Envie

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Envie
comune
Envie – Stemma
Envie – Veduta
Envie – Veduta
La piazza ed i portici del municipio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoRoberto Mellano (lista civica)
Territorio
Coordinate44°41′N 7°22′E / 44.683333°N 7.366667°E44.683333; 7.366667 (Envie)
Altitudine327 (min 266 - max 1 306) m s.l.m.
Superficie24,93 km²
Abitanti1 944[1] (31-12-2023)
Densità77,98 ab./km²
FrazioniOcca
Comuni confinantiBarge, Revello, Rifreddo, Sanfront
Altre informazioni
Cod. postale12030
Prefisso0175
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004085
Cod. catastaleD412
TargaCN
Cl. sismicazona 3s (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 721 GG[3]
Nome abitantienviesi
Patronosan Marcellino
Giorno festivo26 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Envie
Envie
Envie – Mappa
Envie – Mappa
Posizione di Envie nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Envie (Envìe in piemontese e in occitano) è un comune italiano di 1944 abitanti[1] della provincia di Cuneo in Piemonte.

Si trova all'imbocco della Valle Po e fa parte della Comunità montana Valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Envie è un paese di mezza montagna situato in provincia di Cuneo, a 50 km dal capoluogo e a 65 da Torino. Si trova in bassa valle Po nel punto d'incontro tra la pianura Padana e l'ultima propaggine delle alpi Cozie: il Monte Bracco.
Il livello altimetrico che usualmente le viene attribuito (327 m s.l.m.) è in realtà un valore simbolico poiché in questo paese, in soli 4 km, da est ad ovest, si passa dai 250 m della pianura ai 600 m delle ultime abitazioni ai 1307 m della vetta del Montebracco. Envie dunque si compone di quattro parti.

La zona pianeggiante è caratterizzata dalla presenza di cascine sparse ed è intensamente coltivata; qui predomina la coltivazione del mais unita ad altri cereali ed al prato. Pur non essendoci rigogliosi corsi d'acqua l'irrigazione è consentita dalla presenza di alcuni pozzi che attingono ad una falda acquifera.
Il nucleo vitale del paese (municipio, chiesa, banca, industrie, negozi) e la maggior parte delle abitazioni si concentra lungo la strada provinciale che fende il paese in direzione nord sud e lo collega con Revello e Barge. Non esiste una circonvallazione.
La collina, anch'essa densamente abitata, è il regno dei frutteti (mele, albicocche, pesche, kiwi e mirtilli) irrigati da moderni impianti idraulici a goccia e negli ultimi anni coperti, in buona misura, da reti antigrandine.
Infine nella parte montuosa sono presenti pareti di roccia fortemente acclivi e fitti boschi di latifoglie, soprattutto castagni, noccioli, robinie e betulle.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anticamente la zona compresa tra il fiume Po e il torrente Ghiandone era abitata da tribù di ceppo ligure denominate vibii. Il capoluogo era Forum Vibii e si trovava probabilmente tra gli attuali comuni di Revello ed Envie. Plinio il Vecchio, storico e geografo dell'età romana, dice che il Po dopo aver disceso i ripidi versanti del Monviso, da cui nasce, si nasconde in canali sotterranei per poi ricomparire più a valle nella campagna dei vibii (condensque sese cunicolo et in foro vibiensium agro iterum exordiens). Questo fenomeno è ancor oggi visibile; il Po da queste parti è poco più di un torrente il cui alveo rimane asciutto durante le stagioni secche.
Anche l'origine del nome Envie risale all'epoca romana. Allora si riteneva che Annibale, durante la seconda guerra punica, avesse invaso l'Italia passando dai 2950 m del colle delle Traversette nei pressi del Monviso (oggi si propende per il Monginevro, più basso ed agevole). Gli storici romani raccontavano che il generale cartaginese giunse sulla vetta di un monte poco alto e da lì, vedendo finalmente spalancarsi la pianura dinanzi ai suoi occhi, con il braccio teso indicò ai suoi la via da seguire esclamando:«Ecce viae». Ritenendo che quel luogo fosse il Mombracco il borgo ai suoi piedi fu denominato "Enviis".

Sotto gli imperatori franchi il feudo di Envie passò ai marchesi di Susa e successivamente a quelli di Saluzzo. Dal 1363 diventa possedimento dei Savoia. Questi ultimi, che a quei tempi stavano ancora a Chambéry, esercitavano il potere tramite accordi di vassallaggio con signorotti locali. Dapprima furono gli Acaja, poi nel 1412 si insediò la dinastia dei Cacherano conti di Bricherasio che per alcuni secoli dominò su Envie.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il castello[modifica | modifica wikitesto]

Lo costruì il marchese di Saluzzo nel 1260, in forma di ricetto difensivo. Fu distrutto dagli Acaja nel 1336 e ricostruito dai conti di Bricherasio nel secolo XV. Fu danneggiato durante le guerre di religione del Cinquecento e completamente abbattuto dai Savoia. Dopo alcuni secoli di oblio lo acquistò il conte Guasco di Castelletto che lo riedificò, in stile neogotico, a metà dell'Ottocento.
Furono ospiti del conte, nel castello enviese, Cavour, Pellico, e d'Azeglio. Quest'ultimo scriveva alla moglie:«Questo è veramente un luogo adatto per scrivere un romanzo». Silvio Pellico dedicò una poesia alla nobile Clementina che era morta giovanissima.
"Ella s'inchina a protegger d'Envie l'antica villa e il castello in cui visse te vicina"
Il conte Guasco dotò la sua dimora di una fornita biblioteca e di lussuosi arredi. Il maniero venne circondato da un elegante giardino all'inglese in cui erano presenti alberi ad alto fusto e piante esotiche. Gli arredi e i testi della biblioteca sono stati venduti all'asta nel 1980. Il giardino è stato danneggiato dalla tromba d'aria dell'agosto 2003; alcuni alberi sono stati abbattuti.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • San Marcellino

La chiesa, dedicata ai santi Marcellino, Pietro ed Erasmo, è stata ricostruita nel 1762, in forme juvarriane. Nello stesso luogo sorgeva già una chiesetta di dimensioni minori a partire dal 1100. Questa struttura fu danneggiata durante le guerre del Cinquecento quando venne addirittura trasformata in stalla dagli ugonotti. Della primitiva costruzione rimangono il bel campanile romanico, che porta le insegne dei Bricherasio e dei Savoia, ed il fonte battesimale in marmo bianco. Gli elementi più significativi dell'attuale chiesa sono l'altar maggiore, l'acquasantiera del 1666 e il portale settecentesco. Negli ultimi decenni la parrocchia di san Marcellino è stata oggetto di continui restauri. Il confessionale moderno ed insonorizzato ed il pavimento in mattonelle di pietra sono nuovi di zecca, relativamente recenti sono la campana e l'organo.

  • Madonna dell'Occa

Sulle prime pendici del Montebracco, a 1,5 km dal capoluogo, in direzione nord-ovest, si trova la chiesetta dell'unica frazione del paese: Occa. In passato era un santuario dedicato al Santissimo Nome di Maria. Divenne parrocchia nel 1919 e lo è tuttora. Gli affreschi della volta e dell'altar maggiore sono attribuiti a Giovanni "Netu" Borgna, il pittore di Martiniana Po.

  • La Trappa

La certosa del Mombracco fu fondata nel 1335 dai nipoti del marchese di Saluzzo sulla struttura di una preesistente cappella, la cui costruzione, voluta dalla marchesa Adelaide di Susa, datava al 1075. Prosperò grazie alle donazioni dei marchesi, decadde quando il feudo enviese passò ai Savoia.
Verso la fine del Settecento vi si stabilirono i monaci trappisti in fuga dalla Francia sconvolta dalla rivoluzione. Da questa presenza deriva il nome di "Trappa".
In origine era un eremo dedicato a Santa Maria, oggi si venera San Giacomo. La trappa si trova in frazione Occa, a circa mille metri di altezza, al confine con il comune di Barge.

Le cappelle[modifica | modifica wikitesto]

Numerose sono le cappelle disseminate sul piccolo territorio del comune. Si hanno Sant'Angelo risalente al XV secolo, la Madonna della Neve situata su un'altura isolata sopra l'abitato di Occa, San Giacomo abbellita dagli affreschi del Borgna, San Rocco (il santo che protegge dalla peste) che fu costruita come ex voto, forse dopo la pestilenza del 1630. In ordine cronologico, le cappelle oggetto di tanta venerazione sono: Madonna delle Grazie, S. Giovanni, S. Giacomo, Madonna della Neve, S. Rocco, S. Antonio, S. Bernardo, S. Filippo Benizi e S. Angelo. A queste ricorrenze va aggiunta la festa della Croce localizzata sulla vetta del Montebracco (1307 m) che si tiene a metà luglio.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[4]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti ad Envie sono 191[5], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[6]:

  1. Cina, 112
  2. Romania, 25
  3. Albania, 22

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1915 e il 1935 il comune fu servito dalla tranvia Revello-Barge.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 giugno 1985 23 maggio 1990 Chiaffredo Rosso - Sindaco [7]
23 maggio 1990 24 aprile 1995 Chiaffredo Rosso Partito Liberale Italiano Sindaco [7]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Roberto Mellano - Sindaco [7]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Roberto Mellano Lega Nord Sindaco [7]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Andrea Ribotta lista civica Sindaco [7]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Roberto Mellano Lega Nord Sindaco [7]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Roberto Mellano lista civica: insieme per Envie Sindaco [7]
27 maggio 2019 in carica Roberto Mellano lista civica: insieme per Envie Sindaco [7]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1999 Envie si è gemellato con María Susana (Argentina), un comune argentino della provincia di Santa Fe.

Lo sport[modifica | modifica wikitesto]

  • La bocciofila comunale, costruita negli anni settanta, si trova in centro paese, a due passi dal municipio. In piazza Santa Maria ad Occa, il locale delle vecchie scuole elementari ospita la sezione provinciale della F.I.C.B.
  • Free climbing. Poco sopra il paese è allestita la palestra di roccia di "Roca bert" con difficoltà che vanno dal 6a all'8a+.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  5. ^ Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 22 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  6. ^ Dati superiori alle 20 unità
  7. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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