindaco
1926 1927 Cavaliere Vittorio Cerbai Podestà
1927 1931 Antonio Rossi Podestà
1931 1933 Commissario Prefettizio Sindaco
1933 1938 Cavaliere Pierino Baicchi Podestà
1938 1942 Manetto Fabbroni Podestà
1942 1944 Vieri Bencini Podestà
1944 1945 Francesco Frandi Sindaco
1945 1946 Gino Parigi Sindaco
1946 1955 Gino Dreoni Sindaco
1955 1970 Franco Ottanelli Sindaco
1970 1975 Luigi Baggiani Sindaco
1975 13 luglio 1988 Enrico Ricci Sindaco
13 luglio 1988 7 giugno 1990 Mauro Dugheri Partito Comunista Italiano Sindaco [8]
29 giugno 1990 24 aprile 1995 Mauro Dugheri Partito Comunista Italiano, Partito Democratico della Sinistra Sindaco [8]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Mauro Dugheri sinistra Sindaco [8]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Alessia Ballini centro-sinistra Sindaco [8]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Alessia Ballini centro-sinistra Sindaco [8]
8 giugno 2009 1º gennaio 2014 Marco Semplici centro-sinistra Sindaco [8]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

San Piero a Sieve è gemellato con:

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ha sede nel Comune la società di calcio S.S. San Piero rinominata Polisportiva nel settembre 1973, che ha disputato campionati dilettantistici regionali.

Emilio Materassi su Talbot

San Piero è stato teatro di molte gare automobilistiche e motociclistiche anche storiche come la Mille Miglia ed il Circuito stradale del Mugello. La partenza e i box di quest'ultimo erano proprio nei pressi del paese. Per quanto riguarda altre gare meno famose, San Piero ha ospitato nel 1967 una gara della Formula 3 sul circuito stradale della Fortezza, ed infine il "Giro delle Vespe" (disputatosi dal '49 al '54 in un circuito improvvisato all'interno dell'abitato, dove i concorrenti correvano con gli scooter chiamati Vespe, dal marchio della Piaggio).

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Consultazione dati del 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni, su dawinci.istat.it (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2018).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Dato Istat all'1/1/2007 Archiviato il 21 luglio 2013 in Internet Archive..
  4. ^ ProIoco San Piero a Sieve
  5. ^ San Piero a Sieve, decreto 1987-07-27 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  6. ^ San Piero a Sieve (Scarperia e San Piero), su araldicacivica.it. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ a b c d e f http://amministratori.interno.it/

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lascialfari Primo, Storia racconti e immagini di san piero a sieve.
  • Niccolai Francesco, GUIDA DEL MUGELLO E DELLA VAL DI SIEVE, Multigrafica Editrice.
  • Lascialfari Primo, Come il Mugello sorse dal mare e i Medici dal Mugello.
  • Fabrizio Berti, Memorie di Sport e di Paese - Eventi sportivi e mondani di San Piero a Sieve (1963-1983), Edizioni Noferini - 2013 -.

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